Di cosa si tratta?
Mario Monicelli: E’ una cosa molto piccola, semplice. Accenni al volo di un rione di Roma. Il più antico, credo. Ho voluto prendere degli appunti, ma senza enfasi . Anzi, dandogli il tono che ha il rione, molto quotidiano, fatto di artigiani, botteghe, parecchie che non si conoscono però molto curiose, vie solitarie percorse da passanti modesti, barbieri, e poi tintori. Insomma, dando soprattutto un’immagine senza forte sottolineatura. L’importante è che si capisca che è un ritrattino fatto per accenni, senza approfondimenti.
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Cosa ti piace del rione?
Mario Monicelli: Beh, questa realtà nascosta, piccola, dove ci sono delle verità veramente quotidane, le ottobrate che si fanno quando viene l’autunno, i banchetti all’aperto, le feste di paese, la processione. Quelle cose che si erano dimenticate, che appartenevano a un’Italia prima della guerra, direi. E’ rimasto, qui, qualcosa di sopravvissuto. E poi ci sono degli angoli nascosti, come alcuni giardini dietro le mura, in piccole vie tranquille, che sembrano orientali, con palme, bambù. Una cosa insolita, veramente strana. Ecco, ho cercato di dare qualche notizia di questi luoghi appartati. Molto a volo d’uccello, senza approfondire niente.
da “Vicino al Colosseo… c’è Monti”













