di Aldo Nove
“Il bello non è che il tremendo al suo inizio”, scriveva il poeta Rainer Maria Rilke che molto se ne intendeva di angeli e di decadenza della borghesia agli inizi del Novecento ma non aveva mai avuto la fortuna di assistere a un reality show. Ed essendo questo nostro nuovo, novissimo mondo agli albori del nuovo millennio, potremmo tranquillamente rovesciare la frase di Rilke e costruirne una nuova più adatta ai nuovi tempi: “Il tremendo non è che il bello al suo inizio”. Chi ce lo dice, poi, che nell’escalation mistica di sublimi atrocità dei vari Grandi fratelli, Isole dei famosi, Fattorie, Case Pappalardo, Ristoranti e quant’altro non vi sia il segno di una nuova era? Certo non è il sol dell’avvenir, ma con l’avvenire c’entra. Piuttosto oscuro come avvenire all’apparenza ma si sa, le cose cambiano, evolvono.

Fine gennaio. Tempo di consigli di classe e collegi docenti. Tempo di valutazione degli alunni e degli studenti. Tempo di caotiche riunioni di interclasse e accorati colloqui coi genitori. Un ottimo periodo anche per tirare qualche somma a proposito dell’applicazione della cosiddetta Riforma della Scuola. Soprattutto in base alle novità introdotte dall’applicazione della Moratti nella valutazione.
di Andrea Inglese 



Solo il dittatore parla d’amore.
“Ma è in tedesco ! Già le opere, anche in italiano, sono una noia micidiale. E poi, che palle, un teatro tutto ori e velluti rossi, giacca e cravatta, ingabbiati lì per tre o quattro ore !”
I due bestseller di Giorgio Faletti sono un fenomeno nuovo in Italia? Secondo alcuni si tratta semplicemente di thriller di successo che una volta tanto, invece di arrivare da oltre oceano, vengono prodotti in patria. Nient’altro? Proviamo a guardare meglio.
Secondo appuntamento di Nazione Indiana al Teatro i
Di Andrea Inglese