Ucraina: tre poesie in tempo di guerra, tre poetesse a Roma

Tre testi in traduzione italiana, e una serata con Iya Kiva, Halyna Kruk, Natalia Beltchenko, al Parco Archeologico del Colosseo, mercoledì 28 giugno.

 

*

 

La rosa selvatica è cresciuta in questa città così
che nell’oscurità non è possibile distinguerla da una qualche minaccia,

E tu, in silenzio, tocchi la sua tenerezza,
il sangue che scorre verso la gola
e cade sotto le gambe di un battito cardiaco
ricamato di dolore;
mentre, impercettibile, l’ombra delle ombre
è trafitta dai tuoi occhi

E il canto delle rose inondato di fiori di neve
irrigidito in vasi rossi di ferocia
come una tavolozza di rabbia, è ora nostro pane quotidiano

Così il grido diventa mestiere
e la poesia, falegnameria
e il cespuglio, un albero,
i suoi rami spine di filo spinato

Tutti insieme tentando di aggrapparci all’aria
come un uccello che afferra l’orlo della libertà
con l’ala:

Si stringono al seno materno del cielo di dicembre
come se non volessero accettare questa rinascita
come figli illegittimi di un paradiso smarrito

mentre la rosa canina continua la sua storia.

 

(Iya Kiva, nella traduzione di Pina Piccolo dalla versione inglese di Amelia Glaser e Yulya Ilchuk)

 

*

 

Con l’Europa sullo sfondo

I.

invecchiare a causa delle notizie
incanutire per il fumo nero
vedere attraverso il varco aperto
di un grattacielo bruciato
come lontani tramonti d’Europa.
Dovrò ripensare alla storia della letteratura
prima di insegnarla ai miei studenti:

chi sopravvivrà avrà bisogno di una disciplina diversa
chi sopravvivrà avrà bisogno di un mondo diverso
che ci restituirà il nostro

II.

Non è a te che sto dando la colpa
sto solo coprendo di nastro adesivo i dolori
nelle nostre grandi finestre europee
nelle nostre luminose città europee
trasversalmente e lungo il perimetro

L’allarme antiaereo non lascia spazio
ad altri tipi di allarme
‘Non dimenticate di spegnere le luci e il gas’,
dice la radio
e la voce del mio caro amico
e capisco che non sta scherzando
questo allarme è già nell’aria, Europa,
non dimenticare il gas e le luci.

Accoglici, come una brutta notizia
accoglici, come una medicina sgradita
accoglici, come un parto prematuro
qualsiasi cosa nasca sarà tua
per quanto dolce
per quanto amara

 

(Halyna Kruk, nella traduzione di Pina Piccolo dalla versione inglese di Amelia Glaser e Yulya Ilchuk, dalla raccolta A Crash Course in Molotov Cocktails, Arrowsmith 2023)

 

*

 

Il sentiero si spalanca tra i fiumi,
e dagli steli ai canti scorre il sangue.
L’anima vagante la sua gratitudine consegna,
si precipita il demone che gli argini non teme.
Oh mia bella dame sans merci, ascolta la mia supplica:
ripristina la tua integrità, più pienamente di prima
Lascia gonfiare il futuro. Un bacio fermerà l’emorragia,
un altro bacio metterà fine alla guerra.

 

(Natalia Beltchenko, nella traduzione italiana di Pina Piccolo dalla traduzione inglese di Iryna Shuvalova)

 

*

 

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renata morresi
renata morresi
Renata Morresi scrive poesia e saggistica, e traduce. In poesia ha pubblicato le raccolte Terzo paesaggio (Aragno, 2019), Bagnanti (Perrone 2013), La signora W. (Camera verde 2013), Cuore comune (peQuod 2010); altri testi sono apparsi su antologie e riviste, anche in traduzione inglese, francese e spagnola. Nel 2014 ha vinto il premio Marazza per la prima traduzione italiana di Rachel Blau DuPlessis (Dieci bozze, Vydia 2012) e nel 2015 il premio del Ministero dei Beni Culturali per la traduzione di poeti americani moderni e post-moderni. Cura la collana di poesia “Lacustrine” per Arcipelago Itaca Edizioni. E' ricercatrice di letteratura anglo-americana all'università di Padova.
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