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Dialogo di marionette

di Antonio Sparzani
Dialogo diretto e costruttivo tra BB (Beota Borioso – JB), PF (Pazzo Furibondo – VVP), PCD (pulce comico-destrorsa – VZ) e CONF (Confusionario – UE).

PF: dài, PCD, senza tanto rumore, come quando mi hai dato la Crizea 8 anni fa, dammi il Donkass, il Dontass e il Donvass che son già quasi miei, e poi non ti rompo più.

PCD: ma no, PF, adesso esageri, lì ci son tante cosettine cui tengo, non se ne parla, e poi adesso ho in mente di chiedere di entrare anch’io nella Bafo, così poi tu hai le mani legate.

PF: eh no, caro, questo non te lo permetterò mai, già mi sento un po’ circondato da quei profittatori della Bafo che quando abbiamo sciolto il Patto di Farzafia, invece di sciogliersi anche loro si sono allargati. Tu fai il piacere di stare lontano dalla Bafo, se no lo sai che mi arrabbio.

CONF: ehi, ehi, che succede lì tra voi? Venite qui che parliamo, noi che siamo la razionalità fatta persona dell’Occidente e dobbiamo controllare tutto il continente.

BB: noi noi siamo il giudice del mondo e quel che succede deve passare sotto il nostro controllo, voi del CONF non alzate troppo la cresta e tu PF stai attento a come parli.

PF: noi intanto, tanto per far vedere che non parliamo a vuoto ammassiamo un bel tot di truppe ai confini delle nostre nazioni amiche, che vedano quanto siamo loro amici e protettori.

CONF: eh no, eh! Mica vorrai giocare da solo, anche noi ammassiamo le nostre truppe ai confini di PCD, e abbiamo anche l’approvazione e la collaborazione del Grande Banchiere, quello che adesso fa il banchiere nello Stifale ma che l’altroieri ci ha dato i soldini ben distribuiti a tutti.

PF: noi per il momento facciamo le nostre manovre militari tanto per tenerci allenati, non si sa mai che un domani . . .

BB: fai fai, tanto si sa che sono operazioni di facciata, io mica ci credo, però forse è meglio che molti ci credano così poi noi saremmo liberi di, . . . tu mi capisci.

PF: tu BB come al solito non capisci una mazza, ti faccio vedere io la facciata che cos’è. Tanto la tua cosiddetta intelligence, che fa ridere i polli, mette in giro l’idea che ci stiamo parzialmente ritirando da quel confine che sai, mentre non ha capito che semplicemente abbiamo finito le manovre e adesso siamo pronti per qualcosa che forse è anch’essa una manovra, ma di tipo diverso.

PCD: ehi CONF, aiuto aiuto, noi che tra russi ci conosciamo bene abbiamo capito che il PF c’è rischio che faccia sul serio, non mi daresti una mano?

CONF: intanto tu mica sei nella Bafo e non puoi pretendere niente, però vedrai che un po’ di baccano lo facciamo, anche perché BB ha detto che se no non è contento, anche se a mio parere, lui che sta al di là dell’Atlantico, un pochino se ne strafotte delle nostre beghe.

PCD: guarda che io una volta facevo il comico e me ne intendo di sbruffoni, se PF fa sul serio e succede, metti, un qualche incidente, cosiddetto tale, poi perfino BB si sente costretto a intervenire, e allora addio pianeta. Intanto hai visto ieri sera: PF è già entrato (si fa per dire, lui sta lì sul suo bellissimo tavolo a mangiare caviale del Volga, mentre i suoi soldatini…) nel Dontass e nel Donkass e sta per arrivare nel Donvass, che sono tutti roba mia. E la prossima mossa?

CONF: tranquillo, camerata, noi intanto, che abbiamo giocato molto a Monopoli da piccoli e quindi abbiamo imparato molte cose, gli prepariamo delle cose brutte al PF, le Sanzioni: come se gli sequestrassimo via Roma e corso Impero, per largo Augusto poi vedremo.

BB: eh, eh? Cosa c’entra via Roma, che io quelle cose lì non le so. Ditele anche a me che poi faccio anch’io, se è divertente. Perché qui in questa casa tutta così bianca non ci si può mai divertire un po’, anche la Kavala, sempre così seria, uffa!

CONF: massì! Dài, rubiamogli un po’ delle sue proprietà all’estero che lui è stato così poco furbo da comprare qui e là; del resto, anche tu, BB, cosa ti è venuto in mente di affidare così tanti quattrini a quei comunisti del Sol Levante; lo sai che sono un po’ amici, soprattutto quando gli conviene, del PF? Una sua parola e quelli ti fanno restare in mutande, no?

BB: come come? Ma quella lì che sa sempre tutto e prende decisioni anche senza dirmi niente, la Kavala voglio dire, non mi ha detto niente del fondo del Sol Levante, cosa posso fare?

PCD: ehi ragazzi, il PF è scatenato, bando alle ciance, i suoi energumeni sono entrati e stanno arrivando qui vicino, comincio ad aver paura, CONF, fai qualcosa!

CONF: ma sì che faccio, faccio la seconda ondata di Sanzioni, sai, no, come la seconda ondata del Covid 19, poi gli facciamo la terza e vedrai che in mutande resterà lui. Intanto il Grande Banchiere ha deciso di mandare armi e uomini li vicino a PCD, sempre stando nella Bafo, per carità, così da fargli da scudo, nel caso.

PF: voi della Bafo che cianciate sempre tanto non azzardatevi a fare un passo in più, altrimenti vedrete cose che mai voi terrestri avete mai neppure immaginato.

BB: vedo che tra noi non terrestri ci intendiamo bene, caro PF, ti garantisco che la Bafo non muoverà un dito.

PF: sì, ma sai come sono gli amici del CONF, non sono mica sempre coerenti tra loro, che anche per questo si sono riuniti sotto quel nome, adesso che quella tipa così simpatica che trattava volentieri ha pensato bene di andarsene, il suo successore non mi dà alcun affidamento. Non potreste ripescare lei per una trattativa vera?

CONF: non se ne parla, PF, qui noi siamo compatti come non mai, piuttosto, perché non provate tu e quel povero PCD a trattare direttamente voi due, guarda che non dev’essere stordito come sembra.

PF: io quello lì in faccia non lo voglio neppur vedere, al massimo gli mando i miei scagnozzi, che però devono tornare a riferirmi molto spesso, perché mica mi fido completamente di quelle frasette che si dicono al telefono.

CONF: sì, capisco, ma pensi che sia giusto che si tratti mentre tu li bombardi? Non è così la prassi delle trattative, si fa prima un bell’armistizio e poi si parla.

PF: eh già, facile allora, intanto che parliamo quelli si organizzano e fanno entrare tutte le armi che voi gli mandate, e così mi si allungano i tempi, e anche le spese, che voi con le vostre stramaledette Sanzioni mi avete reso tutto più difficile. Comunque adesso facciamo così: voi CONF dite al BB di star fermo, e possibilmente anche zitto, per un attimo, che vediamo come possiamo combinare un’intesa PCD e io.

CONF: va bene, ma fa in fretta perché il Grande Banchiere è astuto più di una donnola e come nulla ti riduce il rublo carta straccia.

PF: non mi sottovalutare CONF, per quello ho già un piano, che il Grande Banchiere, come lo chiamate voi, non si aspetta proprio.

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Antonio Sparzani, vicentino di nascita, nato durante la guerra, dopo un ottimo liceo classico, una laurea in fisica a Pavia e successivo diploma di perfezionamento in fisica teorica, ha insegnato fisica per decenni all’Università di Milano. Negli ultimi anni il suo corso si chiamava Fondamenti della fisica e gli piaceva molto propinarlo agli studenti. Convintosi definitivamente che i saperi dell’uomo non vadano divisi, cerca da anni di riunire alcuni dei numerosi pezzetti nei quali tali saperi sono stati negli ultimi secoli orribilmente divisi. Soprattutto fisica e letteratura. Con questo fine in testa ha scritto Relatività, quante storie – un percorso scientifico-letterario tra relativo e assoluto (Bollati Boringhieri 2003) e ha poi curato, raggiunta l’età della pensione, con Giuliano Boccali, il volume Le virtù dell’inerzia (Bollati Boringhieri 2006). Ha curato due volumi del fisico Wolfgang Pauli, sempre per Bollati Boringhieri e ha poi tradotto e curato un saggio di Paul K. Feyerabend, Contro l’autonomia (Mimesis 2012). Ha quindi curato il voluminoso carteggio tra Wolfgang Pauli e Carl Gustav Jung (Moretti & Vitali 2016). È anche redattore del blog La poesia e lo spirito. Scrive poesie e raccontini quando non ne può fare a meno.
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