Benway Series
[Continua quella che vorrebbe essere non tanto un’indagine, ma una ricognizione ragionata e dialogata dell’editoria indipendente di poesia. Abbiamo già parlato di Le Mancuspie, una collana di poesia diretta da Antonio Bux per le edizioni Graphe.it e di Adamàs, per La vita felice editore, diretta da Tommaso Di Dio, Vincenzo Frungillo, Ivan Schiavone. a. i.]
Risposte di Mariangela Guatteri e Giulio Marzaioli
Che cosa ti ha spinto a fare l’editore e quale obiettivo ti poni con il tuo lavoro?
Come curatori del progetto Benway Series, la motivazione iniziale è da ricondurre alla nostra dimensione di “autori”: in quanto tali, all’epoca dell’ideazione del progetto (che inizialmente era curato anche da Marco Giovenale e Michele Zaffarano) ci concedemmo la possibilità di cercare altre scritture c.d. “di ricerca” consimili, soprattutto al di là della lingua italiana, e di pubblicarle in Italia in un contesto che non era così ricettivo rispetto a tali opere. Il vettore esplorativo si configurò come un progetto più che altro intellettuale e artistico aperto anche a opere in lingua italiana (rigorosamente tradotte a loro volta per consentire sempre un dialogo più ampio) e a proposte non strettamente legate alla scrittura, o solo ad essa, intendendo l’opportunità che ci siamo concessi come una sorta di factory in continua via di definizione.
Che regime di produzione hai? Ti soddisfa quello che riesci a mettere in opera (numero di titoli all’anno)?
Non abbiamo necessità e vincoli di produzione. Realizziamo i progetti che ci piacciono e ci convincono nei tempi e nei modi di cui siamo capaci, con tutti i limiti e le disponibilità che si possono immaginare per quanto riguarda un progetto indipendente e non finanziato.
Come è nata l’idea di questa nuova collana di poesia?
Vedi sopra.
Come scegli i libri che vuoi pubblicare? Quali sono i criteri che ti guidano? Sei interessato a difendere aree poetiche o correnti specifiche all’interno del panorama contemporaneo?
Fino ad oggi ogni libro è nato dall’appassionamento ad un’idea e alla condivisione di questa idea tra noi (M. Guatteri e G. Marzaioli), l’autore o gli autori e tutti color che possono e/o vogliono collaborare alla realizzazione dell’opera finale. Chiaramente sappiamo di avere un orientamento e di avere in qualche modo segnato un percorso di cui è giusto tener conto, ma non siamo affezionati a scuole o dottrine specifiche. Per quanto la storicizzazione sia inevitabile e anche imprescindibile, riteniamo che sia prematuro farne parte, sempre che qualcuno consideri in tal senso degno il percorso di Benway Series.
Cosa pensi dell’oggetto libro e dell’esperienza di lettura che veicola? È una forma di conoscenza in grado di distinguersi da quelle che circolano attraverso altri media e altri supporti? Come vedi la sua articolazione di vecchio media con i media attuali? Come ti poni nei confronti delle correnti convenzioni editoriali (tipografia, impaginazione, formato)?
Sicuramente il libro è una forma di offerta e di condivisione di idee che si distingue da altri, altrettanto degni. Per quanto in via di estinzione non sarà mai estinto, probabilmente riconfigurerà il proprio posizionamento nella vita quotidiana, al pari della lettura. Per quanto ci riguarda consideriamo che ogni limite è un’opportunità, e per quanto riguarda la minor diffusione del libro cartaceo, l’assenza di eccessive sponde di confronto e dimensionamento consente maggior libertà: siamo sempre più propensi a considerare l’oggetto libro come una vera e propria opera d’arte le cui potenzialità possono essere continuamente definite e ridefinite.
Quali sono i punti critici che impediscono alla tua azione di essere più efficace?
Non pensiamo in questi termini al nostro impegno di editori. Per quanto ci riguarda ciò che facciamo traccia un cammino da fare assieme agli autori con i quali collaboriamo e ai lettori che ci seguono, che siano 1, 10 o 100. La cosa più importante è stare in movimento e farlo assieme ad altri.
Che visione hai dell’editoria media e grande in Italia, soprattutto per quello che riguarda la poesia?
Ci sono e ci saranno sempre fasi e cicli. Alle volte proliferano collane di poesia, alte volte si celebra il funerale del genere. Potremmo enumerare varie e numerose teorie ed opinioni ben note a che si interessa di scritture diverse dalla narrativa, ma sarebbe di scarso interesse per chi legge ripetere quanto già ampiamente dibattuto. Forse una valutazione che potrebbe risultare utile sia per chi scrive che per chi si impegna a promuovere la scrittura, è che bisognerebbe sempre misurarsi con tre dimensioni temporali: quella attuale, quella di domani e quella di sempre. Scrivere, e promuovere scrittura, considerando che ciò che si fa dovrebbe valere per un tempo presente, un futuro e per l‘eternità. Anche solo l’illusione di bilanciare in un’opera le tre misure temporali può essere una prospettiva nella quale inquadrare la propria attività, al di là delle circostanze del caso o dei casi che occupano la vita letteraria.
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da Louis Zukofsky, 80 Flowers / 80 fiori Traduzione di Rita R. Florit, Postfazione di Paul Vangelisti Colorno: Tielleci, 2024. (Benway Series; 16). First Edition: Louis Zukofsky, 80 Flowers, Stinehour Press, Lunenburg, Vermont, 1978. Aster A star tow ash stow rote crowd mickle mass daisy frostflower lazytongs lightning aster risk your fire anneal generous gentle baited shadow some moss-burn’d summer evergreen-winter connect a cut clay aurous quick gnomon he’ll mellow lucre head purple black study * * * Astro Un astro traino cenere serba ripetizione moltitudine mucchio ammasso margherita fiordibrina pinzestesa luminescente astro rischio tuo fuoco tempri magnanimo mite adescata ombra qualche muschio-bruciato estate sempreverde–inverno unisce un taglio creta aureo rapido gnomone si calmerà lucro testa viola nero studio Daisy Bellis perennis daisy of history ing lace water-formed a hid pin-eyed thrum-eyed brehon-rule eve adam adam eve meadows birth-hymn drupe-studded strawberry oversell spring-freeze whipperwill storm pied-daisy rays vogue green-erin discs may not excel white double-ray largess sails-gold-discs heritage fort at Montauk * * * Margherita Bellis perennis margherita della storia merletto forma d’acqua un nascosto perno-occhiuto sibilo-occhiuto legge-brehon eva adamo adamo eva pascoli inno-originario drupa-punteggiata fragola incensata sorgente-ghiacciata succiacapre bufera margherita-variopinta raggi in-voga dischi verde-irlanda forse non eccelle bianco doppio-raggio generoso vele-oro-dischi eredità forte di Montauk * da Marlene NourbeSe Philip, ZONG! Come narrato all’autrice da Setaey Adamu Boateng. Traduzione: Renata Morresi. Traduzione di «Notanda» e di «Gregson vs Gilbert»: Andrea Raos. Traduzione di «Ẹbọra»: Mariangela Guatteri. Colorno: Tielleci, 2021. (Benway Series; 14). * da Forrest Gander, Essere con / Be With. Con 6 fotografie di / With 6 photographs by Michael Flomen Traduzione di Alessandro De Francesco. Colorno: Tielleci, 2020. (Benway Series; 14). A few days later their bliss grew an impenetrable skin. Then dissolved itself completely, the liquid content of that skin turning to a sort of jelly from which erupts a new creature whose organs lack any identity with what came before. Have I lived something stupid? Am I the coward responsible for nothing? * * * Qualche giorno dopo la loro felicità sviluppò una pelle impenetrabile. Poi si dissolse completamente, e il contenuto liquido di quella pelle si trasformò in una sorta di gelatina da cui emerge una nuova creatura i cui organi mancano di identità con quanto era venuto prima. Ho vissuto qualcosa di stupido? Sono il codardo responsabile di niente? ––––––– da Ron Silliman, Il quaderno cinese / The Chinese Notebook Traduzione: Massimiliano Manganelli. Colorno : Tielleci, 2019. (Benway Series; 13). * *
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