Mots-clés__Crescita, equilibrio

 

Crescita, equilibrio
di Alice Colantuoni

He Yong, 我的家 Wo De Jia (trad.: la mia casa; titolo internazionale: Drum Bell Tower) -> play

___

Glenn Ligon, Condition Report, 2000, Tate Gallery – https://www.tate.org.uk/art/artworks/ligon-condition-report-l02822

 

___

da Yona Friedman, Comment habiter la terre? / How to Settle on Earth, Vancouver, 1976, pp. 12-15; 28 (versione francese ristampata per L’Éclat Éditions, Paris, 2016; traduzione in italiano di Alice Colantuoni)

 

Che cos’è un habitat?

L’habitat non sono le case, non è l’architettura. L’habitat non è la città, e non è l’urbanistica.

L’habitat umano è l’insieme delle tecniche con le quali l’uomo usa la terra.

Di quale uomo parliamo?
Di tutti gli uomini. Ciascun gruppo sociale abita in modo differente la stessa terra.
Ciò genera talvolta dei conflitti.

Possono questi conflitti essere evitati?

L’habitat umano comprende allo stesso tempo l’uomo tra gli altri organismi e l’uomo tra i suoi simili.

L’uno è la campagna, l’altro è la città.

L’uno e l’altro non possono essere separati.

L’habitat umano è sottomesso alla legge dell’equilibrio
(come tutto ciò che fa il nostro mondo).

Se la città si ingrandisce
O se la campagna diviene troppo popolosa
Una nuova situazione si è creata
Ed esige un nuovo equilibrio.

Questo nuovo equilibrio può stabilirsi da sé
(Al prezzo di quante vite umane?)
O in alternativa può essere cercato da noi, riflettendo
(Evitando le vittime e i sacrifici).

[…]

L’ecosistema (l’uomo tra gli altri organismi viventi)
E il sistema sociale (l’uomo tra i suoi simili)
Sono entrambi soggetti alla legge dell’equilibrio.

Quando un equilibrio si rompe,
Gli ecosistemi si trasformano, a volte si auto-distruggono.
Anche ai sistemi sociali
Accade lo stesso.

___

[Mots-clés è una rubrica mensile a cura di Ornella Tajani. Ogni prima domenica del mese, Nazione Indiana pubblicherà un collage di un brano musicale + una fotografia o video (estratto di film, ecc.) + un breve testo in versi o in prosa, accomunati da una parola o da un’espressione chiave.
La rubrica è aperta ai contributi dei lettori di NI; coloro che volessero inviare proposte possono farlo scrivendo a: tajani@nazioneindiana.com. Tutti i materiali devono essere editi; non si accettano materiali inediti né opera dell’autore o dell’autrice proponenti.]

Print Friendly, PDF & Email

articoli correlati

Immagini fantasma: Rimbaud, Michon, Proust, Carson

di Ornella Tajani
Nel 1981 Hervé Guibert ha dimostrato definitivamente le potenzialità del racconto di una foto in absentia: in "L’image fantôme" l’autore crea un percorso fra scatti mai sviluppati, perduti o in via di decomposizione, in ogni caso invisibili a chi legge. Il supporto diventa irrilevante: in una scrittura di questo tipo, «che la fotografia di cui [si] parla sia vera o inesistente è esattamente la stessa cosa»

Il romanziere a caccia di chimere: “Palafox” di Éric Chevillard

di Daniele Ruini
Erede dell’esuberanza comica di Rabelais così come della tradizione anti-romanzesca risalente a Laurence Sterne e Denis Diderot, Chevillard nei suoi libri prende le distanze da ogni costruzione romanzesca tradizionale

Surrealismo, istruzioni per l’uso

di Giovanni di Benedetto
Il giorno, come la notte, è un dormitorio nel quale ogni corridoio conduce a un letto di morte o in una sala operatoria. Il ticchettio di una sveglia ispira la progettazione delle nostre più belle bombe incendiarie.

Convegno “Effetto Ernaux”

Il prossimo 9 dicembre si terrà un convegno dedicato all'opera di Annie Ernaux presso l'Università per Stranieri di Siena

Essere attento, essere redento. Su un’idea di Simone Weil

di Neil Novello
Per pregare Dio bisogna leggerlo attraverso il desiderio. E leggere Dio, desiderarlo tramite l'attenzione della preghiera, «costringe Dio a scendere». Come il mondo, la realtà viene al lettore, si epifanizza, così Dio viene al pregante attento. La lettura e la preghiera, il pensiero leggente e il pensiero pregante, sono dunque atti di una medesima attesa dell'alterità.

Gen Z: voto e tendenze in America

di Francesca Beretta e Loretta Bersani
Nel 2016 l’elezione di Trump era stata una sorpresa, qualcosa di inaspettato, uno shock iniziale seguito da un “vediamo cosa succede”. Da allora sono successe molte cose.
ornella tajani
ornella tajani
Ornella Tajani insegna Lingua e traduzione francese all'Università per Stranieri di Siena. Si occupa prevalentemente di studi di traduzione e di letteratura francese del XX secolo. È autrice dei libri Tradurre il pastiche (Mucchi, 2018) e Après Berman. Des études de cas pour une critique des traductions littéraires (ETS, 2021). Ha tradotto, fra vari autori, le Opere di Rimbaud per Marsilio (2019), e curato i volumi: Il battello ebbro (Mucchi, 2019); L'aquila a due teste di Jean Cocteau (Marchese 2011 - premio di traduzione Monselice "Leone Traverso" 2012); Tiresia di Marcel Jouhandeau (Marchese 2013). Oltre alle pubblicazioni abituali, per Nazione Indiana cura la rubrica Mots-clés, aperta ai contributi di lettori e lettrici.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: