Nelle isole estreme

di Gianni Biondillo

Amy Liptrot, Nelle isole estreme, Guanda editore, 2017, 258 pagine, traduzione di Stefania De Franco

Vivere nell’arcipelago delle Orcadi significa trascorrere l’infanzia e l’adolescenza sferzati da un vento impetuoso e incessante. Significa accettare la natura soverchiante, gli orizzonti infiniti del Mare del Nord, sentirsi al contempo liberi da ogni vincolo e prigionieri dei pregiudizi e dei confini insulari. Una esistenza duale, bipolare, esaltante e deprimente.

Per Amy Liptrot ha significato, raggiunta la maggiore età, fuggire da questo inferno paradisiaco e cercare il proprio destino in un paradiso infernale. Londra. La città globale, la metropoli artificiale. Dove i rapporti umani si dimostrano altrettanto artificiali, dove cadere nel baratro dei propri turbamenti significa sprofondare nell’alcol, nelle droghe, negli eccessi senza fine.

Nelle isole estreme non è fiction né autofiction. La voce dell’Io narrante è davvero quella dell’autrice. Questo libro è il resoconto a ciglio asciutto di come una ragazza talentuosa, sensibile e intelligente, ha creduto di poter trovare la libertà nella dipendenza, nell’umiliazione, nella perdita della dignità, raccontandoci senza sconti, senza autocompiacimento, colma di vergogna, di nottate nei letti di estranei o riversa nel proprio vomito ai bordi delle strade.

Ma è anche il diario di una rinascita. Di chi per ritrovare se stessa è tornata alle proprie origini. Di chi, per placare il vento furente che la devastava dentro, ha cercato la riabilitazione nella potenza delle tormente invernali delle Orcadi. E fra nuotate nelle acque gelide, appostamenti alla ricerca di uccelli rari di passo o infinite camminate di perlustrazione, isola dopo isola, cercare gli appigli di una nuova dignità, consapevole che, se non si potrà mai uscire dalla dipendenza, la lotta per governarla è un più alto obbiettivo. Questo resoconto di ventiquattro mesi di astinenza sono lì a testimoniarlo.

(precedentemente pubblicato su Cooperazione n° 9 del 28 febbraio 2017)

Print Friendly, PDF & Email

articoli correlati

Festival della nuova città

di Gianni Biondillo
dal 21 al 23 settembre si terrà la seconda edizione del Festival della Nuova Città, fortemente voluto dalla Fondazione Giovanni Michelucci. Mi piace qui ricordare la figura di quel geniale architetto. Raccontando come, da studentello, lo incontrai. G.B.

Tempo intermedio

di Gianni Biondillo
Osservando le fotografie di Manuel Cicchetti, “fotografo puro” e attento lettore del paesaggio, pubblicate in "Tempo intermedio" - un defatigante lavoro durato quattro anni in giro per lo Stivale- ho incominciato ad apprezzarne il pensiero e la costanza (mai una fotografia rubata, mai uno scatto occasionale, una progettazione del processo ideativo che può durare anni, anche lustri). Guardare le sue fotografie mi ha aperto a un ricordo sepolto nel tempo. A una lettura fatta davvero molti anni fa, anzi decenni: "La nube purpurea" di M.P. Shiel.

Dallo Zoo all’Aldilà

di Romano A. Fiocchi
"Sillabario all’incontrario" di Ezio Sinigaglia e un romanzo che è un insieme di tante cose, messo in una scatola divisa in ventuno scomparti, uno per ogni lettera dell’alfabeto italiano. Una scatola che è soprattutto un contenitore di umorismo.

Skei razza Piave

di Fabio Rodda
La catena fa sglang, sglang, sglang. Comincia con una sirena, un rumore aspro che risuona troppo a lungo nel capannone ancora silenzioso. Poi, si accendono gli ingranaggi ed è sglang, sglang, sglang che non smette più. Sglang, il colpo della pressa sulle lamiere: passano, sfilano sui rulli e arrivano alla postazione di Martino.

Non-traduzioni novecentesche

di Romano A. Fiocchi
Nel libro di Luca Limite, al centro di tutto non sono i personaggi, tanto meno la storia in sé: autentica protagonista è la lingua, la sua bellezza, i suoi equivoci, le sue ambiguità, i suoi giochi semantici, in una parola: la sua plasticità.

Spazio delle mie brame

di Giuseppe Dambrosio
Vi segnaliamo l'uscita un libro di filosofia dell'educazione che tratta in generale il tema dello spazio-potere ed in particolare la relazione tra l'ipercittà e l'elemento spaziale del dispositivo disciplinare scolastico. Pubblichiamo qui su NI l'introduzione al volume, ringraziando l'autore e l'editore per l'anticipazione.
gianni biondillo
GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Nel 2011 il romanzo noir I materiali del killer ha vinto il Premio Scerbanenco. Nel 2018 il romanzo storico Come sugli alberi le foglie ha vinto il Premio Bergamo. Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.
Print Friendly, PDF & Email
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: