Margini (parte 1)

di Alberto Comparini

 

Sono un tossicodipendente: un novenario venuto male, soggetto e oggetto di veleni che provengono da ambienti interni ed esterni, un dipendente statale; sono nudo proprio come tutti gli altri di fronte a una porta scorrevole di ultima generazione (una Dura-Glide™ full-energy automated sliding door, the number one selling automatic sliding door in North America). È ora di entrare.

All’ingresso incroci una signora di mezza età, ha un’espressione vigile, accorata, i denti gialli che scopriva ridendo risaltano lo sguardo umile e cortese di una pelle leggermente olivastra. Porta con orgoglio una doppia fede e una croce al petto, l’abito nero di seconda mano deve essere un segno di lutto la tormentosa stanchezza che accompagna i suoi piccoli passi; sarà sì e no cinque piedi e un pollice distribuiti su novanta pound scarsi di rughe e di ossa, è minuscola più di AM cerca di redimersi per la perdita del figlio.

Vi scambiate alcune espressioni idiomatiche, la signora vuole parlare, ne ha bisogno; tu vorresti praticare la lingua inglese, lei insiste per lo spagnolo, ma più che lo spanglish sfruttate il linguaggio del corpo per raggiungere l’area di accettazione improvvisi senza troppa vergogna un donde esta el camino. Abbozza un sorriso sincero questa donna si segnalava per la voce berciante e per la generosità di cui dava prova presentandosi ogni giorno al lavoro dopo la prematura morte di JP salutava i nuovi pazienti con una stretta di mano hola me llamo MR encantada rimanendo in una zona di confine a tre piedi di distanza.

Goffamente, e con una lieve nota di imbarazzo, accogli l’apertura della signora con una smorfia nascosta tra i solchi della fronte infiammati dall’insufficiente riposo; con calma attendi un cenno d’intesa, un’interferenza lessicale fonetica semantica, magari interverrà qualcuno, un falso amico, non so per ora non si vede nessuno. Pazienti ancora per qualche secondo restate fermi in questa posizione di passaggio non riuscite mica a capirvi con l’aiuto di mani e braccia provate a raccogliere insieme gli ultimi grammi di silenzio. Dopo varie indecisioni linguistiche, una mappa e una brochure della clinica, arriva in tuo soccorso un insperato gesto di resa dall’indice della mano sinistra MR ti mostra una linea continua blu che si distende fino al centro della sala la ringrazi con la coda dell’occhio, buena suerte.

Ti guardi attorno forse sei daltonico dove stai andando in ospedale non sei pronto a descrivere i tuoi sintomi in inglese di solito si utilizza una scala di valori che va dall’uno al dieci; è piuttosto intuitiva non ti preoccupare è solamente una scala di valori che male potrà mai farti, secondo Urban Dictionary it is a scale by which to describe something that in no way involves numbers in any way.

Per i veterani della clinica però non ci sono più scale disponibili to measure to take to eventually become this scale. Alcuni avevano ottenuto un certificato di idoneità sportiva alla fine dei cicli sperimentali, anche se la maggior parte di loro era già morta al momento del check-in; ma poi ci sono gli altri, loro, quegli insopportabili walking dead che inspiegabilmente galleggiano ancora tra i valori oscillanti delle scale mobili provano a ripetere a memoria alcune nevrosi familiari (masturbarsi, bere un cocktail di farmaci, pisciare sangue in bagno, sopravvivere, provare altre terapie, giocare alla play, arrabbiarsi). Sono piuttosto malmostosi scorbutici spesso impotenti questi veterani appoggiati al distributore di medicinali si credono indovini testimoni veggenti a tempo perso si sentono pure superstiti (decidetevi) quando ricordano ai rookie di essere stati parte di una scala di valori back in the days.

La hall è stata concepita come uno spazio espositivo permanente (gli oggetti in esposizione siamo noi, i pazienti); al centro della sala c’è un pianoforte a coda in legno massello, presenta delle grezze con fregi finemente intarsiate a mano in varie essenze di abete e di faggio di rovere e di noce.

Un ragazzo asiatico ne è compulsivamente attratto ne prende subito possesso con le dita della mano prova a limitare la natura contraddittoria dei suoi arti; ci riesce, senza esagerare compie un mezzo miracolo. Sulla targhetta di riconoscimento c’era scritto in stampatello maiuscolo XP89 sembra un paziente della clinica respira male è pallido quasi bianco indossa come gli altri un camice a righe slacciato all’altezza delle vertebre lombari si poteva intravvedere il progressivo incedere della malattia fino alle ossa del cranio.

Sposti il baricentro accanto a una linea gialla. Non hai un timbro distintivo, la camicia a righe è stata stirata da una ragazza coreana tra Birch Street e Oxford Avenue; i capelli sono in ordine (rigorosamente corti prima di FS), petto spalle addominali più che accettabili (non interessavano granché a LV), non si direbbe (nessuno ci crede, trust me) che sei malato rispetto agli altri candidati mantieni una postura corretta dietro questa linea gialla ti senti in equilibrio per una volta provi a tenere sotto controllo il movimento involontario delle mani è intermittente flebile consumato dall’attrito come la voce meccanica degli speaker (number 26, number 27, number 28, number 29, and counting).

Mancano pochi numeri alla diaspora. L’assistente del dottor S controlla sull’iPad la lista degli invitati; ha l’aria perplessa (overbooking, siete troppi) senza gli occhiali da vista vorrebbe essere altrove, fare pilates, lavorare con il suo personal trainer su glutei addominali e gambe, è colpa della social influence se porto le lenti a contatto. Dicevamo,

il rituale viene eseguito secondo le norme codificate dell’ospedale: nome cognome data di nascita criminal record family health history if any assicurazione sanitaria; è un Q&A (il boot camp aveva funzionato, era ora) come ai convegni le chiacchiere i gossip i finti perbenismi dei colleghi scivolano tra le superfici orizzontali della hall i nostri nomi diventano un unico piano inclinato che si deforma lentamente lungo le traiettorie dei singoli reparti (l’azione è centripeta, sei ancora identico a te stesso, non riesci più a uscire da questo cerchio).

Welcome aboard, my name is CC, the Pain Management Center at Stanford offers the most advanced treatment options currently available, in a supportive, compassionate environment. How can I help you today CC è l’ultima assistente del dottor S, i rumor sono i soliti (scopano vuole fare carriera lui lascerà la moglie per lei farebbe di tutto le ha addirittura procurato un lavoro), ma CC non sa che in prima liceo avevi il debito d’inglese con RC, che RC era anche la prof di GC al King, che il King non è il D’Oria, che i D’Oria avevano finanziato l’imperialismo in America, e che in America è prassi chiedere ai pazienti on a scale from one to ten, ten being the most painful, what is your pain level today sei al front desk di una clinica privata a Palo Alto provi a interagire con CC in inglese.

CC avrà circa la tua età, diciamo CC86 for the sake of the argument. Anche lei è una paziente della clinica da anni condividete più di un front desk durante i cicli di terapia hai imparato a conoscere la sua scala di valori dall’uno al dieci; per lei eri un solid eight with an ok personality (nella sua scala privata ciò che conta è la durata dei rapporti but size does matter don’t get me wrong) e per questo ti aveva messo in cima alla lista degli invitati (again, social influence). Era stata più che gentile CC86 dietro la scrivania della clinica si sentiva a suo agio con i pazienti più giovani manifestava un imprecisato desiderio di maternità una laurea in scienze della comunicazione un viso rotondo privo di imperfezioni, and yet non sapresti dire nulla di CC86 anche dopo quattro anni di intimità (le iniezioni nelle braccia, i flaconi arancioni sparsi sul pavimento, l’infertilità maschile appassita nei suoi occhi color pistacchio) CC86 è ancora questo imprecisato desiderio di maternità una laurea in scienze della comunicazione un viso rotondo privo di imperfezioni.

So far so good (not really, in California il mugugno non si sposa particolarmente bene con l’etica dell’impresa), la procedura è standard per acquistare una sigla alfanumerica privata servono innanzitutto alcune firme (la privacy, i papers per la divulgazione dei dati, ecco il tesserino dell’assicurazione, grazie), un contatto di emergenza (EC dove sei finito a Chicago non abbiamo mai giocato a cento), il nominativo del tuo datore di lavoro (ci sono troppe lettere nell’alfabeto qualcuno si potrebbe offendere). Un’ultima domanda prima di chiederti di uscire (your place or mine) perché hai scelto la nostra clinica ci puoi aiutare ad attirare altri clienti se vuoi ricevere le nostre cure devi aderire ad AC88 prendere o lasciare, ti piace questa sigla può essere pericoloso conviverci per quattro anni hai scelto di essere questa malattia si chiama AC88, è lei (è lui) che ti permettono di scrivere un testo di finzione.

(nella sala d’attesa incontri dei doppioni sono come le figurine panini come quando alle elementari si diceva ce l’ho mi manca diventiamo amici come alle elementari i pazienti si salutano senza conoscersi si scambiano le figurine dei medici nei corridoi quasi assomigliano a dei corpi questi occhi vuoti sono umani)

Buongiorno mi chiamo AC88.

Lo ripetevi spesso appena sveglio sdraiato con un deflussore arrotolato intorno al braccio scorgevi gli inservienti messicani sbarazzarsi controvoglia delle ultime carcasse abbandonate nei letti del reparto. A quest’ora volevi confondere i tuoi interlocutori raccontando eventi sconnessi del passato di altre persone (dal letto intercetti delle macchie nere colorate a volte sono scintillanti, non sapevi più distinguere i lineamenti delle ombre, sei solo, privo di ogni strumento ti arrendi al giudizio analitico delle ombre). Nulla di più semplice dottore sono un tossicodipendente piacere, in greco antico τοξικóν significa relativo all’arco (τό τóξον, l’arco), dal 19 settembre 2005 dipendo dalla mia mente.

C’è silenzio al momento delle presentazioni è lunedì 14 ottobre 2013, il parco dei malati immaginari si è arricchito di nuovi dipendenti della mente (tagli sulle braccia sparsi tra le sedie appena occupate rilevi i soliti disturbi alimentari dall’anno scorso sono drasticamente aumentati i livelli inconsistenti di depressione sono visibili tra le lunghe occhiaie e i corpi carichi di notti prive di sonno). Qualche bipolare lo scovi sempre in sala c’è molta più preoccupazione per le matricole che hanno appena firmato il loro primo contratto: sei una lottery pick del PMC@S (a first ballot hall of famer secondo i tuoi advisor), avrai diritto a una qualifying offer dopo il quarto anno potrai diventare restricted free agent; se lo vuoi, un giorno sarai libero. Insomma, τοξικóν non vuol dire niente l’espressione τοξικóν φάρμακον ha più senso tradurla con il veleno dell’arco.

Scusa ma di che cazzo parli. È poco educata ML82, anche lei studia letteratura contemporanea; i suoi interessi di ricerca sono ben evidenziati nella sua biopic sulla pagina del dipartimento di inglese

(number one in the country, for suicide rate, questo però i social media manager non lo scrivono su facebook gli amministrativi twittano solo gli accomplishment tra le minority c’è persino un responsabile della salute mentale; a toxic work environment così si legge nei report trimestrali docenti e studenti vivono indistintamente relazioni promiscue, non importa eventually anche a economia i docenti scopano con gli studenti dopo l’ultima rejection letter si ammazzano; sopravvivere non basta per abbassare il successo dei superstiti, it measures the rate at which people who come to the community either as members or visitors succeed in achieving their purpose for coming),

c’è una bella foto profilo scattata da IT nel marzo del 2009 al Met di New York (IT era del 64 nei racconti di ML82 assomigliava soprattutto a uno scrittore fallito del Michigan con una malcelata passione per le studentesse anoressiche).

ML82 parla tanto i miei pronomi sono she/her anche se a me piace identificarmi come they/them eh ma sei seria si dice I beg your pardon non conosco la costruzione sociale dei generi sessuali a me sono sempre piaciute le ragazze. A questo punto potresti rispondere con disforia di genere you ain’t a quick learner negli Stati Uniti bisogna prestare particolare attenzione alla lingua al linguaggio ai seminari di dottorato non ci salutavamo nemmeno per sbaglio, ora siamo compagni di corso in questa aula protetta dalle barriere antipanico non potevamo evitare di riconoscerci come AC88 e ML82 (la tensione è colpa degli inibitori sessuali ML, non mi chiamare più così, sono nata nel 1982), ciao I don’t like you, guarda che è reciproco, fine.

Finiti i finti convenevoli (do you wanna wear a condom or what) ci spogliamo in mezzo alle lettere e alle date di nascita di una piccola comunità sociale senza genere sesso e nazionalità: siamo un gruppo di tossicodipendenti che cerca di arrivare a martedì 15 ottobre 2013.

ML82 non segue le fila del mio discorso, come dici i tossici hanno gli archi avvelenati di parole al tritolo (sei molto alto anche tu vuoi delle cicatrici nuove mi servono per scrivere, smettila di fare il coglione, ti vedo bene oggi grazie sei gentile, quali farmaci preferisci di solito preferisco stare da solo nella mia stanza non ce la faccio più a stare da solo, se vuoi possiamo tornare a essere due estranei, ti va di fare sesso in bagno). Dicevo, il termine φαρμακός è stato sottinteso nell’uso comune è rimasto τοξικóν, in italiano abbiamo i tossici e i farmaci non sono poi così diversi ML82 e AC88, avete mai letto la farmacia di Platone è un bel testo in greco antico φαρμακός è una parola ambigua può designare veleno e farmaco.

I confini tra verità e finzione sono più sottili degli aghi in questa sala attraversata dalle luci artificiali di University Avenue ci sono guardie giurate armate di tranquillanti. Niente di grave, è quasi ora di pranzo (anche loro dovranno pur mangiare); le pastiglie sono suddivise sul tavolo dei testimoni per forma e colore insieme a una ricca pila di pancake e a dello sciroppo d’acero; in ogni angolo della stanza ci sono due telecamere a circuito chiuso che monitorano nelle ore diurne le scelte alimentari di medici pazienti e infermieri (anche di notte, ma questo non faceva parte dell’accordo televisivo). Si mangia.

Aveva insistito per installarle il Dean uscente (ebreo con passaporto svizzero, insegna letteratura francese, DE era avido di potere) voleva a tutti i costi piacere al grande pubblico (nel caso specifico a CE, una ragazzina del Kansas al secondo anno di dottorato) per mostrare ai parenti delle vittime la morte in streaming dei loro figli. Grazie a una rivolta popolare di studenti e sindacati, e al supporto politico di qualche professore emerito (a chi non piace scoparsi le giovani studentesse impegnate nella lotta di classe), l’offerta formativa era affordable dal 1° agosto 2012 the tuition is generally free for families that earn less than $150,000 in total, with assets in accordance with their earnings:

si può sottoscrivere un abbonamento trimestrale, semestrale o annuale; i costi variano a seconda della qualità delle immagini video (4K, Ultra HD, Full HD, HD) e dei contenuti extra (con o senza audio, i blooper sono a pagamento come i tagli del montaggio, i battibecchi tra paziente e dottore fanno sempre scena per gli spettatori occasionali, una sala trucco più ampia e luminosa sarebbe stata utile per mascherare l’ecchimosi sul collo). Il prezzo finale dipende dallo stato psico-fisico dei corpi; alcuni durano poco, altri più del previsto, ma per i clienti abituali le cellule tumorali sono come gli abbonamenti su YouTube: bastano pochi click al giorno per chiedere ai pazienti di resistere fino all’ultimo del mese, e i genitori possono seguire senza eccessive ansie pubblicità e buffering l’interruzione delle loro vite (per le differite c’è un programma a parte da scegliere al momento della registrazione).

Sul portale della Startup Whatchme(n), inaugurata nel 2010 con un programma pilota che ha lasciato non poche perplessità nella Silicon Valley (ma le dirette streaming avevano milioni di visualizzazioni ogni settimana, iscrivetevi al canale, il primo mese è gratis), si possono leggere le recensioni di questo servizio a pagamento; in inglese sono per lo più positive (gli hater che hanno perso amici fidanzate e parenti non contano), in spagnolo e in italiano invece vengono fuori i soliti stereotipi delle mamme continentali (mio figlio è più bello perché non gli date più attenzioni mancano pochi giorni alla fine lasciatelo vivere ancora un giorno per piacere cosa vi costa mettere un mi piace). E anche qui, neanche a dirlo, la scala di valori va dall’uno al dieci (he is a ten, nice ass I would totally bang that body reminds me of my Stanford instructor, scrive QW95 nella sezione commenti); questa scala misura accuratamente il piacere e il dolore, la vita e la morte, dei figli dei genitori rimangono solo i commenti più idonei (gli altri sono stati oscurati, l’algoritmo ci tiene alle subscription degli utenti più sensibili alla decomposizione dei corpi). I più facoltosi possono comprarsi uno spazio personale privo di ads e pop-up per aiutare gli utenti della piattaforma a vedere i propri figli morire comodamente sdraiati sul divano di casa in uno stato di overdose. What a deal.

Eppure, nonostante le false promesse (you will make it through this), la mission (Die Luft der Freiheit weht) e overall un customer service attivo 24/7 (l’esperienza del cliente è fondamentale per costruire la fedeltà al marchio; i tuoi genitori hanno di recente rifatto l’abbonamento, non riescono più a smettere di scaricare i video della clinica sono sempre disponibili in rete hanno conosciuto i genitori dei tuoi amici), nessuno poteva sgarrare dietro queste mura, nemmeno i medici potevano rischiare il loro lavoro era tutta la loro vita era ancora nostra prima di firmare quel contratto televisivo ci avevano detto potete andare via quando volete, non era vero: qualcuno dovrà sacrificarsi, diventare una capra un capretto un capro di montagna, insomma qualcuno deve essere espulso per allontanare il senso di colpa ci serve un colpevole, subito.

Nel frattempo la stanza si è riempita di stimoli irritativi, I appreciate your honesty please take your time there is no rush a ingoiare l’ennesima pastiglia della giornata è un suono sordo quasi immobile che scorre a fatica in gola. I don’t swallow replica un po’ piccata ML82 voleva correre in bagno a sputare ogni traccia di veleno le dava il voltastomaco lo sperma secco di IT64 nuotava ancora nel suo ventre materno, era il 1997, l’aborto era andato a buon fine in Michigan poi di nuovo in Nebraska erano cominciati i primi problemi in casa ML non poteva più tornarci senza una laurea un marito della sua età una figlia non parliamo del dottorato di ricerca, quello bisognava finirlo. Agli occhi di sua madre adesso era lei, il veleno, dopo aver ingoiato l’ultimo farmaco.

La discussione si risolve precocemente in un cortocircuito linguistico; in italiano le risposte seguono un modello di pensiero verticale, l’inglese invece è una lingua diretta e ipotattica, si serve di molti legami coesivi, come il veleno che corrode la linearità del pensiero. A Stanford cura si diceva drug può essere addictive un brand pure un designer secondo gli utenti di WordReference la lingua dei malati immaginari segue un modello di pensiero a spirale: è indiretta e paratattica, fa affidamento sulla coerenza piuttosto che sulla coesione, finisce per essere indiretta la coerenza dei pensieri è a tratti implicita, ha una scarsa forza illocutoria la coerenza si esaurisce velocemente in una logica approssimativa.

Procediamo, ripete educatamente il dottor S (finalmente) ha una laurea in filosofia della storia e una specializzazione in psichiatria e neuroscienze presso l’Università di Harvard. Come il dottor S anche tu ti trovi in Massachussetts, a Cambridge sei ospite di TT (più che il convegno ti interessavano i Boston Celtics, il TD Garden dal vivo è uno spettacolo unico veder giocare KD sul campo da basket si muove come un cigno nero, la copertina su facebook risale al 18 marzo 2016, pochi like come sempre la foto è sfocata nel 2015 eri poco likable al convegno c’era anche MB ti piaceva le piacevi così dicevano i colleghi di Siena, MB si era messa dei pantaloni in pelle una camicia di seta bianco panna copriva il suo corpo pericolosamente magro non si capiva cosa volesse da te all’ACLA avevate riso ad alta voce durante la keynote lecture sull’umanizzazione degli orsi), è tutto scritto nel CV, dottore.

La seconda parte di questo racconto uscirà il 7 agosto 2023.

Foto di Monika da Pixabay

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davide orecchio
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Vivo e lavoro a Roma. Libri: Lettere a una fanciulla che non risponde (romanzo, Bompiani, 2024), Qualcosa sulla terra (racconto, Industria&Letteratura, 2022), Storia aperta (romanzo, Bompiani, 2021), L'isola di Kalief (con Mara Cerri, Orecchio Acerbo 2021), Il regno dei fossili (romanzo, il Saggiatore 2019), Mio padre la rivoluzione (racconti, minimum fax 2017. Premio Campiello-Selezione giuria dei Letterati 2018), Stati di grazia (romanzo, il Saggiatore 2014), Città distrutte. Sei biografie infedeli (racconti, Gaffi 2012. Nuova edizione: il Saggiatore 2018. Premio SuperMondello e Mondello Opera Italiana 2012).   Testi inviati per la pubblicazione su Nazione Indiana: scrivetemi a d.orecchio.nazioneindiana@gmail.com. Non sono un editor e svolgo qui un'attività, per così dire, di "volontariato culturale". Provo a leggere tutto il materiale che mi arriva, ma deve essere inedito, salvo eccezioni motivate. I testi che mi piacciono li pubblico, avvisando in anticipo l'autore. Riguardo ai testi che non pubblico: non sono in grado di rispondere per mail, mi dispiace. Mi raccomando, non offendetevi. Il mio giudizio, positivo o negativo che sia, è strettamente personale e non professionale.
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