
Spettatori di guerra?
di Velio Abati
Rispondo volentieri alla sollecitazione, toccando due aspetti.
Il primo, anche se nella “proposta” non risulta il più evidente (punto 3), è la questione del ‘bello’ nella rappresentazione della realtà. Dico subito che a me pare il vecchio tema del rapporto tra arte e vita, o se si vuole tra arte e realtà. Su questo, penso che l’arte non sia obbligatoria e forse neppure rientri nell’ordine delle priorità, ma se la si pratica se ne devono accettare le ambiguità.

In un unico amarissimo sorso, dovrebbe essere bevuto
Spettabile Direzione Produzione e Abbonamenti e Attività per le Pubbliche Amministrazioni,

Détestez la mauvaise musique, ne la méprisez pas. Comme on la joue, la chante bien plus passionnément que la bonne, bien plus qu’elle, elle s’est à peu à peu remplie du rêve et des larmes des hommes. Qu’elle vous soit par là vénérable.
Il sud e la costa ovest non sono da meno. Per quanto riguarda la criminalità organizzata straniera, il Procuratore Bernard Legras indica come la presenza della mafia italiana e russa sull’isola sia limitata a causa dell’ “impermeabilità della società corsa, costituita da strutture criminali locali che formano dei bastioni impenetrabili”, e che in particolare questa si concentra solo intorno all’Isola di Cavallo, paradiso turistico situato all’estremo sud della regione.
I clan e le influenze sul territorio.
Sono stato stimolato da Nick Names (nei commenti al pezzo di Raul) a dare una opinione sulla questione del Genere (noir, giallo).
Quando la mattina del 30 ottobre 2003, alla vigilia della sua seconda visita in Corsica dal fallimento del referendum sull’autonomia, il Ministro dell’Interno francese Nicolas Sarkozy annuncia alla stampa di voler “neutralizzare la deriva mafiosa del nazionalismo corso”, in molti sull’isola si sono chiesti se si trattasse della bordata di un politico o, piuttosto, di un tecnicismo. I 273 attentati compiuti in Corsica tra la primavera del 2003 e l’inverno del 2004 sembrano accreditare l’ipotesi di un nazionalismo logorato da vent’anni di scissioni interne, i cui protagonisti, oggi più che mai, sono i clan legati alle attività finanziarie dell’isola piuttosto che allo storico movimento politico e culturale. Nicolas Sarkozy pronuncia queste parole nel novembre del 2003, un giro di vite annunciato di fronte allo spettro del fallimento della politica francese nella gestione della regione, ma le radici di questa pericolosa connessione tra politica, finanza e controllo capillare del territorio risalgono almeno a dieci anni prima.
Gen.le Raul Montanari



IL MIO AMICO CRITICO: Non possiamo parlarci sullo stesso piano, dentro le nostre opere. Tu parli attraverso la tua opera, io attraverso la mia (visto che hai la bontà di considerare “opera” anche quel che scrivo io). Possiamo parlarci fuori delle nostre opere.