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Viola Amarelli

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Le colpe, proprie e altrui : su Heautontimorumenos XXI di Alessandro Seri

di Viola Amarelli
Nella produzione poetica contemporanea non è raro imbattersi in materiali e moduli della tragedia classica, sicuramente molto meno frequente è il riuso delle formule della commedia antica che caratterizza invece l'ultimo lavoro di Alessandro Seri: Heautontimorumenos XXI

Viola Amarelli – Il cadavere felice

di Viola Amarelli (è uscito per i tipi di Sartoria Utopia “Il cadavere felice” di Viola Amarelli, di cui riportiamo alcuni estratti) da narrazioni - di cosa parlano? - al dunque, niente sorda sirena I. da qualche parte, in qualche tempo, qualcuno II. il conto, infinitesimale, del macellaio III. ammutola per scanto, stanchezza delle labbra, fatica delle sillabe IV. da qualche parte qualcuna scuote le anche lì vuoto chaos la nascita del mondo V. aironi, fenicotteri, libellule ma le poiane pure hanno il loro ruolo scarnificano, pulendo all’ossoessenza quello che resta,...

La furia refurtiva

di Viola Amarelli La furia refurtiva (Vydia, 2016) condensa e nel contempo espande la traiettoria poetica di Enrico De Lea in un trittico di sezioni che appaiono paradigmatiche della ricerca non solo linguistica dell’autore. Gli eserghi del libro accostano complementariamente Sciascia (Quando cielo e terra ancora c'erano) e de Kooning (Poi giunge un momento nella vita in cui si esce a fare una passeggiata, semplicemente. /E si cammina nel proprio...

Assenza

> è uscito, per Carteggi Letterari, le edizioni,  Assenza di Carlo Bordini; qui la postfazione di Viola Amarelli, e alcuni testi < Un libro febbrile questo di Carlo Bordini, dove si affollano aporìe che si rivelano complementarità, pacate allucinazioni, rêverie, in un flusso semionirico che procede a cerchi, a ripetizioni, ma nello stesso tempo – che tempo, poi, non è – a scarti e squarci via va più increduli per...

Auto-antologie-3. Viola Amarelli

di Viola Amarelli campagna d’inverno La luce di gennaio che ora è febbraio filtra le foglie dei sempreverdi i tronchi con i rami pazienti di vento questa immane stanchezza di nuvole in corsa, riepilogo di temporali, spossa il midollo e la pelle a toccarla si secca restano, eroi, i cani randagi e le code di uccelli ci vorrebbe un riposo incessante un letargo che plachi la crosta e protegga le ossa, il latte che è inacidito l’hanno buttato nel pozzo, gli...

Francesco Filia, “La zona rossa”

Piazza Municipio I Un solo un unico immenso vortice di teste e corpi tra cantieri infiniti della metro e cespugli radi di birra e piscio, l’umanità di tossici e barboni è scomparsa - per quest’evento di inferriate e plexiglas proiettili che rimbalzano sull’asfalto e strie di gas e lacrime nell’aria - come testimoni non graditi, occhi che non vedono nel loro estremo gran rifiuto se non il cuore di ogni gesto, l’essenzialità di ogni rapporto la catena che ci tiene in vita, in...

La poesia di Viola Amarelli e l’escatologia del quotidiano – Il caso de L’ambasciatrice

di Daniele Ventre Nella strana, umbratile e popolosa plaga della scrittura di versi è raro scovare delle opere che mostrino al contempo un’espressa autonomia di discorso poetico e una consapevole e selettiva padronanza critica dei mezzi d’espressione. In una di queste opere, rarae aves della nostrana respublica letteraria - oggi forse non meno eterodiretta e scassata dell’altra nostra repubblica - abbiamo avuto la fortuna d’imbatterci. A chi la accosti senza...

Fortemente intrecciare terra e cielo: Paola Febbraro

di Viola Amarelli   Queste stanze che diventano locande sono le mie poesie    le lascio con una leggerezza tale da farmi godere    perché non si dice mai che si gode a sparire   Da Stellezze, a cura di Anna Maria Farabbi, LietoColle 2012     Se s'avvicina ciò che di me è stata senza differenza tra chi ci fa nascere e chi ci abbandona non è di poco conto una domanda se non è di muoversi di stanza in stanza ma occupar le stanze...

Paterson – La deriva del continente (Transeuropa 2014)

Elisa Davoglio / Viola Amarelli* ...A Paterson è consentito accendere per l’ultima volta un computer, per togliere il suo salvaschermo. Gli concedono di raccogliere semi, travasare terra dai grossi vasi che ornano ancora l’ingresso, monumentali. La cura del verde, la predisposizione all’ordine, alla santità. La purezza di ogni peccato. Piangendo una sola volta. Paterson cerca istruzioni utili per la crescita di legumi, e di altre piante da fiori. Si è convinto che non vuole morire. 198 casi...

da L’ambasciatrice (inediti)

di Viola Amarelli   difficile   -Troppo difficile da dire -E tu non dire. Un riccio rosso, rosari di sabbia Le vene, l’arterie L’avviene.     la candida, l’intatta   Cuore bambino dove la briciola diventa meraviglia e l’orco resta ucciso grasso e sciocco la candida, l’intatta noncuranza.     la quieta cammella   La quieta cammella due gobbe, due emme le zampe due lance, due occhi di incanto al suo cammelliere la notte alle dune, due tette, s’illuna.     terragna   Movendo, metamorfosi di muta, serpe terragna fra pietre e polvere la cerca di gradienti verde. Tutto dovrebbe essere alberi ed erbe.     baia   acqua, di sale...

Nel debito d’affiliazione

di Lorenzo Mari Figlio di questo e di quella Manto, Tiresia. Sei figlio di questo e di quella, della storia e dell’incesto, dell’impossibile piacere di tutti, che è deserto per chi resta. (O anche un limbo tratto dall’inferno, correggendo, lievi, la svista.)     San Luca (ancora) Pesa molto la luce, sul quarto di scalinata. Turisti fossimo stati, e non in viaggio, avremmo fatto i gradini quattro a quattro, fante e cole in mano – invece è sul ventesimo scalino che la luce sembra possa gravare anche totale...

Viola Amarelli – Cartografie della pura presenza

di Daniele Ventre Mappe per solitari*: questo explicit nominale in corsivo chiude, come suggello e anti-titolo, Cartografie di Viola Amarelli (Editrice ZONA, Arezzo, 2013): una trama di prose poetico-narrative dai titoli parentetici e parentetizzati che si presenta così con la facies di un testo implicitamente palindromo, in cui il tessuto del reale, riversato in un ordito disseminato di snapshots, diventa ologramma speculare di sé stesso. Dai postscripta che con quell’explicit...

Baghetta 2013

“A cosa servono i poeti in tempo di bisogno?” – anzi: “Come servire i poeti in tempo di bisogno?" http://www.youtube.com/watch?v=QovHtczoXsg&feature=youtu.be

No Transmission No Poetry

Per maggiori informazioni sulla sospensione del blog di poesia, diretto da Francesco Marotta si legga qui. Nota Post Avevo programmato questo post ieri mattina e in serata, grazie alla mobilitazione che c'è stata in rete e fuori, il guasto "tecnico" è stato superato. Qui Effeemme dice la sua, la nostra forse, sicuramente anche la mia. effeffe

visti dall’interno – un panorama poetico

     visti dall‘interno - un panorama poetico   innenansichten – ein panorama in gedichten  www.lettretage.de/Innenansichten.pdf      pubblicato da orsola puecher

VIOLA AMARELLI nostra patria


a) Nel 1856 Ciccillo è a Zurigo: ci lavora 4 anni, insegnando al Politecnico di Zurigo; vive in una stanza con dei canarini, ama Nina; scrive come sempre di quello che gli pare importante, le parole.

VIOLA’s knives & αγωγή

di Orsola Puecher VIOLA AMARELLI (prendi un coltello)   Prendi un coltello-bambina. Attenta ai mostri. Ai lupi. Ad amici e parenti. E sconosciuti. Prendi le forbici – gioia. C’è il male e c’è la pazzia. Attenta a non incontrarli, per ora, ora che è troppo presta. Diventa tu folle, affonda le lame, dentro più dentro coi denti. C’è la paura e c’è l’orrore. Umano. Carezza le bestie. Tua madre ti ama.   da  c o n v i v e n z e  -grave-   in Le...

(tagli)

di Viola Amarelli bozza 1 
Un coltello, da roast-beef. Da decenni taglia affilato. Per caso è della marca migliore, la lega di acciaio all’epoca anche lei la migliore. Roba svizzera. La precisione: i tagliagole a mercede hanno bisogno di lame affilate. È - sono - ancora lucido. Imperturbabile, inscalfibile, pare. Il padrone di casa, che non capisce niente di coltelli, continua a usarlo. Ogni tanto adesso – che proprio ora è...

VIOLA AMARELLI la lastra e il cristallo

  1.1.   Una fatica la schianta, una fatica qualunque. Dipenderà dagli enzimi. O dagli ormoni, il metabolismo. L'ipofisi o la tiroide. Ci giurerebbe col cuore.   Procede a strappi. Con il lavoro. Con i bambini. Con i servizi di casa. Concentra e incendia. Un fuoco che si esaurisce con poco. Pressione bassa e aritmia. Suo padre è stato sempre ipocondriaco. Lo sta diventando anche lei. Che sciocca. Che importa. Odia....

Le nudecrude cose

di Viola Amarelli a. Le nudecrude cose se ne fottono o, più esattamente, restano imperturbabili. Hai voglia  a ricoprirle con tappezzieri, pittori, arredatori. C’è sempre la carta vetrata, al fondo il muro, l’asse maestro. Dietro, l’oceano. b.  Molti, furbissimi, ne profittano occultandole a proprio uso e consumo. I più infilano occhiali, rosa nera, ignavi. Per paura. Un tacito patto a ignorarle finché è possibile: è possibile per poco. c.  Se immagina  l’intelaiatura,...

Incendi occidentali

di Viola Amarelli I Rovescia. Ogni canto, e spigolo ad angolo.  Urlando, da pazzo l’isterico – in fiamme- il vinto – a disagio tra i sogni sgranati puliti i sogni degli altri II Taglia.  La corda, la rete anche il refe. Lo spoiler spoletta lo getta in faccia  a se stesso la sente  la sete, la morte la fame. Uscire di gabbia. III Accascia. Al divano, col tonno avanzato -  la nonna alle poste speriamo che regga - stanotte  si spara un videogiochi, stanotte, stravecchio, criceto ingrassato. IV Ricuce lo slabbro con...

MARIANGELA GUALTIERI Bestia di Gioia

      di Viola Amarelli       “Bestia di gioia” (Einaudi, 2010), ultima raccolta di Mariangela Gualtieri, delinea con una scrittura limpida e appassionata insieme una ricerca giocata - nel senso più alto del termine – non sulle ma con le parole. E’ tra il suono e la sua origine, il silenzio – lemma non a caso ricorrente come un fil rouge nel libro unitamente a “forza” e “potenza” - che s’inserisce...

Viola Amarelli   GENERAZIONI

  GENERAZIONI   di Viola Amarelli   1943   L’afa e la noia del ritorno a casa dopo la scuola tra sassi e rovi, balzando gamba a gamba di corsa vecchio gioco, ortiche e uccelli ramarri e fossi e l’aria bassa. La fame, le scarpe ormai preziose, i libri nati sciupati, un altro giorno, muovere terra secca polvere e foglie, al frastuono improvviso la ragazzina alza la testa, nuvole grigie e celesti insieme il cielo si riempie ora di aerei, mai visti tanti, vibra tutto intorno. Fermarsi,...

Gradazioni di Viola

di Viola Amarelli Occorrono ossessioni, fobie, dolori, dèmoni per essere scrittura sostengono gli amici, come se grazia e gioia per lieto contrappasso fossero riservate solo agli analfabeti

Su Taccuino nero di Nadia Agustoni

di Viola Amarelli Nadia Agustoni ci consegna con Taccuino nero (edizioni Le Voci della Luna, 2009, prefazione di Francesco Marotta con note di Fabio Franzin e Francesco Tomada) uno degli esiti più felici della sua ricerca poetica. Scandito in tre sezioni (“Fabbrica”, “Paesaggio lombardo e voci” e le prose di “Frammenti” che assurgono quasi a postfazione) il libro narra la cronaca di un generale spaesamento e della resistenza sorda ma...

VIOLA AMARELLI Notizie dalla Pizia

    di Anna Lamberti-Bocconi   Per circa due millenni le Pizie “profetizzarono” in nome e per conto di Apollo nel tempio di Delfi, tempio peraltro che, secondo il mito, nell'era ancestrale del matriarcato era custodito dal drago Pitone, figlio di Gea - la Terra, la Dea Madre, la più antica divinità. Solo col trionfo del giovane dio Apollo, nume del Sole, che uccide Pitone e si impadronisce del tempio, il matriarcato...

due passi (fare)

Viola Vendeva specchietti, lucciole e perline (ma li vendeva lieve) Lustrava reboanti panzane da lattante (il desiderio onirico che vero fosse il magnifico) Ruffiano, aduso a darlo via il sedere (semplicemente quello era il suo mestiere) Pensava di essere furbo (come qualunque giocatore al gioco) Grugno di similporco, neanche porco vero (umano il tentativo di travestire il trivio) Copiava diligente battute e frasi altrui (mai avuto pretese di essere intelligente) Cavava il suo buon senso dal noto manuale del perfetto banale (la cifra...

Gradazioni di Viola

(labirinto) di Viola Amarelli La forma delle dita, dei tuoi piedi si accartoccia e che verrà dopo è un bel imbroglio o, più esatto, il garbuglio lo stesso per cui ridiamo insieme ora bevendo l’aria, attenti alla suonata venisse alcuno – non viene mai nessuno per fortuna, la forma temporanea che è il mondo questo qui ora, lacrime e sangue non tante storie, asciuga entrambi con la sabbia e poi versaci l’acqua dissalando il tuono delle armi, fragore ogni secondo in fuga ora tu...

Gradazioni di Viola

di Viola Amarelli ( necessità) Sarà polvere, e brezza, e cerchio in goccia o in ombra, e cenere, e fumo di spirali e afa pioggia e verde, e odore di muschio e gran silenzio, e fiamme e rombi e razzi cadenti di scie striate arcobaleni argenti, fissi, immoti tristi allegri sfingi sarà l’acqua e l’aria e il fuoco con la terra fino a una supernova pura materia e spirito iustum in perpetuum vivet, basta e avanza al cuore.

Gradazioni di Viola

(luxembourghiana) di Viola Amarelli Una rosa nel parco, l’allodola segnata l’ala rotta come scontata la prevista fine, la limpida fiducia nell’umano la libertà danzata a passo zoppo, con quel cervello oh, sì veloce e aperto e tutti quei capelli e il sorriso di chi sapeva l’essenza del respiro persino nelle notti da galera, con la lealtà amorosa nell’errore che si rivela esatto alla distanza - meglio morire che far morire gli altri, segna l’affetto oh, sì ci amava tutti, la piccina tra i...
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