Era di maggio, a Madrid, tre mesi fa. L’origine è nota. Lo scenario principale anche: la Puerta del Sol, il km 0 del movimento 15M. L’accampamento improvvisato quella notte, che doveva mantenersi fino alle elezioni di una settimana dopo, ha messo in moto un rivolta gentile che né l’estate torrida e bianca, né le periodiche ondate repressive sono riuscite ad arrestare.
La manifestazione da cui è partito il movimento, convocata il 15 maggio in 50 città spagnole dalla piattaforma Democracia Real Ya e strutturatasi intorno alle reti sociali, aveva avuto una inaspettata partecipazione. Il corteo della capitale si apriva con uno striscione che chiariva le cause della protesta: “Non siamo merci nelle mani di politici e banchieri”. “Non votarli”, uno degli slogan più diffusi, riassumeva la forte critica alla legge elettorale vigente, che condanna il paese al bipartitismo, e gran parte della popolazione a non sentirsi rappresentata dagli “eletti”.











