risultati della ricerca

davide orecchio

se non hai trovato quello che cercavi prova con un altro termine

Entravo nella città di Roma, l’otto settembre del quarantatré

di Davide Orecchio
E così mi ritrovai condannato da me stesso a raccontare una storia piena di biografemi e date cubitali. Quell’8 (e 9) settembre 1943 a Roma fu uno dei pochi episodi che mi raccontò mio padre, sempre avaro riguardo al proprio passato

Anna Maria Gehnyei: diritto di parola

di Davide Orecchio
Il corpo nero è un’autobiografia che avanza in una successione di quadri. Ogni capitolo una piccola epifania dalla vita di un’italiana di seconda generazione. “È un libro che era nel cassetto da tanto tempo, penso fosse lì ancora prima che io nascessi”

Vorrei tanto spiegarti ma tu non mi ascolti

di Davide Orecchio e Chat GPT-3
"Fumare un file PDF non solo non produce alcun effetto positivo sulla salute, ma può anche essere pericoloso"

Igiaba Scego: una Cassandra che predice il passato

di Davide Orecchio
Si può dare voce a una storia ridotta in macerie? In «Cassandra a Mogadiscio» di Igiaba Scego si trova la risposta, ed è sì. Pagine colme di amore per la Somalia e l’Italia offrono un testo privo di rabbia; davvero un miracolo

Diacronie antifasciste. Breve dialogo post-elettorale

di Lisa Ginzburg
e Davide Orecchio
Sarà necessario agire, opporsi, reinventare forme di contrasto

Due libri, e una lezione di vita, di Goffredo Fofi

di Davide Orecchio
"Cari agli dei" e "Son nato scemo e morirò cretino" raccontano un'altra storia del Novecento italiano fino ai nostri giorni

La salvezza non viene dalla Storia

di Davide Orecchio
È una guerra che si muove, e viene raccontata, come sotto dettato della storia. È inevitabile? Se lo è, siamo fregati, perché la fine è nota

Mots-clés__Allucinazioni

di Davide Orecchio
Sono una donna di 77 anni; gran parte della metà inferiore del mio campo visivo è compromessa a causa del glaucoma. Circa due mesi fa, ho cominciato a vedere partiture, linee, spazi, note e chiavi musicali

La Heimat è una cosa da matti? Intervista a Maddalena Fingerle

di Giovanni Accardo
“Lingua madre” è il romanzo d’esordio di Maddalena Fingerle. Proviamo a farci raccontare qualcosa in più da un'autrice che i lettori di Nazione Indiana conoscono: proprio qui ha pubblicato alcuni suoi racconti

I giorni della Comune. Dichiarazione al popolo francese

Nel 150mo anniversario della Comune, proponiamo un estratto da "I giorni della Comune. Parigi 1871", a cura di Goffredo Fofi e Mariuccia Salvati, Edizioni E/O

Quando Alberto perse il signor Gilberto e si mise a cercarlo

di Davide Orecchio

Alberto e il signor Gilberto vivono assieme e si prendono cura l’uno dell’altro. Quando se lo ricorda, il signor Gilberto fa la spesa e cucina, paga le bollette, bada a che in casa non manchi nulla. La pensione del signor Gilberto basta appena perché i due ne possano vivere, e Alberto ricambia col suo affetto e calore

«El comunismo no pasará». La destra latinoamericana alla prova della pandemia

di Camillo Robertini

L'America Latina, da almeno sei anni a questa parte, vive uno dei periodi di maggiore incertezza dalla fine delle dittature militari degli anni Ottanta

22 frammenti di testo e immagini per una cronaca casuale

di

Filippo Polenchi (testo) e Andrea Biancalani (immagini)

Sono dieci anni che non lo vedo. Levi entra nell’ufficio. Sto scrivendo una lettera commerciale con un’offerta, da inviare via mail. Ho la giacca e la cravatta, i pantaloni neri comprati all’Oviesse che mi stringono al cavallo

La Parigi occupata di Sartre

di Diana Napoli

Ripercorrendo l’evoluzione del pensiero di Sartre, tutti gli studiosi hanno sottolineato il ruolo centrale, il significato di vera e propria svolta, costituito dall’esperienza della guerra

Due pezzi

di Davide Orecchio

Miei cari, da quando siete partiti il mondo è cambiato. Riuscite a immaginare da dove vi scrivo? A quale mezzo affido il mio messaggio per voi? Non adopero una delle vostre Olivetti. Nelle vostre vite pestavate sui tasti. Col ricorso a tappeti di feltro pensavate di attutire i colpi sulle macchine calde, e di non disturbarmi. Ma esattamente così non andava. Vi sentivo

Testimoni involontari del tempo

Il 6 marzo 2020 ancora non mi rendevo conto di quanto le nostre vite sarebbero cambiate per colpa della pandemia Covid-19. Ma forse sospettavo qualcosa, annusavo l’odore di bruciato. Altrimenti non saprei spiegarmi la mail che inviai a un gruppo di scrittrici e scrittori per chiedere loro come stavano vivendo la situazione, come erano cambiati i loro giorni e le loro scritture. Cercavo – lo ammetto – un poco...

Roma 1970

di Davide Orecchio Avresti perso perché amavi la casa? Non si combatte il fascismo con la domesticità. Ma non sapevi fermare il tuo diventare borghese, che avanzava ogni anno come una malattia, come il tempo. Quindi anche questo era accaduto a te e al tuo partito, che col tempo non vi proletarizzavate, la profezia era smentita, siete andati nella direzione contraria, verso la proprietà delle cose. Ma gli operai di...

«Quando la Fiat parlava argentino». Storia di operai senza eroi

di Davide Orecchio Chiunque conosca la storia dell’Argentina sa che le categorie novecentesche di interpretazione ed esposizione “cartesiana” delle forze sociali e politiche (destra/sinistra, classi, partiti di rappresentanza) sono di difficile applicazione al Paese del Cono Sud. E chiunque nutra passione o interesse per la storia dell’Argentina farebbe bene a leggere il libro di Camillo Robertini, Quando la Fiat parlava argentino. Una fabbrica italiana e i suoi operai nella Buenos...

Introfada. La rivoluzione dei timidi

di Davide Orecchio Negli ultimi anni la vita dei timidi si è fatta complicata. Gli estroversi, così come i milionari e in genere i ricchi, hanno superato ogni limite. Siamo entrati nell’epoca della dittatura estroversa. Ma per i timidi c’è una buona notizia: è uscito un libro che potrebbe diventare il loro Manifesto. S’intitola Introfada. Lotta antisistema del militante introverso (Add editore, traduzione di Piernicola D’Ortona), ed è un notevole...

Oceano – la poesia del cambiamento

di Benny Nonasky (Si consiglia di leggere prima la poesia senza note. Oppure solo le note e poi la poesia. Terza e ultima opzione: leggere la poesia e le note, per poi rileggerla sola ad alta voce, anche agli amici e al bar) In origine l’alba e la luce l’alba e la luce alba e luce e ormai soltanto la notte madre e padre di ogni significato e colore La notte. I Ci muoviamo dall’alto come Fetonti codarossa1 in transito...

Su «Come sarei felice» di Tommaso Giartosio

di Domenico Conoscenti Il primo contatto che ha il lettore col libro di Tommaso Giartosio, Come sarei felice. Storia con padre, Einaudi 2019, è la poesia riportata in copertina, costruita attorno ai poli semantici di tradire e tramandare, entrambi etimologicamente derivati da tradĕre. L’io testuale (‘il poeta’, si direbbe a scuola) si rivolge al padre, come suggerito dal sottotitolo, per dirgli, fra l’altro: Solo questi segreti / si tramandano...

Frammenti: stagioni di un amore mai confessato

di Cassandra (Questo racconto contiene testi espliciti. Se ne sconsiglia la lettura a un pubblico non adulto, e a chiunque possa sentirsi offeso da temi e parole che riguardano la sessualità.) AUTUNNO – Di quando tutto sembrava un nuovo inizio Che tu avessi adocchiato la mia collezione di Dylan Dog, me lo riferirono in anticipo: allora parlasti di te in grande, pareva tu fossi a capo di varie imprese, un noto regista, un...

La ragazza con i piedi per terra

(Questo racconto ha una "peculiarità" tecnica, vediamo chi la indovina per primo.) di Maddalena Fingerle Io sono la ragazza con i piedi per terra Racconto a Flavio del mio problema, ma lui non capisce e pensa che sia metaforico. Coglione, dai, sul serio, gli dico al telefono. Non ho capito, mi dice lui, hai i piedi per terra e la testa in cielo? Lo ripeto, ancora una volta: la testa va su,...

Carmelo

di Giovanni Dozzini Chiese un trancio di pizza al salame piccante e si mise a sedere accavallando le gambe e scoprendo caviglie sottili e glabre fin quasi a metà stinco. Vestiva con una certa eleganza, i pantaloni di cotone color pesca, la camicia celeste avvitata, le scarpe sportive crema, il tocco naif di uno Swatch blu e nero con un cinturino che saliva appena sul bordo del polsino. Era un...

Balcanica

di Filippo Polenchi (foto di Andrea Biancalani) #1 I nostri compagni di viaggio ci introducono nel sonno. Un vecchio non respira, accanto a me, dall’altra parte del corridoio. Ha un vestito grande e marrone, le maniche di fustagno gl’inghiottiscono le mani. Solo la punta delle dita ballonzola in una fibrillazione ritmica. Il viso del vecchio è accartocciato, scuro, carta gialla da macelleria, da negozio alimentare disposto in curva. Quel viso non...

Discarica

di Monica Pezzella L'intermittenza azzurro pallido di un’insegna giù in strada; una camera d’albergo alle cinque del mattino. Ci sono un letto, un comodino in legno con le gambe curve, un armadio a un’anta, una scrivania col piano in vetro, una poltrona in pelle verde, la litografia della pianta di una città. Il letto è scomposto e le lenzuola sono aggrovigliate sulla sponda. Sandra ha poco più di vent’anni, è...

La tigre

di Filippo Polenchi La tigre #1 Pensiamo che chiudendo i vetri e gli scuri il caldo resterà fuori. Usiamo incantesimi di buio per ripararci dall’incendio del sole. I muri devono conservare refrigerio, così ha detto il padrone. E noi rispettiamo il comando. Lavoriamo in questa conca di oscurità, scavati nella tenebra, con la luce accesa come nelle sere invernali. Chissà se oltre la fragile membrana di tenebra ricreata il sole sta...

Fai che

di Maddalena Fingerle Strappo con la mano destra una foglia d’acero, tre passi, la infilo nella tasca destra della giacca. Fai che tutto vada bene, tre passi, mi giro. Strappo con la mano sinistra una foglia d’acero, tre passi, nella tasca sinistra. Fai che tutto vada bene, mi giro, tre passi. Tre passi, strappo con entrambe le mani una foglia d’acero: fai che tutto vada bene. Tre passi, mi fermo,...

Stanze

di Filippo Polenchi Stanza n.1 La stanza ha una moquette a rombi neri e verdi su fondo marrone chiaro. Anche la carta da parati è a forma di rombi. Il perimetro di questa camera è di circa dieci passi per cinque. C’è una scrivania e sopra c’è una tv. La tv è accesa, trasmette interferenze, scariche, effetto-neve. Il letto è adiacente al muro, un letto singolo, sulla coperta è ricamato un...
Print Friendly, PDF & Email