Di Massimiliano Damaggio Poesia, fotografia, sguardo. Il momento in cui la luce penetra l'occhio e crea, ricrea, ricostruisce, mette a dimora un seme destinato a sbocciare quando sul bianco della pagina si apre e richiude l'obiettivo, e la forma si congela in un'immagine immobile, fotografica, e in una evanescente, scritta.
di Ornella Tajani È un mondo interstiziale quello ritratto dal grande fotografo tra il 1979 e il 2006, fatto di marciapiedi umidi, ristoranti cinesi deserti, ruote panoramiche su sfocati orizzonti, scritte murali che segnano il tempo: «Roulez moins vite, vous pourriez écraser Roland Barthes»
di Mariasole Ariot Quando cade la pioggia dalla bocca e si fa nero il nero, si accumulano le uova dell'insetto che apre e scortica il becco di tre parti, una cosa morta il bianco ragionato un petalo appassito per dolore...
di Mariasole Ariot
I passi dello sguardo del fotografo Pacini in "Non andare troppo lontano" (Editrice Quinlan, 2022), si confondono con i nostri, si avvicinano lenti verso l'immaginario che non acceca e non grida ma resta silenzioso...
di Ornella Tajani A Siena, presso il complesso di Santa Maria della Scala, è aperta ancora fino a fine gennaio la mostra fotografica "L'industria della polvere" di Carlo Vigni, dedicata all'ex impianto Idit
di Lisa Ginzburg
Ho conosciuto Isabelle Boccon-Gibod qualche anno fa, perché un’amica la portò a cena da me (ancora si cenava insieme, con quegli “aggiungi un posto a tavola” a movimentare convivialità che è difficile e anche doloroso ricordare nel presente di adesso).
di Mariasole Ariot Si apre nella stanza – la parvenza della luce che ha per occhio – una buca sul terreno della casa – le mani dolci come cialde – il delicato attendere una chiamata