L’ossessione di Szafran per il filodendro

di Ornella Tajani

 

Nella primavera del 1966 il pittore cinese Zao Wou-Ki presta il proprio atelier parigino al collega Sam Szafran. Szafran rimane incantato dal filodendro che invade l’ambiente, eppure gli sembra di non riuscire a dipingerlo. La pianta diventerà un’ossessione e la riprodurrà per decenni.

Fra i nomi che hanno influenzato l’opera di Szafran c’è Georges Perec, in particolare le sue riflessioni sugli spazi (Espèces d’espaces), ma in verità questi luoghi pieni di vegetazione ricordano anche una pittorica «tentative d’épuisement» di un atelier o di una stanza.

Il quadro qui di seguito si intitola: Lilette dans les feuillages (Hommage à Georges Perec) [2003]

In mostra al Musée de l’Orangerie di Parigi fino al 16 gennaio.

 

 

 

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Ornella Tajani insegna all'Università per Stranieri di Siena. Si occupa prevalentemente di critica della traduzione e di letteratura francese contemporanea. È autrice dei libri Scrivere la distanza. Forme autobiografiche nell'opera di Annie Ernaux (Marsilio 2025), Après Berman. Des études de cas pour une critique des traductions littéraires (ETS 2021) e Tradurre il pastiche (Mucchi 2018). Ha tradotto, fra i vari, le Opere integrali di Rimbaud per Marsilio (2019), e curato opere di Rimbaud, Jean Cocteau, Marcel Jouhandeau. Oltre alle pubblicazioni abituali, per Nazione Indiana cura la rubrica Mots-clés, aperta ai contributi di lettori e lettrici.
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