di Nicola Lagioia
La grazia con cui qualche critico casca stagionalmente nelle botole spalancate dagli scrittori attraverso la crudele buona fede dell’innovazione letteraria è spesso il certificato (superfluo) della qualità di quest’ultima. Se però il tonfo è fragoroso come quello di cui si sono resi protagonisti Franco Cordelli e Enzo Di Mauro dalle pagine dello scorso «Alias» in relazione a Troppi paradisi di Walter Siti, la faccenda inizia a farsi preoccupante se non dolorosa. Perché Cordelli e Di Mauro sono tutt’altro che sprovveduti, hanno una storia importante alle spalle – e invece, con una naiveté spericolatamente affine a quella di chi non riesce proprio a parlare di un libro se non trova l’aggancio “giornalistico” o “di costume”, commettono il peggior errore in cui possa incorrere chiunque voglia provare a occuparsi di letteratura: confondere lo scrittore con un suo personaggio.

di Matteo Di Gesù
Fernando Pessoa, Il caso Vargas, edizioni “il Filo”, 2006, cura e traduzione di Simone Celani.
