Blaxploitalian. Cent’anni di Afrostorie nel cinema italiano

http://www.youtube.com/watch?v=N3TC_cMit00

Il regista-attivista Fred Kudjo Kuwornu sta iniziando in questi giorni le riprese del documentario “Blaxploitalian. Cent’anni di Afrostorie nel cinema italiano”. Kuwornu, che con il documentario “18 Ius Soli” aveva raccontato il problema del diritto di cittadinanza per i figli d’immigrati nati e cresciuti in Italia, intraprende un viaggio tra le semplificazioni e le lacune della rappresentazione nel cinema, in televisione e nei mass media, mostrando una Italia multiculturale dove prendono voce autori e attori figli dell’immigrazione o di seconda generazione.

Ispirato al libro L’Africa in Italia a cura di Leonardo De Franceschi,  Blaxploitalian è un film documentario che si mette sulle tracce degli attori Afrodiscendenti, dai pionieri del 1913, anno in cui apparve nel film “Zuma” il  primo attore nero, agli interpreti che hanno recitato nei film del Neorealismo, nei film storico-mitologici, nella  commedia anni ’60, nel poliziesco anni ’70, o nelle commedie più o meno sexy all’italiana. Un racconto che abbraccia cent’anni di storia del cinema e, partendo dal cinema muto e dal cinema coloniale, arriva fino al cinema contemporaneo, descrivendo il contributo di attori afroamericani come John Kitzmiller, Harold Bradley, Fred Williamson, quello di attori e attrici afrodiscendenti e italiani di nascita o d’adozione, come  Zeudi Araya, Ines Pellegrini, Iris Peynado, Fiona May, Denny Mendéz (la prima Miss Italia nera), Esther Elisha, Bobby Rhodes, Livio Beshir, Salvatore Marino, Jonis Bascir, Germano Gentile, nonché quello dei tanti artisti che hanno popolato il piccolo schermo e la memoria collettiva degli italiani, come Lola Falana, Rocky Roberts, Sammy Barbot e tanti altri.

Al documentario è associata una campagna di sensibilizzazione rivolta ai mass media per superare le immagini stereotipate con cui vengono rappresentati i neri italiani e le altre minoranze in Italia, e avviare un vero processo d’inclusione nelle fiction e nel cinema che valorizzi le differenze e le pluralità. Questioni che stanno a cuore a molti, anche in altri Paesi, come ad esempio nel Regno Unito, dove qualche settimana fa gli attori neri e quelli d’origine asiatica britannica, con in prima fila la star internazionale Idris Elba, hanno scritto una lettera di protesta alla BBC in cui chiedono di rispettare la composizione etnica della società reale, e non solo nei ruoli dello schermo ma anche in quelli dietro le quinte.

Per completare le riprese del documentario il regista ha lanciato una campagna mondiale di crowdfunding (raccolta fondi collettiva), una produzione dal basso, per la quale sarà fondamentale la partecipazione di tutti: la gente comune, tutti coloro che amano la storia del cinema e la cultura africana e diasporica, ma anche coloro che sono impegnati nella lotta per l’inclusione delle persone d’origine straniera in Italia e che credono fortemente nel valore di una società multiculturale.

La troupe ed il regista dovranno viaggiare tra Italia, Europa e Stati Uniti, per intervistare attori, registi e critici scelti come testimoni e interpreti di questa storia nascosta del cinema italiano. Il contributo di molti è quindi fondamentale per coprire i costi di viaggio, vitto-alloggio della troupe, i costi di montaggio audio e video, quelli dei sottotitoli e così via. L’obiettivo è di portare il documentario al prossimo prestigioso Sundance Film Festival.
È possibile dare anche piccole cifre, di 5, 10, 20 euro, attraverso il sito Indiegogo.com, andando alla pagina http://igg.me/at/blaxploitalian.com

Chi sosterrà la produzione del documentario potrà ricevere uno dei premi pensati come ringraziamento (poster, dvd, cartoline e memorabilia autografate da attori e attrici del cinema, t-shirts e felpe del film, dvd in anteprima del documentario quando esso sarà realizzato, inviti alle esclusive anteprime che si terranno a Roma e Milano, presenza del regista a delle proiezioni nelle città italiane e altro). C’è tempo fino al 31 ottobre.
Un altro modo per contribuire al progetto e alla campagna sociale è anche solo il condividere la pagina Facebook www.facebook.com/blaxploitalian del documentario con amici , colleghi e conoscenti e parlare del progetto nei media.

 

(dal comunicato stampa)

 

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Renata Morresi scrive poesia e saggistica, e traduce. In poesia ha pubblicato le raccolte Terzo paesaggio (Aragno, 2019), Bagnanti (Perrone 2013), La signora W. (Camera verde 2013), Cuore comune (peQuod 2010); altri testi sono apparsi su antologie e riviste, anche in traduzione inglese, francese e spagnola. Nel 2014 ha vinto il premio Marazza per la prima traduzione italiana di Rachel Blau DuPlessis (Dieci bozze, Vydia 2012) e nel 2015 il premio del Ministero dei Beni Culturali per la traduzione di poeti americani moderni e post-moderni. Cura la collana di poesia “Lacustrine” per Arcipelago Itaca Edizioni. E' ricercatrice di letteratura anglo-americana all'università di Padova.
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