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Elisa Baglioni

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“Lo spostamento verso il rosso” di Aleksandr Skidan #3

a cura di Elisa Baglioni
Conduce la visita una signora in là con gli anni che indossa pantaloni chiari e una camicetta turchese. Parla con un filo di voce, come in chiesa. Nella camera da letto, a occhi bassi, dopo una pausa ci informa che “sono state scritte molte stupidaggini” sul rapporto tra Blok e sua moglie Ljubov’ Mendeleeva

“Lo spostamento verso il rosso” di Aleksandr Skidan #2

di Elisa Baglioni
Il linguaggio muta, diventa più inafferrabile e secco; si risvegliano note imperiose di incontenibilità, forze che attraggono e respingono, rimuovono verso una sorta di vuoto.

“Lo spostamento verso il rosso” di Aleksandr Skidan #1

di Elisa Baglioni
Aleksandr Skidan è un intellettuale di spicco della Russia contemporanea. Nato a Leningrado nel 1965 si è affacciato al mondo letterario negli anni spasmodici del crollo dell’URSS e dell’avvio alla fase neoliberista

Orrore, vergogna, odio.

Di Sergej Gandlevskij
Sulle prime non mi davo pace alla ricerca delle parole giuste per descrivere l’inizio della guerra, ma ho finito per scegliere le più comuni, quelle che riporto nel titolo, poiché sono quelle che la stragrande maggioranza degli amici e delle persone che conosco ha nel cuore e nella mente.

La Punta della Lingua – festival di poesia

  Ancona e Portonovo, 19-26 Giugno 2016 - Il programma - Domenica 19 Portonovo - Chiesa di S. Maria ore 18.00 Cerimonia di apertura del Festival Saluti delle autorità, dell’organizzazione e degli ospiti ore 18.45 TONY HARRISON Traduzione Giovanni Greco in collaborazione con Fai Marche Quella di Tony Harrison (Leeds 1937) è da quasi 50 anni una delle esperienze poetiche più rilevanti al mondo, caratterizzata, fin dalle sue origini, dalla capacità di far convivere forme rigidamente classiche con...

Un poeta russo del sottosuolo

 di Michail Ajzenberg traduzione e nota* di Elisa Baglioni . Per irrompere con un folle discorso diretto. Per liberarsi d’un fiato. Non filtrare parole. Non fasciare d’ovatta. E non ardere come il fuoco fatuo della pratica intellettuale. No, non sono di grande valore culturale. Non sono un uomo di cultura. Sono un uomo di nostalgia.   Oh, nostalgia. Mia unica arma. Eterna vibrazione, che fa crepa, da lungo attesa, sul mattone dell’esistenza * A chi parlo? – Chi siete voi, scuri, asciutti, come composti di immortale materia sumera? Non siete...

Cinque poesie di Michail Ajzenberg

A cura di Elisa Baglioni Ora in forma di saggio, ora in versi, è tutto un frantumare zolle di terra per riportare semi a un suolo censurato. Particelle di pensieri o di discorsi in Unione Sovietica, durante gli anni Settanta, si sono impigliate nelle pagine di Ajzenberg e qui, più che in ogni altro poeta non ufficiale, hanno ricreato il carosello della Stagnazione: vecchio, arrugginito, che neanche i bambini trovavano...
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