NON RICONCILIATI OVVERO LE VITE IM-POSSIBILI DEL CINEMA ITALIANO

È disponibile, con un rocambolesco doppio omaggio a Straub-Huillet e a Corso Salani, l’ultimo numero di “Filmcritica“, fascicolo monografico sulla dislocazione del cosiddetto cinema italiano. La presente uscita – che contiene conversazioni con Mario Martone, Franco Maresco, Giuseppe Gaudino, Isabella Sandri e Dario Argento – si apre con questa sorta di mappa, o meglio geografia impazzita, curata da Lorenzo Esposito e Bruno Roberti e scritta insieme agli autori che lavorano, per scelta e per istinto, a tracciarne o a celarne le coordinate – e i cui interventi contrappuntano in corsivo il testo centrale (scarica mappa). Il tema è chiaramente quello dell’identità: antropologica e politica – tanto più se invece è tante identità, come in fondo è sempre l’immagine. Da un lato dunque un discorso fatto di torsioni che si arrischiano a segnalare una nuova generazione di registi che hanno meno visibilità, dall’altro un discorso sulla lingua (poetica cinematografica antropologica politica italiana): à rebours.

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2 Commenti

  1. Non riconciliati. Mai riconciliarsi. Eppure Straub-Huillet ti riconciliano con il silenzioso movimento del mondo.

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domenico pinto
domenico pintohttps://www.nazioneindiana.com/
Domenico Pinto (1976). È traduttore. Collabora alle pagine di «Alias» e «L'Indice». Si occupa di letteratura tedesca contemporanea. Cura questa collana.
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