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Demetrio Paolin

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Non esiste morte che non sia violenta

di Demetrio Paolin FIGURE III (Parigi/Tanaro) Il fiume ruinò. Nessuno seppe nulla solo acqua che portava via alberi, arbusti, pietre. Ridisegnava il suo letto, ridisegnava il paesaggio. Svuotava greti e torrenti. Si portava dietro tutto vorticando. E più erano strette le vie e più l'acqua turbinava violenta come un re invasore che niente rispetta o salva, ma tutto distrugge, diserba e annulla. Non era un suono o sibilo che l'accompagnasse, ma un sotterraneo...

Il mio nome è Legione [shots]

di Demetrio Paolin Tu mi spingi a scrivere, ma so che quando scrivo i miei racconti risulto sgradevole, perché provo a dire questo male. Dicendolo non faccio che propagare il male, tenendolo vivo e rendendolo ogni volta più potente. Ho vissuto talmente tanto con il male, con il mio, che mi sono abituato a vederlo come una cosa fra le altre. Non c’è nulla di atipico nel fatto che...

Gli anni di piombo, il romanzo, il terrorismo

frammenti di un dialogo fra Demetrio Paolin e Giacomo Sartori, a proposito del romanzo Anatomia della battaglia. Demetrio Paolin Un (...) parola importante è anatomia. C'è una tensione verso la comprensione, ma che non è pietas, ma bensì analisi scientifica, fredda e oggettiva del malessere del tuo personaggio e di suo padre. Tu credi che quell'oscurità che hai sondato nel tuo libro sia il sentimento oscuro degli anni '70....

Il trono di Grazia

di Demetrio Paolin Ad Annalisa Salirono in macchina. Il viaggio fu piacevole, l’aperta campagna s’apriva a un verde smagliante dintorno. Una primavera forsennata che aveva deciso dimostrare tutta la sua bellezza. Arrivarono a una chiesa. Non era niente di che, un edificio scarno e mezzo abbandonato. “E’ sconsacrata, sai?” “Ah…” “Ma un’associazione culturale vuole restaurarla. Facendo i lavori hanno trovato dentro una cosa molto interessante: una tela di dimensioni grandi, di fine Cinquecento, conservata...

Separare, pesare e distinguere. Un vizio di forma e una forma di virtù. Primo Levi scrittore tra scienza e morale

di Demetrio Paolin A Bruno Vasari in memoriam Lo sguardo Primo Levi non scrive, guarda, a voler essere precisi, notomizza e seziona con precisione chirurgica i fatti vissuti; per questo l’aggettivazione, come ebbe a dire Mengaldo, rappresenta il sigillo regale della sua scrittura.(1) Levi, con molta sobrietà e ironia, non ha mai fatto distinzioni tra lo scrittore e il chimico, sottolineando come il suo apprendistato nella scienza gli abbia offerto strumenti privilegiati per...
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