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Eugenio Lucrezi

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Piegare e stirare versi: il blues di Eugenio Lucrezi e la disciplina del bucato

di Giulia Niccolai La nuova raccolta di poesie di Eugenio Lucrezi, edita da Nottetempo, ha titolo Bamboo Blues, in omaggio alla grande Pina Bausch e  al suo omonimo spettacolo. Così, come in una sezione del volume  – una serie di testi dedicati tutti a quei personaggi che, con la loro bravura e la loro arte, hanno profondamente emozionato l’autore – vi è una poesia dallo stesso titolo, con dedica  “a...

Per Giulia Niccolai e per Tonino Taiuti: due pezzi di teatro

di Eugenio Lucrezi Teatro di scena, come quello de “Il fiato delle branchie”, monologo chiestomi da Tonino Taiuti per “Verso il mare”, vertiginosa prova d’artista da lui stesso diretta e interpretata che ha esordito lo scorso ottobre a Caserta, in una produzione del Teatro Civico 14. Nello spettacolo il nostro suona, rumoreggia, danza, dipinge, canta e recita versi e pezzi di teatro di Shakespeare e Dylan Thomas, di Francesco Cangiullo...

Auto-antologie-4. Eugenio Lucrezi

di Eugenio Lucrezi Arboraria, 1978 I aeriam radicem dicebant sorbere aerentem caeco caelo: et in obscuritatem arbori umores convehere: ubi spatium simile tempori, cum homines vivunt vitaque excedunt: supra et supter   1 che la radice nel cielo veniva raccontata: scheletrica a suggere dalla cieca luce: che poi portava l’umore alla pianta (è il contrario?) nel buio: dove lo spazio assomigliava al tempo: e dico dell’uomo, che vive e poi muore: sopra-sotto   2 che mi capisse: dove foresta di copule tra il nero e l’azzurro esprimeva: quando non...

Vir y One

di Eugenio Lucrezi   Te, qui pontifex es, do al tuo Signore. Vado dai tuoi vicari, y sin embargo… non mi trattengo dal dirti la mia cosa. In principio era il verbo, è stato scritto a inizio del gran book; e dunque, pater sancte, il Grande One è una Grande Parola, una sequenza di segnali, di simboli, che decodificata, e tradotta di poi, è già miracolo en la palabra detta e...

Se me li sono persi: “Emicrania”

di Eugenio Lucrezi Oliver Sacks, Emicrania, Adelphi, Milano 1992 «Considerati come organismi fisici, siamo tutti più o meno simili, nel senso che i nostri corpi hanno un repertorio limitato di sintomi; e questo rende possibile diagnosticare i casi di emicrania, o distinguerli, che so, da quelli di asma o di epilessia. Ma se si prende in esame la nostra personalità cosciente, quella che dice Io, ecco che diventiamo tutti unici: il...

Kafka e i filosofi

di Eugenio Lucrezi Carmelo Colangelo, Una rotonda sul male. Kafka allo specchio dei filosofi, d’if, Napoli 2014, p.206. Frutto della rielaborazione di lezioni che Colangelo ha proposto in occasione di un ciclo dedicato al tema del male nella ricezione filosofica dell’opera kafkiana, questo libro è il terzo di una collana intitolata “i saggi del cuore”; collana delle edizioni d’if di Nietta Caridei che è già un piccolo classico nel campo di...

Un collage e otto poesie di Eugenio Lucrezi da NIMBUS + due disegni di Paola Nasti

# Turner alla Tate Britain In un punto centrale del tragitto tra il molle autoritratto a ventiquattro anni e la maschera secca che lo ferma morto anni dopo e dopo molti venti, nebbie e tempeste, un acquarello ritrae due tinche, un persico e una trota composte in lieto stile e in armonia di cose morte che sono state vive. Chiaroscuro aggraziato, quasi non reminds the gap che esiste tra i due stati. # Bambina senza madre in campo santo Diceva di piante come...

Se me li sono persi: “Ritornati dalla polvere”

di Eugenio Lucrezi RAY BRADBURY, Ritornati dalla polvere, traduzione di Giuseppe Lippi, strade blu Mondadori, Milano 2002 È di questi giorni la notizia del ritrovamento di un nutrito corpus di epigrammi di Posidippo, poeta alessandrino che nel terzo secolo gareggiava per fama con Callimaco. Fino ad oggi di lui rimaneva, insieme ad una ventina di frammenti inclusi nell’Antologia Palatina, poco più che il nome, sbiadito dalla povere del tempo. Se di...

Se me li sono persi: “Invisibile pittura”

di Eugenio Lucrezi CORRADO COSTA, Invisibile pittura, Magma, Roma, 1973 Potremmo dire, parafrasando l’autocommento alla Storia della sarta che apre l’ “Indice ragionato” de L’invisibile pittura, che se in questa seconda metà del secolo fosse esistita la scrittura, noi avremmo certamente incontrato i Grandissimi Scrittori, e Corrado Costa tra loro. Poiché sono esistiti soltanto «arte e artifici, gruppi e divisioni, dichiarazioni e silenzi, controdichiarazioni e contraddizioni, cocktail e cocktailizzazioni, quote e...

Se me li sono persi: “Le sillabe della Sibilla”

di Eugenio Lucrezi TOTI SCIALOJA, Le sillabe della Sibilla, Scheiwiller, Milano, 1988. «Sì, ritengo di essere un pittore che scrive poesie, e non il contrario. Un pittore, perché il mio impegno quasi “sgradevole” nella ricerca della pittura, le lotte che sostengo e che ho sostenuto sono le lotte della mia esistenza. La poesia mi è sempre apparsa come un gioco, anche se è un gioco che può investire dei sentimenti...

Se me li sono persi: “Coro” di Giuliano Gramigna

di Eugenio Lucrezi GIULIANO GRAMIGNA, Coro, Campanotto editore, Udine, 1989 Ha scritto Giuliano Gramigna: «Mi piace più pensare ad una poesia come luogo, aperto a mo’ di ombrello là dove non c’era nulla, che ad una poesia come organismo vivente, come macchina bene temperata. Intanto c’è il vantaggio che ci si può camminare dentro… ». Se rappresentare significa restituire a mezzo della scrittura lo spessore dimensionale della realtà nella sua trionfante...

Se me li sono persi: “Sonno” di Amelia Rosselli

di Eugenio Lucrezi AMELIA ROSSELLI, Sonno - Sleep (1953-1966), Rossi & Spera, Roma, 1989 Paradosso centrale di tutta la poesia di Amelia Rosselli è il primeggiare di due elementi coesistenti pur nel contrasto della polarizzazione netta: l’espressione non fluente ma risoluta di un soggetto che si dice rischiando sempre il travaso e la dispersione del senso e l’abbandono della forma; l’autonomia squisitamente linguistica di una scrittura che si propone alla ricezione...

da “mimetiche”

 di Eugenio Lucrezi   l’amica di kafka / dal castello   Un saluto da Brescia   Tu non  sai cosa dico, ti avvicini in maniera sbagliata: hai corso troppo, avanzi troppo il passo, la fatica che fai l’ha resa vana il passare del tempo, che surclassa generazioni pestandone i cadaveri, e pure le mie lacrime di gioia quel giorno a Brescia, quando stavo insieme ad una folla in ghingheri col naso tutti quanti all’insù, e pure insieme a Puccini e a D’Annunzio, due impossibili fonti di...
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