Guardiani

di Bianca Battilocchi

Io, ero stata cancellata
dal fuoco, sono stata invasa
dal verde strisciante
(come
è lucida la stagione)

Col tempo gli animali
sono arrivati ad abitarmi

prima uno per
uno, di nascosto
(le loro tracce abituali
bruciate); poi
marcati i nuovi territori
sono tornati, più
convinti, anno
dopo anno, due
a due…

(Margaret Atwood, Brevi scene di lupi, trad. Renata Morresi)

Sagome d’ombra

la statua che fissa
i suoi fori penetranti
bivacco dell’esploratore

(ore e ore ore ?)

mentre il filo della lampada connette
fonte – mezzo – oggetto d’attenzione

una forbice sognata                         divide
quel canale vivificante

e l’oggetto perde definizione
i           bordi si         assentano
come   un ritorno      al fluido    oscuro
che si allarga                                                             si allarga

ci si sistema su una sedia
che continua a vorticare
sui suoi cinque rami di rotelle
disegni mantici
tracciati sul pavimento
dall’errare dei cerchi ripetuti

e ripetuti di continuo ripetuti

ricordi ancora qual era l’oggetto?
le sue dimensioni? i suoi colori?

bisogna montarlo da capo
girandosi e rigirandosi
spostando la traiettoria anche

Nel tufo

fonetica abissale del tamburo

tum tu tumm

attrazione nell’imbuto del trapezio
nell’antro dell’emblema accanito

tum tum tu tumm

trova lei         lei il contatto sorgivo
che ricorda

il sibilo da sbirciare
nel tufo

in fondo arrotolata
la presenza ofidica
prima dei colori

Soglie nelle steppe

resiste
la frontiera magica della yurta

confine sicuro
argine dei corpi caldi

il suo feltro e cuoio lunare
è forma dell’anima
è essa stessa animale

pensa il territorio
che allarga che lei diventa

accorpa afflati
cura cicatrici

evoca il nucleo

Totem

ecco loro ora parlano col becco
ai propri spiriti

la parentela in trance
i gridi di uccelli
le corna di renna tracciate dalle fiamme

l’oltre nelle radioonde

sono tutti voli
di un romanzo teriomorfo

coralità khubilku
verso una casa mai vista
e tuttavia casa

si comprende meglio nel sogno

Mindscapes – Valhalla

il monaco si addormentò e al mattino scrisse (qualcuno però lo udì cantare):

un brindisi da corna ricurve
nelle pieghe profonde dell’orecchio di pietra

al suo centro             la fonte di tutti i corsi

un labirinto o crocevia
si fanno piramide nell’oro verticale di Glasir
albero d’aurora ma pure saetta

angeli e girovaghi
in un utero ondivago di pesci

l’apocalisse d’aquile li attende
ultima impresa di scudi e asce
e poi?

le trecce dei guerrieri verranno sciolte?

lo scoprirà nella notte
quando diventerà lupo

***

Fotografie di Bianca Battilocchi

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francesca matteoni
francesca matteonihttp://orso-polare.blogspot.com
Sono nata nel 1975. Curo laboratori di tarocchi intuitivi e poesia e racconto fiabe. Fra i miei libri di poesia: Artico (Crocetti 2005), Tam Lin e altre poesie (Transeuropa 2010), Acquabuia (Aragno 2014). Ho pubblicato un romanzo, Tutti gli altri (Tunué, 2014). Come ricercatrice in storia ho pubblicato questi libri: Il famiglio della strega. Sangue e stregoneria nell’Inghilterra moderna (Aras 2014) e, con il professor Owen Davies, Executing Magic in the Modern Era: Criminal Bodies and the Gallows in Popular Medicine (Palgrave, 2017). I miei ultimi libri sono il saggio Dal Matto al Mondo. Viaggio poetico nei tarocchi (effequ, 2019), il testo di poesia Libro di Hor con immagini di Ginevra Ballati (Vydia, 2019), e un mio saggio nel libro La scommessa psichedelica (Quodlibet 2020) a cura di Federico di Vita. Il mio ripostiglio si trova qui: http://orso-polare.blogspot.com/
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