risultati della ricerca

renata morresi

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Per I Tolki di Ida Travi

di Daniele Barbieri
La parola, quella che caratterizza i Tolki, quella che li fa essere, secondo la intrigante espressione lacaniana, dei parlêtre, non è la parola della poesia, e nemmeno quella della letteratura in genere: è scritta, ma suona come parlata; è pensata, ma suona come spontanea, presente, non meditata; sulla pagina è muta, ma ha ugualmente tono, suono, intonazione. È per questo che questi versi si possono permettere di usare parole ormai difficilissime in poesia: luna, vento, cuore, fiore…

La prima notte al mondo

di Luigi Finucci
Tutto il senso si racchiude
in una stanza di ospedale.
Il nascituro numero due
del venti aprile duemilasedici
non proviene dalla matematica.

L’unico comandamento a cui
appellarsi, è che l’uomo
assomigli ad un fiore.

instamatic

di Mia Lecomte
Cerco con angoscia la risposta sulla faccia di questi due. Un uomo e una donna, a una prima occhiata totalmente sconosciuti. Me l’avranno mandata personalmente, la fotografia? Insieme, o uno solo di loro? Il fatto di non riconoscerli subito mi inquieta. Ma il peggio sta alle loro spalle: posano davanti alla casa dove sono nata e ho trascorso parte dell’infanzia. Casa mia, la prima.

Materiali per un report (racconto di Palermo)

di Andrea Accardi
[...] Di certo l’estraneo conosce quel senso di disperazione che ti prende verso sera, quando il buio arriva da ogni lato e l’amore non può più proteggerti. Quando pensi alle case e agli appartamenti degli altri, davanti a una fotocopiatrice o ai limiti di un bosco. Eppure dobbiamo guardare senza angoscia l’incubo di cui siamo fatti

L’intellettuale di fronte a casa o Gaza

di Adele Bardazzi
L'intellettuale, se è ciò che sono, è colui che parla in terza persona singolare, maschile. L'intellettuale che scrive e che voi state leggendo – perché l'intellettuale si...

Isole che si credevano perdute

Riccardo Socci e Tommaso Di Dio in dialogo attorno a Poesie dell'Italia contemporanea (Il Saggiatore 2023)

Memorie da Gaza #5

di Yousef Elqedra
Due scatole di fagioli, una di carne in scatola, due bottiglie di acqua, due vasetti di miele nero e due confezioni piccole di formaggio: questa è la razione che spetta a una famiglia con un numero medio di almeno sette persone. Viene portata alla famiglia da un padre sfollato che ha perso la casa, ed è felice di averla ricevuta. "Finalmente berrò un sorso di acqua dolce", dice, come se avesse raggiunto il paradiso.

Memorie da Gaza #4

di Yousef Elqedra
Viviamo di alternative finché queste non finiscono o non finiamo noi.

Noce, Aparecida e altre tavolette votive

di Davide Nota
Ho composto questi testi su facebook tra il settembre e il novembre del 2023 ipotizzando una sintesi tra il canone metrico della canzone italiana e lo stile semantico della memoria autobiografica su social network. Immagino queste canzoni nel solco della tradizione italiana, particolarmente radicata nelle Marche, degli ex-voto....

Una scuola di scrittura

di Alessandro De Francesco
Dei tanti bei testi che sono stati scritti dalle mie studentesse e dai miei studenti del corso di Scrittura creativa 2022-23 all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, alcuni mi sono parsi così notevoli da meritare una pubblicazione su Nazione Indiana.

Memorie da Gaza #2

di Yousef Elqedra Mi sono fermato per guardarmi attorno e mi sono reso conto che metà della casa era ammonticchiata a pezzi sulla strada, mentre l'altra metà era appoggiata sulla moglie e sulle figlie del mio amico Ali Al-Shanna.

Memorie da Gaza #1

di Yousef Elqedra
Yousef Elqedra è un poeta palestinese oggi residente a Gaza. Pubblica queste pagine in arabo su Raseef22 e appare qui in italiano nella traduzione di Sana Darghmouni e Pina Piccolo . Il primo episodio del suo diario porta il titolo “Quella è mia sorella minore che riposa in una fossa comune”.

Nuovo inizio

di Gianluca D'Andrea
Nella capsula, l’aria viziata non era ancora stata incanalata nel tubo di espulsione. Guardavo in apprensione eppure con distacco l’acqua intoccabile dopo che l’ultimo strato si era dissolto. Fuori dalla piccola sfera non avrei sopportato l’aria se non per qualche ora.

Tre testi da Tande, di Rosaria Lo Russo, e una nota

di Renata Morresi
Leggo Tande e mi chiedo come accade. Come fa Lo Russo a raccontare senza racconto? A interrogare le dispotiche autorità del DNA e del caso, così ineluttabilmente alleate insieme, e a implicare – sin dall’inizio, “sulle note dell’inno nazionale” – mezzo secolo di costruzione (e crolli) della società italiana?

Poesia + malattia = una nota su La distinzione di Gilda Policastro

di Luca Rizzatello
Franz Kafka ha scritto "che cosa ti lega a questi corpi delimitati, parlanti, lampeggianti dagli occhi, più strettamente che a qualunque altra cosa, diciamo, al portapenne che hai in mano? Forse il fatto che sei della loro specie? Ma non sei della loro specie, perché appunto hai formulato questa domanda".

Cinque poeti di “Nazione Indiana” al CIPM

Sabato 30 settembre alle ore 16h; CIPM di Marsiglia Cinque poeti di "Nazione Indiana" al Centro Internazionale di Poesia di Marsiglia: Mariasole Ariot, Francesco Forlani, Andrea Inglese, Renata Morresi e Andrea Raos. Letture e discussioni su vent'anni di attività letteraria indipendente.    

ESISTE LA RICERCA: 1-2-3 settembre, Milano, Teatro Litta

Di Marco Giovenale
Esiste la ricerca (giugno 2022, marzo 2023, settembre 2023) è un esperimento in più momenti, tentativi, occasioni, in cui ci si confronta, orizzontalmente e non accademicamente, sulle nuove o nuovissime scritture di ricerca. Non si tratta di un luogo di visibilità: all’allestimento degli spazi manca un palco, manca una cattedra. Non c’è una regia in senso stretto, né dei “panel” di discussione. La discussione si sviluppa sul momento. Dal 2023 non ci sono microfoni né registrazioni. Esiste la ricerca è in definitiva un contesto per raccogliere – misurando tempi e voce – le diverse percezioni che oggi si hanno delle scritture sperimentali, complesse e di ricerca [...]

“Filosofia della casa” pop-rock-punk: i Babilonia Teatri rileggono Emanuele Coccia

Di Silvia de March
Pietre nere è un’inesauribile ed inesausta sollecitazione, non solo intellettiva ma anche sensoriale - e per gli attori persino ginnica -, sul ruolo assunto dall’abitazione tanto nell’immaginario collettivo e merceologico, quanto nella nostra singolare identità: come un abito, come una pelle magari tatuata, la casa ci racconta, agli altri e a noi stessi. Cosa significa non averla? Cosa significa abbandonarla? E viceversa, cosa implica identificarsi eccessivamente o esclusivamente in essa?

Le stanze di Emily

di Lella De Marchi
Il cassetto che sto guardando mi sta guardando.
Il sole inonda oramai tutta la stanza. Mi accorgo di essere guardato.
Per un’imprescindibile verità del tempo, il tempo passa.
Un cassetto che mi guarda a lungo andare mi procura imbarazzo.
Allungo una mano dentro al cassetto e ci pesco dentro.

Icnologia iconologia o tautologia. Su “Spin Off” di Giulio Marzaioli

di Lorenzo Mari
Leggo Spin Off di Giulio Marzaioli a dieci anni di distanza da un’installazione che non ho potuto vedere, Icnologia, di Giulio Marzaioli e Pietro d’Agostino, ma della quale si può leggere qui la preziosa nota critica di Gian Maria Nerli.

Canella : Policastro = Io cerco gli occhi del leone : Suite depressiva

di Leonardo Canella
Gilda Policastro è per me l'estate del 2021 e il caldo che ci avevo addosso. Con i leoni sulla spiaggia. E il caldo che ci avevo addosso che i leoni c'avevano fari negli occhi. Sulla spiaggia. Nel buio. No, non fari di auto sulla linea di costa, ma leoni coi fari negli occhi. Sulle spiagge della Tunisia. E il caldo che c'avevo addosso, nell’estate del 2021.

Piovono aghi & 2 inediti

di Laura Di Corcia
C’è qualcosa di intollerabile nella natura, nel ventre alchemico.
Per questo ci rifugiamo nelle tane di sasso, nel grigio del mondo.
Un cucciolo ti guarda e vuole dirti: vieni, non ti faccio del male.
Un cucciolo ti guarda e vuole dirti: vieni, non farmi del male.

Ucraina: tre poesie in tempo di guerra, tre poetesse a Roma

Tre testi in traduzione italiana, e una serata con Iya Kiva, Halyna Kruk, Natalia Beltchenko, al Parco Archeologico del Colosseo, mercoledì 28 giugno.

La Punta della Lingua 2023

La Punta della Lingua è alla sua diciottesima edizione. Con letture di poesia, spettacoli, escursioni, presentazioni, esperimenti, incontri sui classici, laboratori, videopoesia, poetry slam, concerti, la rassegna diretta da Luigi Socci e Valerio Cuccaroni tiene fede alla propria definizione di “festival della poesia totale”.

Pièces & Regards

I Piéces di Francis Ponge tradotti da Giovanni Cianchini in conversazione con i Regards di Cianchini stesso, per "sollecitare un altro tipo di attenzione". Dunque, "rifocillatevi delle fragole che ho scoperto per voi".

L’economico e il politico. Da: Riot Sciopero Riot (Meltemi, 2023)

di Joshua Clover
La confusione tra riot e violenza è stato uno strumento essenziale per il riduzionismo politico operato nei confronti del riot e per la sua espulsione dai territori della politica propriamente detta, che, implicitamente, si fonderebbe sulla presenza o meno di un modello di autocoscienza. È proprio questo che Thompson ha inteso criticare ferocemente, parlando di una “concezione spasmodica” della storia popolare

E la morte non avrà alcun dominio

di Radoslav Petković
La civiltà occidentale di oggi sopprime il pensiero della morte; il corona ha costretto molti a iniziare a pensarci più seriamente. Ma come sapevano bene le persone del passato, compresa la sconcertata Pampinea, essere vicini alla morte non necessariamente ci rende migliori.

Gea’s Dinner

di Mariagiorgia Ulbar
Gea’s Dinner è un libro di poesie composto da una sola poesia che occupa lo spazio di 21 oggetti di uso comune in ceramica - quelli che potrebbero convergere nello spazio di una tavola per una cena, e nelle mani di 21 persone. Li ho modellati nel corso dei 21 giorni che ho trascorso nel “garage dei topi”. Gea’s Dinner è un esperimento.

La voglia fortissima di non essere chi rimane – poesia e fotografia in Mia Lecomte

Di Massimiliano Damaggio
Poesia, fotografia, sguardo. Il momento in cui la luce penetra l'occhio e crea, ricrea, ricostruisce, mette a dimora un seme destinato a sbocciare quando sul bianco della pagina si apre e richiude l'obiettivo, e la forma si congela in un'immagine immobile, fotografica, e in una evanescente, scritta.

Palermo (la città interna)

di Noemi De Lisi
Secondo la Legge N°8884, ora è possibile resuscitare le persone. Dobbiamo solo decidere se resuscitare un morto o un vivo. È tutta una questione di fisica e materia umana. La Legge ordina di cercare un luogo al chiuso specifico per la trasmutazione dei piani reali. È necessario trovare la città interna.
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