di Pasquale Palmieri Non guardiamo più la televisione come una volta. Ce lo ripetiamo spesso, contribuendo a costruire un solido luogo comune, ma fatichiamo talvolta a comprendere le ragioni di quello che sta accadendo davvero al “piccolo schermo”.
di Daniele Ruini Tali contestazioni s’inseriscono in un più ampio contesto storico nel quale rientrava anche la politicizzazione dei detenuti: un processo maturato in seguito alle proteste studentesche del ’68 e innestato dall’incontro tra gli studenti e il mondo del carcere
di Paola Ivaldi E la casa è galera a vita, pensa dunque che vita! Condiziona il pensare. Offre all’angelo della morte indirizzi sicuri. Attira il crimine, la rissa, il lutto. Gente impazzisce per brama di bagni e cucine. La coppia giovane ci fa naufragio.
a cura di Andrea Carloni "La fecondazione tecnologica abolirà qualunque forma di razzismo sistemico; nessun diritto di sangue, nessun orgoglio di madre per il maschietto home made, al Gurdon Institute di Cambridge sono già molto avanti con gli ovuli e gli spermatozoi ottenuti da cellule staminali, solo nei Paesi sottosviluppati si faranno ancora bambini col vecchio sistema"
di Neil Novello "Leggere è una pratica nemica della dispersione; leggere è un esercizio mentale e morale di concentrazione che ci porta in mondi sconosciuti che a poco a poco si rivelano la nostra patria più antica e più vera: è da lì che veniamo. Leggere è scoprire strade insospettate verso noi stessi: è riconoscersi."
di Nicola De Rosa La produzione di molti autori osservati da Gatto è animata da un’urgenza cruciale per chi agiva in una fase, anch’essa, di grande conflittualità ideologica: approfondire, a partire dalla polarizzazione marxiana fra struttura e sovrastruttura...
di Daniele Ruini Il romanzo di Jadd Hilal, mettendo al centro i sentimenti di personaggi che sono stati costretti a partire, ci sollecita invece a metterci nei panni degli altri e ad aprirci alle ragioni dei popoli oppressi
di Nadia Liberati «Vedi,» disse «secondo lo psicanalista Reuben Fine, che fu per lungo tempo uno dei più grandi giocatori del mondo, esistono due specie antitetiche di scacchisti. Da una parte c'è l'eroe, che non ha altra religione, altra ragione d'essere, che non siano gli scacchi
di Valeria Nicoletti Ruggero Cappuccio ha avuto il privilegio di leggere i diari della principessa di Lampedusa, madre di Giuseppe Tomasi, donna poliedrica, appassionata, indomita, e ci regala un ritratto intenso, dove l’invenzione letteraria si fa tensione desiderante che completa, e amplifica, i fatti storici
di Marco Viscardi Forse era tutto un gioco di liberazione: davvero la partita era liberare figure e creature. Farle uscire dai libri, consentire loro di invadere spazi indifesi. Non stupisce che in una biblioteca ci siano ben due mostre ispirate ai libri, ma quello che colpisce è il carattere ‘eversivo’ delle due esibizioni
di Valeria Nicoletti Spira il vento in queste pagine, quello che trasforma, che allontana, ma anche quello che riporta con sé profumi, suoni e memorie di quanto ci si lascia alle spalle
di Daniele Ruini “Agatino il guaritore” è l’esito felice di un narratore ispirato che descrive parabole umane disperate – parabole che conducono a un venditore di speranza il cui business si basa su un postulato difficile da contestare: «Pensiamo d’esserci evoluti per il fatto di conoscere causa ed effetto dei fulmini e dei tuoni che dall’orizzonte s’avvicinano alle nostre case, ma una paura ancestrale c’è rimasta dentro le ossa»
di Igor Esposito Terremoto, bradisismo, peste o fiume che esonda e tutto travolge è inequivocabilmente, da quarant’anni, la babelica drammaturgia di Enzo Moscato; ecco perché anche ai finti sordi che hanno avuto la sorte di inciampare in una pièce di Moscato è apparsa la poesia del teatro e della vita
di Antonio Del Castello Cangiano non mette mai in discussione il fatto che sia giusto politicizzare (o ripoliticizzare) sfere private (come l’identità di genere o l’orientamento sessuale) a lungo escluse dalla lotta politica, ma segnala i limiti di un’operazione di questo tipo quando sia attuata sullo sfondo di una de-politicizzazione dell’economia e dei rapporti di produzione
di Tiziana de Rogatis Le migrazioni e le convivenze multiculturali e multietniche sono assediate oggi da semplificazioni, retoriche, manipolazioni e menzogne mediatiche di diverso orientamento. In un simile contesto storico, la pratica del commento permette di restituire alla parola sullo straniero un fondamento condiviso
a cura di Andrea Carloni Leggere davvero una poesia implica sempre un atto di riformulazione interiore e dunque di rilettura: e sollecita l’affinamento di una dote specifica
di Ornella Tajani Perché questo titolo, "The interrogation"? Louis si chiede cosa siano il successo, il fallimento, e dove sia il suo vero io: sulla scena o dietro lo schermo; in quel cognome così socialmente chiassoso, Bellegueule, che ha voluto abbandonare, oppure in Louis, il paravento della propria vulnerabilità
di Ornella Tajani C’è sempre qualcosa di poliziesco nei lavori di Calle: la psiche (degli altri, ma sua innanzitutto) si fa terreno d'indagine. Però, se è vero che tre indizi fanno una prova, Calle preferisce sempre trovarne soltanto due, e dalla coincidenza cominciare a ricamare, così come vuole la letteratura
di Giovanni di Benedetto e Milène Lang Ogni mattina, attraversando il Périphérique, il grande raccordo anulare che collega le porte di Parigi alla periferia, mi capita di immaginare la fine del mondo. Dal finestrino della RER, il paesaggio parigino, la Senna, Notre-Dame e le altre immagini-cartolina, si scolla dallo sfondo non appena il treno regionale si inabissa nel tunnel della Gare d’Austerlitz
di Neil Novello Inanna è una dea sumera. Il suo nome, così magico e arcano, appare tra i segni cuneiformi di tavolette d'argilla. Diversi tra loro i luoghi di apparizione. Le epifanie della dea riguardano il mito, l'epica, l'inno, il salmo, l'elegia funebre e la favola.
di Giulia Delogu Perché ancora Napoleone? Cosa può aggiungere l’arte, con la sua felice e creatrice imprecisione, a quanto già sappiamo o crediamo di sapere sul nostro passato, per come ci viene raccontato nelle opere degli storici?
di Hajar Bali Ieri non so cosa mi è successo, ma ho dimenticato di mettermi il pigiama al rovescio. Nella catena della mia impeccabile organizzazione settimanale per poco non si è rotto un anello. Non è da me, è un gesto così meccanico e collaudato che non parlerei nemmeno di dimenticanza.
a cura di Andrea Carloni La famiglia è l’anticamera dell’associazione a delinquere di stampo mafioso e camorristico. È come la preghiera in cui ci si rivolge prima nell’interesse di chi ci è vicino e poi degli altri, trattando Dio come un assessore ai lavori pubblici
a cura di Giulio Sanseverino Il narratore usa subito la parola “cronaca”, sia perché erano cronache della peste quelle che Camus aveva letto come documentazione, sia perché la pone in antitesi alla parola “romanzo”: la cronaca è qualcosa di asciutto, neutro [...], a un resoconto dove non c’è ornamento, e quindi dove non si inganna
di Daniele Ruini Quante sono le circostanze che possono mettere un essere umano all’angolo? E come reagiamo quando siamo alle strette o quando ci sentiamo ormai completamente estranei al mondo che ci circonda?
di Joe Zerbib Erano forse in mille sul terrazzo di copertura: i Lammatari al gran completo, compresi dignitari e sgherri di numerose famiglie alleate. Si celebrava il genetliaco del padrone. Gigino Teratornis, detto «il Condor», indiscusso sovrano del Rione Sanità
di Giorgio Sica Può essere strano immaginarsi su Instagram una delle poche icone sopravvissute a quegli anni irripetibili ed eccessivi in cui il Lower East Side di Manhattan era diventato il centro del mondo. Eppure poche settimane fa Patti Smith ha deciso di raccontare attraverso un delizioso album fotografico la sua esperienza sui social
di Ornella Tajani Il sonno si impadronisce di loro come un impellente bisogno fisico, alla stregua della fame, della sete o della passione carnale. All'improvviso si addormentano, subito, senza che nella loro vita vi sia soluzione di continuità tra la veglia e il sonno.
di Giuliano Gramigna La scala cominciava dietro una porta a vetri rossi e blu piombati, fatta o rifatta da poco, di legno lucido e grasso; al primo piano, un corridoio con due e due porte ai lati, una specie di moquette abbastanza strappacchiata