Le foto della Festa Indiana: venerdì

Piccola selezione delle foto fatte alla festa. Inizio dal primo giorno, più avanti, se trovo il tempo, metto le altre.

Si parte!
Sparzo porta con sé il fardello dell’opera inglesica.
Effeffe controlla le merde di cane.

Inglés, sardonico, se la ride.

La poesia ci guarda.

Stanlio e Ollio danno inizio alla festa

Maestri e poetastri

Belpo dice cose vorticose, Ale dorme.

C’è chi se la dà a gambe.

Lo sputtanamento (chi c’era sa di che parlo).

Il magnifico trio.

Marco con la cultura ci mangia.

(continua)

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12 Commenti

  1. Oh! Gianni grazie mille, vedere gli amici di Nazione indiana è un piacere immenso :-) Aspetto le altre!!!!

    véronique

  2. …e sfido io! tu con quei cazzi di sandali rischiavi la vita (e noi in macchina con te, di conseguenza) effeffe
    ps Sparzo nella foto mi sembra Siddharta

  3. la croposcopìa allarmata di Furlenza & l’eleganza siddartiana e noncurante dello Sparz, che vedete in HP, sintetizzano perfettamente l’anima ancipite di NI: un’occhio vigile alla merda che avanza, ma uno scatto visionario al cielo terso e profumato.

  4. Andrea però potevi segnalare che si fanno dei turni. anzi mo che ci penso da domani tocca a te, no? o a Biondillo, non ricordo…
    effeffe

  5. Belle le foto.Mi dispiace per la morte di Peter Falk.Sapevo a memoria gli episodi di Colombo,ma li guardavo e riguardavo lo stesso.Ma questo è il post sopra.Ho sempre difficoltà a commentare la morte,perciò metto il commento qua.Del resto,anche lui era un tipo così.Un saluto,ancora complimenti per le foto.Lucia D.

  6. non si perda di vista anche l’eleganza di Franco Buffoni, che, all’estrema destra per chi guarda nella quinta foto dall’alto, appare un vero prelato — mi perdonerà l’assonanza — della poesia; né l’inquietante sguardo di Biagio Cepollaro, terza foto dall’alto …

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gianni biondillo
GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Ha vinto il Premio Scerbanenco (2011), il Premio Bergamo (2018) e il Premio Bagutta (2024). Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.
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