
Immagine, Buster Keaton working with Samuel Beckett on Film (1965) da www.wacc.org.uk/var/ corporate/storage/images
Note al margine del recente scambio su NI (Biondillo, Sartori, Inglese, Rizzante)
Di
Francesco Forlani
Ci sono in francese delle espressioni che letteralmente mi incantano. Beau comme un camion, bello come un camion, o Avoir la gueule de bois, che potremmo tradurre con avere la faccia di legno e che sta a significare lo stato di post ubriachezza dei santi, mai abbastanza, bevitori. Eppure, insieme a queste, ci sono frasi che uno non vorrebbe sentirsi dire mai e che spesso emergono in certe discussioni provocando, almeno in me, un brivido lungo la schiena: il (elle) a pris un coup de vieux.
Come se un colpo di vento spingesse la persona oltre la linea invisibile che separa quell’insieme di esperienze, nonostante tutto, ancora legate al presente, che si tratti dell’infanzia o dell’adolescenza e perfino dell’età adulta, dal mondo dei vecchi, solo passato e vero punto di non ritorno.
In questi giorni di esilio nomade mi è capitato di recuperare la vecchia scatola di scarpe, riempita di fotografie e presente ad ognuno dei venti e passa traslochi, sempre più pesante e preziosa come le ceneri di un antenato.