Articolo precedente
Articolo successivo

Marilina Ciaco: Intermezzo e altre sinapsi

 

Copertina del sesto Cervo Volante: Intermezzo e altre sinapsi

 

«Ripensarsi come sistema semi-aperto / ridimensionare il ciclo delle verifiche / inserire, fra le strategie e gli atti, uno scarto» scrive Marilina Ciaco in Intermezzo e altre sinapsi. Forse proprio in questo scarto s’instaura quel vuoto tenace che è il vero luogo dei possibili, e anche il senso di una collana di scritture poetiche che a ogni nuovo titolo aggiunge un ulteriore vacillamento nel disegno d’insieme.  

Per questo motivo ho scelto di ospitare Intermezzo e altre sinapsi nei Cervi Volanti, che curo insieme a Giuditta Chiaraluce all’interno del progetto Edizioni Volatili. Dicevamo in un precedente appunto: libri come laboratori, primi confronti, materie pensanti, montaggi e scavi attraverso la carta; libri senza profitto, in tiratura limitata (esoeditoria), evidenti nella loro invisibilità e indirizzati a chi saprà ospitarne l’implicita consegna; libri sfollati, col solo intento di essere vigilie per una geografia del dopo-diluvio.

Pubblico qui alcune pagine in anteprima da Intermezzo e altre sinapsi, insieme a una nota tratta dalla sezione del libro realizzata per il Museo per la Memoria di UsticaLe partiture visive e i segnalibri sono sempre di Giuditta Chiaraluce.

 

 

 

 

All’interno del Museo per la Memoria di Ustica a Bologna è conservato il relitto del DC9 abbattuto il 27 giugno 1980. L’installazione di Christian Boltanski ha previsto che il relitto del DC9 fosse circondato da 81 specchi neri collegati a 81 altoparlanti. Dal soffitto pendono 81 luci, le luci si accendono e si spengono – 81 sono le vittime della strage. L’esperienza della morte è il non immaginabile. Una morte collettiva che si direbbe accidentale e inaspettata ci rende partecipi di una tragedia che fino a un istante prima non ci apparteneva. Gli altoparlanti emettono voci confuse, le ultime frasi pronunciate al telefono, la prosa quotidiana di ciascuno. Gli specchi riflettono l’immagine del visitatore, ma opaca, appiattita dalla lastra scura, si perde il contorno che distingue figura e sfondo. Alcuni oggetti appartenuti alle vittime sono stati prelevati dal mare e riposti in 9 casse.

 

 

Marilina Ciaco è nata nel 1993 a Potenza. È dottoranda di ricerca in Literature and Transmedia Studies presso l’Università IULM di Milano, città dove attualmente vive. È stata selezionata come autrice emergente per l’edizione 2017 di RicercaBo e alcuni suoi testi hanno ricevuto segnalazioni in diversi concorsi letterari tra cui il Premio Lorenzo Montano. Nel 2018 ha partecipato alla performance poetica La notte di San Lorenzo presso il Museo per la Memoria di Ustica (Bologna). È fra i finalisti del Premio Nazionale Elio Pagliarani 2019 per la raccolta inedita Sinapsi.

Print Friendly, PDF & Email

2 Commenti

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Non c’è creatura che non sia un popolo

  Sì, che si sappia: non c'è creatura che non sia un popolo.   Il dolore è collettivo.   Carichiamo in noi ogni cosa estinta, ogni debito, ogni incandescenza nel...

Ciclo delle arche

di Danilo Paris, da “ciclo delle arche”, in “filogrammi della segnatura”   SHIBBOLETH  Partitura a tre voci  per presepe inaugurale di corpi fragili ...

Dolores Prato: Scottature

Esce per Quodlibet una nuova edizione di Scottature, racconto di Dolores Prato premiato nel 1965 allo “Stradanova” di Venezia. Storia...

Mahmud Darwish: «un altro giorno verrà»

    È in uscita per Crocetti Non scusarti per quel che hai fatto di Mahmud Darwish, spesso definito "il poeta nazionale...

Contro il Tempo. La tradizione di Zolla e l’enigma dei nostri giorni

di Ludovico Cantisani
I. Thomas Alexander Harrison, Solitudine, 1893, olio su tela, cm 105×171, Musée d’Orsay, Parigi Fuori dal Tempo. È a un appiglio che non esiste più che ancora cerchiamo di...

Con sale di rabbia

  «O la resurrezione delle stelle, o la morte universale!» Auguste Blanqui,  L'eternità viene dagli astri   Parla l'Asino:   «Oggi che la pace è...
Giorgiomaria Cornelio
Giorgiomaria Cornelio
Giorgiomaria Cornelio è nato a Macerata nel 1997. E’ poeta, regista, curatore del progetto “Edizioni volatili” e redattore di “Nazione indiana”. Ha co-diretto insieme a Lucamatteo Rossi la “Trilogia dei viandanti” (2016-2020), presentata in numerosi festival cinematografici e spazi espositivi. Suoi interventi sono apparsi su «L’indiscreto», «Doppiozero», «Antinomie», «Il Tascabile Treccani» e altri. Ha pubblicato "La consegna delle braci" (Luca Sossella editore, Premio Fondazione Primoli, Premio Bologna in Lettere) e "La specie storta" (Tlon edizioni, Premio Montano, Premio Gozzano Under 30). Ha preso parte al progetto “Civitonia” (NERO Editions). Per Argolibri, ha curato "La radice dell'inchiostro. Dialoghi sulla poesia". La traduzione di Moira Egan di alcune sue poesie scelte ha vinto la RaizissDe Palchi Fellowship della Academy of American Poets. È il direttore artistico della festa “I fumi della fornace”. È laureato al Trinity College di Dublino.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: