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Mots-clés__Brutalismo

Brutalismo
di Francesco Di Gennaro

Flavien Berger, Brutalisme -> play

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La Casa del Portuale, Aldo Loris Rossi, Napoli

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Da Charles Melman, L’Homme sans gravité, Folio essais, 2005 (trad. di Francesco Di Gennaro)

La violenza appare nel momento in cui le parole non sono più efficaci. Nel momento in cui chi parla non è più riconosciuto. In una coppia, la violenza inizia quando l’altro rifiuta di riconoscere, in colui che ha di fronte,  un trasmettitore verbale vivo e in buona fede. Vivo, quindi avente la propria economia, i propri vincoli. E considerato, qualunque sia il disaccordo, in buona fede. Appena questo riconoscimento non ha luogo, l’altro non è identificato come soggetto e la violenza fa capolino.

[…] In quest’epoca in cui viviamo, sempre più spesso, il soggetto non è riconosciuto perché inizialmente non è impostato. Allora la violenza si manifesta continuamente, per tutto e per niente. Una specie di violenza che è divenuta un modo banale di relazione sociale.

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[Mots-clés è una rubrica mensile a cura di Ornella Tajani. Ogni prima domenica del mese, Nazione Indiana pubblicherà un collage di un brano musicale + una fotografia o video (estratto di film, ecc.) + un breve testo in versi o in prosa, accomunati da una parola o da un’espressione chiave.
La rubrica è aperta ai contributi dei lettori di NI; coloro che volessero inviare proposte possono farlo scrivendo a: tajani@nazioneindiana.com. Tutti i materiali devono essere editi; non si accettano materiali inediti né opera dell’autore o dell’autrice proponenti.]

 

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1 commento

  1. Già. Molto triste l’ultimo paragrafo ma purtroppo reale: in fondo, se viene a mancare il riconoscimento, viene a mancare la soggettivizzazione dell’altro. E questa contraria progressiva oggettificazione sta portando a far percepire la violenza – e as agirla- come un fatto di per sé normale, che non prevede colpa, senso di colpa, riflessione.
    Mero dato di fatto – anzi, un fatto che di per sé comincia a rientrare come norma (in varie modalità espressive) nella maggior parte delle dinamiche relazionali.
    Confido sempre nelle sacche di resistenza.

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Ornella Tajani insegna Lingua e traduzione francese all'Università per Stranieri di Siena. Si occupa prevalentemente di studi di traduzione e di letteratura francese del XX secolo. È autrice dei libri Tradurre il pastiche (Mucchi, 2018) e Après Berman. Des études de cas pour une critique des traductions littéraires (ETS, 2021). Ha tradotto, fra vari autori, le Opere di Rimbaud per Marsilio (2019), e curato i volumi: Il battello ebbro (Mucchi, 2019); L'aquila a due teste di Jean Cocteau (Marchese 2011 - premio di traduzione Monselice "Leone Traverso" 2012); Tiresia di Marcel Jouhandeau (Marchese 2013). Oltre alle pubblicazioni abituali, per Nazione Indiana cura la rubrica Mots-clés, aperta ai contributi di lettori e lettrici.
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