
di Andrea Inglese
Ho notato che in periodi di miseria politica, come questo, coloro che hanno una vita sentimentale scadente, esibiscono atteggiamenti di scoramento violento, di condanna onnicomprensiva e totale. Riescono così bene a spiegarti l’orrore in cui viviamo, che l’autoimpiccagione domestica pare un’alternativa più degna della semplice astensione. Chi gode di una decente vita familiare, o addirittura di un’amore passionale, per non parlare di chi scopa scientemente per alleggerirsi la coscienza, dandoci dentro apposta nei periodi elettorali, ebbene costoro hanno una percezione del disastro più sfumata.
Ora che devo votare, e addirittura per l’Europa, io mi sento dentro un gran turbine di sentimenti; a volte, però, anche solo un gran vuoto. Potrà l’Europa salvarmi? Allungare un braccio legislativo, e imporre sobrietà e ragione, rendendo gli italiani moderni, capaci di tenere assieme le molte dimensioni del mondo attuale? O dai suoi palazzoni alti, con tutte le bandiere ammucchiate, spunteranno gli insidiosi gemelli polacchi, i Kaczynski temibili, inventando un modo ancora più efficace di rendermi superfluo, di mortificarmi, sotto parole d’ordine irresistibilmente schifose?












