di Dario Accolla
Leggendo le maggiori testate italiane, i blog e i commenti sulle bacheche dei social network, è singolare vedere come si identifichino due aspetti tra loro speculari nel caso Breivik, che però non vengono focalizzati fino in fondo. Da una parte, infatti, si parla di radicalismo xenofobo e di integralismo religioso. E tutti – con l’eccezione di Borghezio e di qualche altro leghista – sono pronti a giurare sul razzismo e sul fanatismo religioso del “terrorista” norvegese.
D’altra parte, però, ora per ingenuità, ora per interesse specifico, non si mettono in relazione questi due mali moderni con quello che è un errore di sistema. In altre parole: Breivik è un folle esaltato per ciò che ha fatto, ma non è un caso isolato a livello ideologico, cioè per ciò che crede. Moltissima gente, in Europa (e in Italia) la pensa esattamente come lui.











