da L’ambasciatrice (inediti)

di Viola Amarelli

 

difficile

 

-Troppo difficile da dire

-E tu non dire.

Un riccio rosso, rosari di sabbia
Le vene, l’arterie
L’avviene.

 

 

la candida, l’intatta

 

Cuore bambino dove
la briciola diventa meraviglia
e l’orco resta ucciso grasso
e sciocco
la candida, l’intatta
noncuranza.

 

 

la quieta cammella

 

La quieta cammella

due gobbe, due emme

le zampe due lance,

due occhi di incanto al suo cammelliere

la notte alle dune, due tette, s’illuna.

 

 

terragna

 

Movendo, metamorfosi di muta,

serpe terragna fra pietre e polvere

la cerca di

gradienti verde.

Tutto dovrebbe essere

alberi ed erbe.

 

 

baia

 

acqua, di sale e pelle
tutta bagnata

tutta
carne pulsante
senza tempo

 

 

self portrait

 

La puledra ferma al fieno
Scarta al vento, si ombra di niente
Imbizzarisce, tenera e lontana.

 

 

risuona

 

risuona con l’aria, e l’acqua, terraventosa, non con gli umani. va bene uguale.

 

 

relapsa

 

vaneggiamenti ventriloqui variando, verba volant. virando vesti, versi. bestiari. le vergini vocali.

 

 

relapsa II

 

schegge, ictus, frammenti, pezzi di puzzle. – battiti. in levare. aggiungi, la caduta.

ci fosse differenza, che non c’è. metti gli occhiali.

talpèa la plata.

 

 

tre cose

 

tre cose mai capite:
me, la matematica e gli umani.

 

 

selfie

 

Kiev brucia, qui un amico
agonizza, in rete selfie di nutrizione parentale
dopo quattro operazioni che posso dire
m’auguro che mai vi capiti
l’ironia non salva.

 

 

affetti

 

dolce, affettuoso. e spaventato.
il nome-forma che era mio padre.

 

 

buccia

 

l’argine dei corpi,
la buccia, il margine che disfa
lo scarto dall’umano. umano.

 

 

mala

 

la signora vecchia, magra, sportiva,
in autobus sgrana mala.
non sono sola.

 

 

età

 

età. tutto. ogni cosa, cade a pezzi. si fa finta di niente. a niente serve.

 

 

medusa

 

ci sono cose che
molte, tantissime
poi c’e’ la sola,
la medusa muta.

 

 

non c’è

 

non c’è nulla c’è

tocco, non dire-
miraffondo

 

un gigantesco, sereno, non importa

 

 

 

in ro

 

rosi dal potere

rosi dai vermi,

eroso il ghiaccio

occhio terramonte,

ah, sia altra forma, testarda e quieta –

castoro roditore

 

 

*

 

(da L’ambasciatrice, lavoro in corso)

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Renata Morresi scrive poesia e saggistica, e traduce. In poesia ha pubblicato le raccolte Terzo paesaggio (Aragno, 2019), Bagnanti (Perrone 2013), La signora W. (Camera verde 2013), Cuore comune (peQuod 2010); altri testi sono apparsi su antologie e riviste, anche in traduzione inglese, francese e spagnola. Nel 2014 ha vinto il premio Marazza per la prima traduzione italiana di Rachel Blau DuPlessis (Dieci bozze, Vydia 2012) e nel 2015 il premio del Ministero dei Beni Culturali per la traduzione di poeti americani moderni e post-moderni. Cura la collana di poesia “Lacustrine” per Arcipelago Itaca Edizioni. E' ricercatrice di letteratura anglo-americana all'università di Padova.
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