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“Filosofia della casa” pop-rock-punk: i Babilonia Teatri rileggono Emanuele Coccia

Di Silvia de March
Pietre nere è un’inesauribile ed inesausta sollecitazione, non solo intellettiva ma anche sensoriale - e per gli attori persino ginnica -, sul ruolo assunto dall’abitazione tanto nell’immaginario collettivo e merceologico, quanto nella nostra singolare identità: come un abito, come una pelle magari tatuata, la casa ci racconta, agli altri e a noi stessi. Cosa significa non averla? Cosa significa abbandonarla? E viceversa, cosa implica identificarsi eccessivamente o esclusivamente in essa?

“Arle-chino. Traduttore-traditore di due padroni”

di Silvia De March
Più di un anno fa, “Cuore di seta” ha conquistato con immediatezza uno spazio nel mio cuore e nella mia libreria e ad esso sono molto grata: si tratta dell’autobiografia di un uomo cinese, mio coetaneo, arrivato clandestinamente in Italia...

Premio Nazionale Elio Pagliarani

Il Premio Nazionale Elio Pagliarani  ha lo scopo di promuovere e valorizzare, nello spirito sperimentale del poeta, la scrittura poetica e la ricerca letteraria che dimostrino qualità creative ed espressive originali nell'innovazione linguistica. L’Edizione 2015 si compone  di tre sezioni: «Raccolta di Poesia inedita», «Raccolta di Poesia edita», «Premio alla carriera» La prima è aperta a raccolte di testi poetici in lingua italiana e/o raccolte di prose poetiche brevi e versi...

Su Alessandra Carnaroli, Femminimondo. Cronache di strade, scalini e verande, ed. Polìmata, Roma, 2011

di Silvia De March Il titolo può dissuadere. La pubblicizzazione, firmata dall'Associazione Erinna (donne contro la violenza alle donne), pure. La scarsa o nulla distribuzione delle edizioni Polìmata incentiva a desistere. È improprio circoscrivere l'impegno letterario dell'autrice alla denuncia sociale. La raffinatezza della scrittura colloca la raccolta tra le letture più piacevoli e sorprendenti in una stagione di produzione poetica piatta. La dedica (a chi ho preso la parola / alle loro...

Perciò veniamo bene nelle fotografie, romanzo in versi di Francesco Targhetta

di Silvia De March Diciamo subito i meriti prima di prendere le distanze dal mainstream acclamatorio. Francesco Targhetta si inserirà serenamente in un filone di letteratura originariamente industriale, che risale a Ottonieri, Bianciardi, Parise, e che trova poi forme di aggiornamento rispetto ai cambiamenti economici, con esiti alterni, con Aldo Nove, Murgia, Venturini, etc. Il suo romanzo in versi è una fotografia precisa di alcuni status generazionali, riconducibili all'evidente attrito...

Improvvisazioni

di Silvia De March 8.6.10 «buongiorno, principessa!», le sussurrò il principe. ma le luci della sera avevano già abbassato serrande e saracinesche. intuì l'invito ad aprire un tempo desueto, in cui dare forma a ciò che non avrebbero mai potuto vedere; e partì senza occhiali. tornò arricchendo il giorno di sogni, più consapevole del reale. come sempre, aveva parlato pochissimo, guardato molto e suonato forse le giuste note. la corda tesa...

È vostra la vita che ho perso

di Amelia Rosselli e Isabella Vincentini Isabella Vincentini: Spesso nei tuoi testi ci sono delle visioni: l’aspetto visivo della poesia ha un ruolo geneticamente primario rispetto al piano dell’espressione stilistica? Amelia Rosselli: Nasce da uno studio della realtà. L’immagine è coltivata, ovviamente. Non sempre, però, nella poesia diventa metafora, l’immagine del mondo fuori luogo, come dire. Si può parlare della metafora in questo senso: l’immagine di una parte del mondo, o...
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