di Renata Morresi
Il riordino della scuola in atto non crea lavoro ma lo precarizza, non affronta i problemi degli alunni ma li rimanda, non riguadagna autorevolezza al sapere e alla professione docente ma accentra l'autorità. Eppure abbiamo assistito a scene di commozione alla Camera, abbracci, giubilo. Perché? Chi governa e legifera è davvero così avanti, così illuminato circa le sorti della scuola italiana? Prosegue imperturbabile a costruire un futuro...
di Giorgio Mascitelli
Si sa che Matteo Renzi è molto abile nelle battute e anche nel caso della sua uscita sull’insegnamento dei Promessi Sposi che andrebbe vietato per legge si è mantenuto all’altezza della sua fama. Boutade perfettamente calcolata, anche nell’usare un’affermazione scherzosa di Umberto Eco fatta in un contesto diverso, ha il pregio di avere un sapore maledettamente antiestablishment colpendo un padre della patria senza dare fastidio a nessuno....
Ma a quante cose servono le Sirene?
Appunti per giornalisti (e per i loro direttori)
di Gigi Spina
Sono più di dieci anni che mi occupo di Sirene e non riesco a smettere, e non so perché. “E ci mancherebbe”, mi obietterete, “il loro fascino è proprio questo: attirarti, prenderti e non mollarti più, fino alla consunzione”. Messa così, non fa una piega ma, visto che l’esperto sono io, mi permetterete, anonimi...
di Jamila Mascat
Metalmeccanici a Roma, con la Fiom, 29 ottobre 2014
Adorno rinfacciava a Hegel di non nutrire nessuna “simpatia per l'utopia del particolare (für die Utopie des Besonderen), sotterrato sotto l'universalità”. Eppure le tante e variabili declinazioni del rapporto tra la parte e il tutto – la scissione, la contraddizione, la mediazione, la conciliazione, per ricordarne alcune – sono state il tormento speculativo della sua filosofia.
La simpatia, in effetti, scarseggia,...
di Eleonora Tamburrini
La tentazione crescente è quella di gingillarci così, limitandoci a descrivere episodi tragicomici, scandalizzandoci tra addetti ai lavori, contentandoci del mezzo gaudio. Per esempio.
1) Qualche tempo fa mi trovavo al telefono con un sindacalista. Mi spiegava con tutta l’assertività del caso che no, non sapeva davvero rispondere alla mia domanda sui “contratti fino ad avente diritto” nella scuola pubblica, ma sì, reputava assolutamente necessario che io mi...
di Augusto Illuminati
Ha ragione Fabrizio Barca a dire che nel programma di Renzi ci sono slogan e niente idee e che il tutto è pericolosamente avventurista, al punto da scatenare sentimenti di angoscia in un onesto riformista, di tradizione Pd(s) e liberista moderato.
Il modo in cui Renzi si sta installando al potere (vedremo a breve gli esiti) non è irrilevante ed entra in singolare contraddizione non solo con le...
secondo l'umile opinione personale di Helena Janeczek
1) Non c’è nulla da perdere. Da guadagnare, tanto per cominciare, ci sarebbe un momento di pallone o panico nel notabilato Pd, spindoctor, opinion-leader che aspirano a coincidere misticamente con l’Opinione Pubblica. Sarebbe sufficiente un risultato inatteso per potersi godere una piccola soddisfazione dal sapore beffardo o ritorsivo. Poi qualcuno ci racconterà che tutto è stato prova dell’esemplare democraticità di un Grande Partito,...
di Helena Janeczek
Tanto volle sopravvivere che poi morì. Tanto vollero sopravvivere che poi morirono.
Lo dico con rabbia perché la cosa che più mi sento stamane è incazzata. Mi pare bene, però, potenzialmente. Mi pare bene che si sia rotta la coltre del Non-Ci-Sono-Alternative, di rassegnazione al meno peggio. Ieri sono successe due cose, in rapida e ineluttabile sequenza.
Grillo ha candidato Stefano Rodotà, dopo cazzate presumibilmente tattiche come la...
di Helena Janeczek
Sabato in piazza San Giovanni, Matteo Renzi è stato non molto gentilmente invitato a “dire qualcosa di sinistra”. Per chi fosse troppo giovane per ricordarlo, la frase risale a Nanni Moretti che sbottava vedendo D’Alema a “Porta e Porta”. Sono passati 15 anni. Ma nel partito democratico l’unica novità pare che sia diventata applicabile anche al sindaco di Firenze. Sembra, soprattutto, che l’unica alternativa sia quella tra...
di Marco Rovelli
Da Renzi c'erano anche degli intellettuali: Baricco, Nesi, Scurati. Ma anche l'ex poliziotto ed ex editore Castelvecchi, che adesso fa parte di VeDrò, una vera e propria lobby trasversale di centrodestra e di centrosinistra (a capo, il pdemocristiano Letta e la finiana Bongiorno), nella cui attività si legge bene quella nefasta trasversalità (che non può che appiattirsi sulla prospettiva generazionale) di cui il progetto renziano è prodotto.
Matteo...
Caro Matteo Renzi,
l' 11 agosto del 1944 la città fu liberata dai tedeschi grazie alle forze del CLN. Il Cardinale Elia della Costa aveva da poco esortato la popolazione ad evitare atti di violenza contro i fascisti ed i nazisti.!!! Glii stessi che sparavano su donne e bambini. Non furono i preti, il Cardinale locale, né l'allora prudentissimo Papa Pacelli ad aiutare la liberazione.
Evidentemente lei non conosce la storia...
di Marco Rovelli
(il manifesto, 1/5/2011)
Dice il giovine sindaco di Firenze Matteo Renzi che il primo maggio è una “festa di libertà”, e questo significa, nel concreto, che “chi vuole lavorare deve poter lavorare e chi preferisce non farlo è giusto che non lavori”. Quindi, su le serrande negozi aperti, e a laurà (del resto nelle sue trasferte ad Arcore avrà pur imparato qualcosa, no?). La libertà dei Renzi...