di Giacomo Sartori [dall'archivio di NI: pezzo pubblicato il 13 giugno 2012] I buchi che faccio per lavoro si dividono in due tipi, quelli piccoli e quelli grandi.
di Giacomo Sartori Dentro di me c’è un io che tanti anni fa ha deciso di studiare agronomia, vallo a sapere da dove gli è venuta di preciso l’ispirazione, molti aspetti di noi stessi restano un mistero.
29 marzo 2012
Giacomo Sartori" Nuovi autismi 18 – Le bugie degli scrittori"
Nei miei testi cosiddetti narrativi ho scritto un mare di bugie. Ho scritto per esempio che mio padre è morto per aver mangiato molta verdura contaminata dall’incidente di Chernobyl, il che è una smaccata falsità. Certo mio padre ha mangiato tantissima verdura altamente radioattiva, perché aveva uno spirito di contraddizione assai sviluppato, che lo pungolava a fare l’opposto...
di Giacomo Sartori
Come tutti gli uomini io sono sempre vissuto di speranze, e vivo ancora di speranze. Spero che la mia malattia abbia una remissione e che sarò liberato dal dolore, spero che la data cosa e la tal altra abbiano un buon esito, spero che non si abbatta la data catastrofe che prima o poi so si abbatterà. Spero che le cose che scrivo incontrino interlocutori a esse...
di Giacomo Sartori
I vecchi sono ingombranti, e spesso anche molto costosi. Bisogna farli accudire da una badante, e le badanti costano. La paga oraria non è certo alta, anzi spesso è da fame, ma considerando che un vecchio bavoso lo è ventiquattro ore al giorno sette giorni in settimana, viene fuori un patrimonio. A far bene bisognerebbe poterli rottamare. Ma sarebbe un repulisti un po’ di cattivo gusto: siamo...
di Giacomo Sartori
Cari ragazzi, permettetemi di chiamarvi così, io devo confessarvi che non conosco più di tanto questo romanzo che avete deciso di trasporre a teatro. Questo testo che vi ha parlato e sul quale volete lavorare è mio, nel senso che sono io che lo ho scritto. Sono io che gli ho dato vita - vita cartacea, per molti versi più pregnante e fervida della nostra - ai...
di Giacomo Sartori
Quando si è adulti bisogna fare gli adulti, anzi l’occupazione principale diventa proprio quella: si ha da manifestarsi adulti in ogni evenienza e circostanza, con qualsiasi mezzo e a qualsiasi prezzo, e anzi meglio si fa gli adulti più si è considerati e ci si autoconsidera davvero adulti. Il reale interlocutore di ogni adulto è lo specchio: è in primo luogo di fronte a se stessi che...
di Giacomo Sartori
Ci sono persone che sanno fare tutto, o sembrano sapere fare tutto, mentre io non so fare quasi niente. Tanto per cominciare non so cantare. Nella mia famiglia sono tutti intonati, io invece sono stonato come una campana, una campana precipitata dalla cima del campanile sul lastricato sottostante. Mia moglie, che canta molto bene, mi ripete sempre con una voce paziente ma anche surrettiziamente esasperata che non...
di Giacomo Sartori
Personalmente adoro gli scrittori un po’ stupidi, e diffido degli scrittori intelligenti. Si presuppone che i grandi scrittori debbano essere senza fallo molto intelligenti, e che proprio questo li caratterizzi, e invece a ben vedere quello che amiamo in loro è proprio l’ottusità e la stoltezza. Non dico che gli scrittori debbano essere deficienti, e che più ebeti sono meglio è, come si potrebbe dedurre da certa...
di Giacomo Sartori
Non avrei mai pensato che sarei finito a cincischiare con i vermi. E a dir la verità non è stata nemmeno una scelta tanto amletica: a un dato momento ho dovuto prendere atto che i vermi erano lì nella mia vita, ben presenti, e mi accompagnavano qualunque cosa facessi. Si potrebbe dire (certo sarebbe subdolamente inesatto, come tutte le cose che si dicono o scrivono) che i...
di Giacomo Sartori
Ieri pomeriggio ho ricevuto una mail della mia agente letteraria. Fa sempre piacere trovare una mail dalla propria agente. O almeno fa piacere a uno come me, che nel cosiddetto mondo dell’editoria ha vendemmiato suo malgrado non poche ruggini. Come dire, è segno che le cose avanzano, o che comunque qualcosa bolle in pentola. Quando è calma piatta l’agente non ti scrive, puoi stare sicuro. Scrive ai...
di Giacomo Sartori
All’ora convenuta sono tornato alla sede che avrebbe potuto essere un negozio di alta moda, e questa volta l’editrice dal cognome molto prestigioso c’era. Mi ha salutato con una voce disincarnata, e anche i contorni del viso sembravano poco netti: mi osservava da dietro un vetro smerigliato. Al netto della sensualità quella sua indeterminatezza aveva qualcosa di correggesco, o comunque di rinascimentale, di nobile. Le sue parole...
di Giacomo Sartori
Ero molto contento di avere trovato finalmente un editore, davvero raggiante. Intendo una casa editrice ottima e seria, fondata da pochi anni ma già conosciuta e ben presente nelle librerie, con un’immagine nello stesso tempo classica e attuale. Io di editori ne avevo avuti diversi, alcuni dei quali con indubbie qualità, ma ognuno con incolmabili tare. Insomma, tare per quello che scrivo io, per quelle che considero...
di Giacomo Sartori
Mia madre ogni tanto muore, perché a novant’anni passati è abbastanza frequente morire. Poi però in genere resuscita. Insomma, finora è sempre resuscitata. Ricomincia a dire follie, ricomincia a andare al cinema. È appassionata di cinema, vede tutti i film che escono, compresi quelli che non sembrerebbero i più adatti per una signora di novanta e passa anni. E se la stai a ascoltare te li racconta...
di Giacomo Sartori
Nella mia famiglia siamo tutti dei falliti. Certo con sfumature diverse, perché la vita è sempre molto varia, e anche in un asfittico ecosistema autoreferenziale la biodiversità può essere notevole: falliti presuntuosi da parte di mia madre, falliti più dimessi da parte di mio padre, falliti coscienti di esserlo e falliti emuli Napoleone, falliti coraggiosi, a tratti eroici, e falliti meschini, falliti estroversi e falliti depressi, falliti...
di Giacomo Sartori
I miei piedi amano camminare, il che forse per dei piedi non è originalissimo. Se fosse per loro saremmo sempre in movimento. Pure a me piace scarpinare, ma più di tutto stare a letto. Io nel letto non mi limito a dormire, ma anche leggo, lavoro e faccio il malato. E siccome leggo e lavoro molto, e sono quasi sempre malato, giaccio spessissimo sdraiato. Il mio compagno...
di Giacomo Sartori
Nei miei testi cosiddetti narrativi ho scritto un mare di bugie. Ho scritto per esempio che mio padre è morto per aver mangiato molta verdura contaminata dall’incidente di Chernobyl, il che è una smaccata falsità. Certo mio padre ha mangiato tantissima verdura altamente radioattiva, perché aveva uno spirito di contraddizione assai sviluppato, che lo pungolava a fare l’opposto di quello che facevano tutti, il più delle volte...
di Giacomo Sartori
La mia faccia non si può cambiare. O meglio, forse con le tecniche di adesso si potrebbe, ma ci vorrebbero determinazione, fiducia nei medici, simpatia per gli ambienti ospedalieri, spregiudicatezza, fede nelle sorti progressive dell’umanità, soldi, coraggio, intraprendenza. Tutti orpelli che mi mancano. E poi mi conosco, sarei altrettanto scontento di quella nuova. Anzi, mi sentirei ancora più beffato, sarei ancora più a disagio. Senz’altro rimpiangerei...
di Giacomo Sartori
Qualche volta mi domando se sono di sinistra o di destra. Come dire, giù nel fondo del fondo, non nei discorsi svolazzanti di tutti i giorni e durante le ben annaffiate cene con gli amici. O meglio, do per scontato di essere di sinistra, e mi vergognerei come un ladro di non esserlo, ma sento che dentro di me allignano sacche di destra, e mi domando se...
di Giacomo Sartori
La mia prima fidanzata ufficiale aveva un buonissimo odore. Un odore lieve ma pieno, altalenante tra due apici sempre in agguato di gomma per matita e pavimento di falegnameria, che poi nel solleone estivo si condensava in fragranza di pane appena uscito dal forno, e con gli sfregamenti della pelle si faceva bruciaticcio di motorino elettrico surriscaldato, o di trenino che dir si voglia, per poi virare...
di Giacomo Sartori
Gli scrittori sono dei gran bastardi e dei figli di buona donna, è risaputo. Se c’è una categoria che estrinseca gli istinti più bassi e l'intera nefandezza della specie umana, è proprio quella. Subito dopo i perpetratori di genocidi e i serial killer e gli stupratori di minorenni, vengono loro. Uno scrittore per definizione cova con tetra cupidigia il proprio successo immediato, o se va bene la...
di Giacomo Sartori
Io per mestiere studio la terra. La terra sono le zolle lasciate dagli aratri e i campi desolati l’inverno, la mota sotto le scarpe da lavoro, le pianure, le colline, i vigneti in pendenza, i fianchi delle montagne, i boschi, le torbiere d’altitudine, gli orti e i giardini: tutto quello che non è stato irrimediabilmente cancellato o abraso dall’uomo. È la terra che fa crescere le piante...
di Giacomo Sartori
La lettura è un’occupazione oltremodo faticosa, oltre che di comprovata inutilità sociale. Insomma, molto più faticosa di guardare per esempio nel vuoto, o di dormire, o di essere morti. Invece di oziare gli occhi devono mangiarsi interminabili file di parole e sputarle nel cervello. Deglutire parole e sputarle nel cervello, inghiottire frasi e spararle nel cervello, masticare paragrafi e vomitarli nella scatola cranica: è estenuante. Lo stesso...
di Giacomo Sartori
Talvolta le persone si credono superiori. Tu gli parli, e cerchi i loro occhi più o meno alla tua altezza, ma è evidente che loro ti guatano e ti parlano dall’alto di un loro elevato o anche elevatissimo piedestallo mentale. Tutte le loro mimiche e parole presuppongono un’arcana e non negoziabile superiorità, e sono comprensibili solo alla luce di tale inesorabile egemonia. A me, forse proprio...
di Giacomo Sartori
a Pauline De Margerie, editrice (in memoria)
Io sono nato senza un pezzetto, ma in fondo poteva andarmi ben peggio. A molti neonati mancano pezzi molto più grandi, o insomma i pezzi presenti funzionano da cani, sono già mezzo marci. A parte il pezzo mancante io stavo benone. Insomma benone, avevo sempre la febbre. Ma a parte la febbre alta, e il fatto che vomitavo in continuazione, tutto...
di Giacomo Sartori
Uno crede di essersi sbarazzato una volta per sempre dei suoi morti, e invece quando meno se lo aspetta loro tornano all’attacco. Contro la nostalgia e i complessi di colpa ci sono collaudate strategie, questo lo sanno più o meno tutti. E anche tanti conti non regolati prima o poi finiscono per venire seppelliti per sempre in un armadio chiuso a chiave. A volte però i morti...
di Giacomo Sartori
Se c’è una cosa della quale si parla pochissimo sono le erezioni. Intendo le erezioni maschili, quelle femminili non le conosco abbastanza bene da disquisirne in pubblico. E non penso tanto alle erezioni legate ai rapporti sessuali, ma a tutte le altre, quelle gratuite, svincolate dal sesso onanistico o non onanistico. Quelle delle pratiche sessuali sono moneta corrente, e si danno per così dire per scontate. Nei...
di Giacomo Sartori
agli amici TQ
Una delle tante cose che non ho mai capito è come mai si dia così poca importanza alla vera età delle persone. Si dà per scontato che l’età della gente cambi continuamente, e nella fattispecie aumenti mano a mano che passano gli anni, cosa che contraddice in modo sfacciato i più gettonati assiomi della fisica delle particelle e della genetica molecolare. E più semplicemente...
di Giacomo Sartori
Sono anni, decenni, che la gente mi augura “buone vacanze!”. Ora se c’è uno che odia le vacanze, e che è visceralmente e ideologicamente contrario alle vacanze, sono io. Io non vado mai in vacanza, e me ne vanto. Credo che le vacanze siano nocive alla salute e minino l’equilibrio mentale delle persone. Andrebbero vietate, o comunque, in vista di una loro graduale eliminazione, caldamente sconsigliate....
di Giacomo Sartori
Le persone parlano, parlano, e danno per scontato che tu le ascolti. La quantità di parole emesse sulla terra in un dato istante è impressionante, e se poi come unità di tempo si prende un giorno, o una settimana, si ha la misura dell’assurdità della condizione umana, oltre che della sua insostenibilità ambientale. In certe occasioni, per esempio le cene con invitati o le feste, il parossismo...