Accusatio manifesta

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di Alberto Comparini

Il protagonista di Incroci, Margini (parte 1 e parte 2) e Publish or Perish si chiama Alberto Comparini è nato a Genova il 12 maggio 1988 e da poco più di un anno lavora all’Università degli Studi di Bergamo. Fisicamente ci assomigliamo, è inutile negarlo, anche se le differenze ideologiche sono più marcate di quanto uno possa immaginare, ma più che assomigliarci quando scrivo vorrei essere lui mentre Alberto quando si legge su Nazione Indiana non vorrebbe più essere AC88 nelle storie su Instagram chi posta e scrive è Goppas88 a controllare le visualizzazioni su Facebook i like il numero delle condivisioni non si vedono le reazioni psicosomatiche delle tue ex i malcelati pettegolezzi dei colleghi o aspiranti tali ai Consigli di Dipartimento mentre ti guardano dietro a uno schermo scrollare avidamente tra i commenti sotto gli ultimi post scritti tra l’imbarazzo generale dei parenti acquisiti tra un cambio e l’altro di fidanzate femori e farmaci è comparso un gruppo indifferenziato di perfetti sconosciuti che dal 5 settembre 2013 sono diventati tuoi amici – sono loro a essere convinti che AC88 e Alberto Comparini sono la stessa persona, Goppas nel frattempo è morto

non ricordo esattamente quando e quale malattia immaginaria mi avessero diagnosticato negli Stati Uniti, non ricordo nemmeno quale malattia tra le molte che mi sono inventato negli anni per iniziare il dottorato e proseguire gli studi in Germania fino a diventare un dipendente statale a tempo indeterminato tra Trento e Bergamo ho pagato profumatamente medici che credevano o volevano farmi credere che io fossi un malato immaginario, dicevo di non ricordare quale di queste malattie immaginarie fosse responsabile del mio passaggio da un modesto liceo classico sportivo di Genova all’Università di Stanford, dalla diffusione del disturbo dell’umore alla sindrome di dolore cronico, che cosa mi avesse spinto per tre anni a fare avanti e indietro tra Redwood City e Palo Alto

i dottori dicevano che il dolore del corpo è alimentato dalle tensioni della mente che The Body Keeps The Score (2014) è un bel manuale per cercare di capire in lingua inglese che cosa stesse accadendo al mio sistema neurologico da una decina di anni a questa parte parlo con uno specialista due volte a settimana dicevano che sarebbe stata una buona idea anzi che fosse necessario in realtà per finire il dottorato e ottenere l’equipollenza del titolo di dottore di ricerca era obbligatorio bilanciare la fisioterapia e la terapia farmacologica sperimentale con uno specialista e che questo specialista doveva essere David Spiegel, proprio lui, il dottor S, un personaggio di un romanzo a cui avevi chiesto in un racconto se questi esercizî di finzione fossero iniziati meccanicamente nel 2004 quando questo insopportabile storytelling era già diventato un tratto del tutto trascurabile il ritardo dei treni è un pattern ricorsivo ripercorrere senza eccessivi cambi e coincidenze, sigle cifrate certificati medici e date, le tappe delle prime diagnosi, l’incidente in moto,

la carriera già finita prima ancora che fosse cominciata a Pesaro negli spogliatoi della serie A in mezzo a molti altri ragazzi della tua stessa età avevano qualcosa di diverso rispetto ad Alberto camminavano decisamente meglio, la loro postura era corretta ma erano più leggeri i loro arti inferiori crescevano in maniera uniforme anche se per giocare a basket era meglio avere un’apertura alare superiore alla propria altezza anche se agli occhi delle persone normali avere le braccia troppo lunghe risultava particolarmente problematico se oggi a quasi quarant’anni devi ordinare online le camicie di Andrea Morando per andare a fare lezione a Bergamo

era molto più semplice che indossare un camice azzurro all’Ospedale Santa Chiara ti avevano scambiato di nuovo per Alberto nel fascicolo sanitario che avevi lasciato come ricordo sulla scrivania del tuo ufficio in via Tommaso Gar 14 poco prima di andare via, nessuno si era accorto della tua assenza in Dipartimento eri conosciuto come l’americano AC88 il Casanova Trentino abitava effettivamente al terzo piano di via Lampi 14 a Trento Alberto me lo immagino come un Johnny Sins con più capelli in testa e un cazzo decisamente più piccolo ma a quanto dicono altrettanto performante come in My Name Is Professor Fucky (2013) AC88 era in grado di essere professore e pornodivo

per i colleghi eri insopportabile per i medici di turno un caso studio di prima fascia per gli osservatori del settore squadre nazionali non c’erano grosse differenze tra lui e Alberto, a quell’età la differenza di peso era pressoché impercettibile quanto può pesare una massa estranea se la sola l’anima arriva a pesare 21 grammi, nemmeno una risonanza con mezzo di contrasto avrebbe permesso loro di distinguere anzitempo le due vite che vivevano in perfetta armonia ormonale dentro questo corpo dalla sua nascita fino all’esplosione nell’estate del 2004 quando a Pesaro gli altri ragazzi che erano stati convocati avevano già barba peli e baffi, il capo della delegazione sapeva che non sarebbero cresciuti ancora i giocatori più forti venivano dal sud Italia ma non sapeva dirmi perché molti di loro non ce l’avrebbero fatta

un anno dopo li avevi rivisti comparire e scomparire a intervalli irregolari sul campo da basket i ventiquattro secondi per gli addetti ai lavori servono a regolare il ritmo del gioco i dieci minuti per quarto gli otto secondi possono anche bastare per superare la metà campo in realtà sono essenziali questi secoli per isolare i giocatori più forti sono loro che devono fare canestro con un tiro ad alta percentuale, l’obiettivo per tutti era vincere un male invisibile nel giro di pochi mesi la vita può cambiare all’improvviso senza una canotta della Nike nello studio privato di un medico di fama internazionale siamo tutti uguali, nudi e svestiti della stessa paura di non riuscire più a tornare come prima quando eravamo solamente Alberto e Goppas sul campo da basket avevi imparato a distinguere il dolore della mente da quello del corpo

a cosa cazzo sarà servito il dottorato di ricerca a Genova per un’estate intera il telefono non squillava l’allenatore i procuratori avevano cambiato interesse nei tuoi confronti adesso indossano un camice bianco, all’Istituto Ortopedico Rizzoli le code erano più lunghe delle liste d’attesa per rimuovere le tracce in eccesso della crescita inaspettata di un’altra vita dentro le ossa lunghe le vite si moltiplicano dilagano si espandono a una velocità incontrollata rispetto al tempo che avevamo a disposizione per mostrare ai selezionatori del settore giovanile più importante d’Italia le nostre qualità fisiche erano visibili a tutti gli assistenti del professor Mario Mercuri nella Clinica Ortopedica e Traumatologica III a prevalente indirizzo Oncologico più importante d’Italia, questi dati erano facilmente misurabili nel dossier cartaceo che hai conservato dopo la scoperta di queste nuove vite non era affatto scontato fotografare le macchie scure nelle ossa lunghe del ginocchio erano diventate brave a nascondersi tra le zone grigie delle analisi del sangue

in quegli anni il concetto di selfie non era stato ancora inventato un metodo meno invasivo per ricostruire il legamento crociato anteriore all’Ospedale Civile di Sondrio Alberto Branca aveva usato una porzione del tendine rotuleo per il femore invece bisognava intervenire di nuovo a distanza di diciassette anni la ferita è rimasta pressoché intatta a Bologna ha solo perso un po’ di consistenza e colore (e qualche compagno di stanza) questa cicatrice cheloide è il tuo marchio di fabbrica raccontare a dei perfetti sconosciuti di essere malato

da adulto è molto più complicato raccontare a dei perfetti sconosciuti perché ti chiami Alberto come il tuo ortopedico di Sondrio.

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davide orecchio
davide orecchio
Vivo e lavoro a Roma. Libri: Lettere a una fanciulla che non risponde (romanzo, Bompiani, 2024), Qualcosa sulla terra (racconto, Industria&Letteratura, 2022), Storia aperta (romanzo, Bompiani, 2021), L'isola di Kalief (con Mara Cerri, Orecchio Acerbo 2021), Il regno dei fossili (romanzo, il Saggiatore 2019), Mio padre la rivoluzione (racconti, minimum fax 2017. Premio Campiello-Selezione giuria dei Letterati 2018), Stati di grazia (romanzo, il Saggiatore 2014), Città distrutte. Sei biografie infedeli (racconti, Gaffi 2012. Nuova edizione: il Saggiatore 2018. Premio SuperMondello e Mondello Opera Italiana 2012).   Testi inviati per la pubblicazione su Nazione Indiana: scrivetemi a d.orecchio.nazioneindiana@gmail.com. Non sono un editor e svolgo qui un'attività, per così dire, di "volontariato culturale". Provo a leggere tutto il materiale che mi arriva, ma deve essere inedito, salvo eccezioni motivate. I testi che mi piacciono li pubblico, avvisando in anticipo l'autore. Riguardo ai testi che non pubblico: non sono in grado di rispondere per mail, mi dispiace. Mi raccomando, non offendetevi. Il mio giudizio, positivo o negativo che sia, è strettamente personale e non professionale.
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