Mots-clés__Compleanno

Compleanno
di Elisabetta Abignente

Madonna, B-Day Song -> play

___

Paulette Goddard in “Modern Times” di Charlie Chaplin, 1936

___

Da: Francesco Targhetta, Le vite potenziali, Mondadori, Milano 2018, pp. 161-162.

Arrivò il suo compleanno, e Luciano notò come fosse sempre più numerosa la schiera di enti e istituti che ne celebravano l’occorrenza, con una proporzione inversa rispetto alle persona a cui poteva attribuire un volto. Quel giorno i primi auguri li ricevette dalla banca, prima via mail e poi allo sportello automatico: appena inserì il bancomat nella fessura illuminata di verde, sullo schermo apparve una torta, precisamente una meringata, che Luciano non avrebbe mangiato mai. A questi seguirono gli auguri via mail dell’Enel e del fornitore del gas, i quali approfittarono dell’evenienza per proporre a Luciano alcune offerte vantaggiose che tuttavia sarebbe stato ingenuo definire regali. Era innegabile, in ogni caso, la presenza di una premura nei suoi confronti da parte di chi lo dotava dei servizi essenziali alla sua vita, mentre non si poteva dire altrettanto dei vecchi amici che sempre più raramente si ricordavano di scrivergli anche soltanto un messaggio predefinito, un “Buon compleanno!” antico e sobrio, privo degli orpelli che portava con sé la crescente necessità di risultare simpatici. Forse proprio perché a lui sarebbe bastato così poco, non gli arrivava niente.
Il problema, rifletté Luciano, non era l’assenza di tempo, ma di cura: nessuno che avesse una faccia si curava più di lui, tranne i suoi. Quando a metà pomeriggio lo invitarono a cena, non poté declinare, e trascorse buona parte della serata a guardarli, anche mentre mangiava il tiramisù che Mariuccia aveva preparato per l’occasione […].
In realtà, pensò poi, rientrando a Marghera sotto la luce ammutolita della sera, molti suoi colleghi nemmeno sapevano quando lui compisse gli anni: sono informazioni che a un certo punto della vita non si chiedono più. Gli altri esistono in una percentuale sempre minore, e lui era sempre e solo coinciso con gli altri.
Arrivata la mezzanotte, spense il cellulare e, con una specie di sollievo, accolse l’arrivo di un giorno anonimo, in cui finalmente non sarebbe più stato al centro della propria attenzione.

___

[Mots-clés è una rubrica mensile a cura di Ornella Tajani. Ogni prima domenica del mese, Nazione Indiana pubblicherà un collage di un brano musicale + una fotografia o video (estratto di film, ecc.) + un breve testo in versi o in prosa, accomunati da una parola o da un’espressione chiave.
La rubrica è aperta ai contributi dei lettori di NI; coloro che volessero inviare proposte possono farlo scrivendo a: tajani@nazioneindiana.com. Tutti i materiali devono essere editi; non si accettano materiali inediti né opera dell’autore o dell’autrice proponenti.]

Print Friendly, PDF & Email

articoli correlati

L’esplosione dei testi

di Marco Viscardi
Forse era tutto un gioco di liberazione: davvero la partita era liberare figure e creature. Farle uscire dai libri, consentire loro di invadere spazi indifesi. Non stupisce che in una biblioteca ci siano ben due mostre ispirate ai libri, ma quello che colpisce è il carattere ‘eversivo’ delle due esibizioni

Mots-clés__Specchi

di Daniele Ruini
Specchi: con Lucio Battisti, René Magritte, Andrea Zanzotto

Cartoline dal Sud: scrivere l’abbandono

di Valeria Nicoletti
Spira il vento in queste pagine, quello che trasforma, che allontana, ma anche quello che riporta con sé profumi, suoni e memorie di quanto ci si lascia alle spalle

“Una fitta rete d’intrecci”: su “Agatino il guaritore” di Massimiliano Città

di Daniele Ruini
“Agatino il guaritore” è l’esito felice di un narratore ispirato che descrive parabole umane disperate – parabole che conducono a un venditore di speranza il cui business si basa su un postulato difficile da contestare: «Pensiamo d’esserci evoluti per il fatto di conoscere causa ed effetto dei fulmini e dei tuoni che dall’orizzonte s’avvicinano alle nostre case, ma una paura ancestrale c’è rimasta dentro le ossa»

È morto un poeta

di Igor Esposito
Terremoto, bradisismo, peste o fiume che esonda e tutto travolge è inequivocabilmente, da quarant’anni, la babelica drammaturgia di Enzo Moscato; ecco perché anche ai finti sordi che hanno avuto la sorte di inciampare in una pièce di Moscato è apparsa la poesia del teatro e della vita

Su “Guerre culturali e neoliberismo” di Mimmo Cangiano

di Antonio Del Castello
Cangiano non mette mai in discussione il fatto che sia giusto politicizzare (o ripoliticizzare) sfere private (come l’identità di genere o l’orientamento sessuale) a lungo escluse dalla lotta politica, ma segnala i limiti di un’operazione di questo tipo quando sia attuata sullo sfondo di una de-politicizzazione dell’economia e dei rapporti di produzione
ornella tajani
ornella tajani
Ornella Tajani insegna Lingua e traduzione francese all'Università per Stranieri di Siena. Si occupa prevalentemente di studi di traduzione e di letteratura francese del XX secolo. È autrice dei libri Tradurre il pastiche (Mucchi, 2018) e Après Berman. Des études de cas pour une critique des traductions littéraires (ETS, 2021). Ha tradotto, fra vari autori, le Opere di Rimbaud per Marsilio (2019), e curato i volumi: Il battello ebbro (Mucchi, 2019); L'aquila a due teste di Jean Cocteau (Marchese 2011 - premio di traduzione Monselice "Leone Traverso" 2012); Tiresia di Marcel Jouhandeau (Marchese 2013). Oltre alle pubblicazioni abituali, per Nazione Indiana cura la rubrica Mots-clés, aperta ai contributi di lettori e lettrici.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: