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lega nord

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Caroliade. Invective.

di Francesco Forlani Je soy poète e v'aggia mannà affancul vuje qui agressez les filles qui combattent site hommes em'merde hommes sanza pisci et fimmine pittate ca alluccate site sanza core St'humanitade blanca est brutta assay e la và battue de port en port, de plagia en plagia va affunnate n'do gorgo malin des mala paroles à strakke e nu ferry boat nun v'adda fa passà a nuttate   Vive les pirates, les brigantèss, les Jeanne D'Arc ca s'enfilano armures pour...

Il mare in Testa (senza più Lega)

http://www.youtube.com/watch?v=ns0DU5Ox4Bo 20.000 Leghe (in fondo al mare) di Gianmaria Testa Il primo fu Capo di Buona Speranza chiuso per legge e decreto speciale che la smettessero le onde pacifiche d'imbastardire quell'altro mare. Poi fu la volta di Panama e Suez e quindi del Bosforo e di Gibilterra ogni maroso pretese il rispetto della sovrana indipendenza. Niente più scambi di acque e di pesci niente più giri del mondo in veliero tutti i canali rimasero chiusi a qualunque passaggio di flutto straniero. Così per...

La frase nazi

di Andrea Inglese La frase della consigliera leghista Dolores Velandro non è semplicemente una frase razzista. Non si limita a rendere corresponsabile una cittadina italiana di origine africana di un presunto crimine realizzato da un immigrato africano. Di che dovrebbe, infatti, vergognarsi il ministro dell’integrazione Kyenge? Del fatto di avere origini africane come la persona che avrebbe tentato di commettere uno stupro? Ogni europeo dovrebbe quindi vergognarsi quando un altro...

Oui, nous, nuje, nosotros sommes (un petit poch’) la France!

di Helena Janeczek Com’è il bicchiere della riscossa a sinistra dopo il primo turno delle presidenziali in Francia? Mezzo pieno o mezzo vuoto? Il 1,5% di vantaggio di Hollande, insieme alle nette indicazioni di Mélenchon, giustificano festeggiamenti e speranze? E cosa rappresenta il “solo” 17,9% di Marine Le Pen, composto al 30% del voto operaio? Si tratta di qualcosa che già si conosceva e che si appaia, grosso modo, al nostro...

those were times

Diventa leghista con l'ipnosi / Cuore. 1993

Senza immagine

di Helena Janeczek Gli occhi azzurri della ragazza sono rivolti all’intervistatore, ma le pupille restano una voragine risucchiata dal pomeriggio a cui è sopravvissuta. Il trauma è lì, la perdita di uno sguardo capace di posarsi con implicita fiducia sull’esterno. “Passava da una tenda all’altra, calmo, entrava e ammazzava chi c’era dentro”. Anders B. ha fatto le cose con calma e criterio, in ogni fase. Prima il concime per l’autobomba,...

ERRORE DI SISTEMA

di Dario Accolla Leggendo le maggiori testate italiane, i blog e i commenti sulle bacheche dei social network, è singolare vedere come si identifichino due aspetti tra loro speculari nel caso Breivik, che però non vengono focalizzati fino in fondo. Da una parte, infatti, si parla di radicalismo xenofobo e di integralismo religioso. E tutti - con l’eccezione di Borghezio e di qualche altro leghista - sono pronti a giurare...

Gangs of Naples (with a little padan-green)

di Maurizio Braucci Il filosofo francese Henri Lefebvre scriveva già nel 1968 che l’automobile a benzina era un mezzo ormai tecnologicamente superato ma ancora imposto al pubblico per volontà delle potenti lobby dei settori automobilistico e petrolifero. Prova di tale superamento era l’enorme applicazione tecnica sul corpo delle moderne vetture, sempre più veloci, sicure e di bassi consumi, che voleva nascondere la loro povertà tecnologica di strumenti ormai obsoleti. Ogni...

Stranieri in patria

di Helena Janeczek Si trovano all’angolo della piazza, davanti alla filiale della Banca Popolare di Bergamo, già Credito Varesino, non appena smette di piovere. Restano lì a fare grappolo, perché le due panchine non basterebbero per ospitarli, ma soprattutto perché non sono come le sedie attorno al tavolo di un circolo, di quelli che in centro sono scomparsi. Discutono di calcio e di politica, commentano i temi del giorno secondo...

Nient’altro che il dovere di essere calabresi, cioè italiani, ovvero parte di un territorio infinitamente più esteso

di Giuseppe Zucco   Laggiù tutte le forme conservano intrecciateun'unica espressione frenetica di avanzata.Federico Garcia LorcaIl sottosegretario alle infrastrutture Roberto Castelli meriterebbe di più, sicuramente un premio. Ci sarebbe tutta una lunga enciclopedica lista di gente da premiare, persone a cui stringere la mano dopo avere appuntato sulla loro divisa istituzionale il profilo dorato di una medaglia al valore. Tuttavia, questa è la volta del sottosegretario alle infrastrutture Roberto Castelli, e...

piccole patrie, distretti economici

da Nord Operaio : lavoratori, sindacato, politica tra globalizzazione e territorialità Da tempo la Lombardia, come evidenziano molti indicatori economici, “segna il passo”. Ce lo indicano i dati relativi alla riduzione della spesa per investimenti delle industrie lombarde, la diminuzione del valore aggiunto prodotto nei settori a tecnologia medio alta, il basso numero di brevetti a confronto con le regioni europee più sviluppate ecc. In questo quadro di declino economico si...

carta st[r]ampa[la]ta n.18

di Fabrizio Tonello Scanzorosciate (BG). Venerdì 4 giugno è stata una giornata nera. La Borsa di Milano ha perso il 3,8%. L’euro è sceso sotto quota 1,20 per 1 dollaro. L’Ungheria potrebbe dichiarare fallimento. Le mie obbligazioni Unicredit valgono più o meno come quelle delle ferrovie dello Zar dopo il 1917. Forse è per questo che mi sento confuso, come se mi si fosse dilatata la dimensione spazio-temporale. Come...

carta st[r]amp[al]ata n.10 – La paura fa 90, anzi 98.67

di Fabrizio Tonello Grande progresso della ricerca scientifica in Italia: i quotidiani di centrodestra, ieri, sono riusciti a provare scientificamente il detto popolare “La paura fa 90”. Il risultato della ricerca è stato pubblicato sul sito on line del Giornale nella notte fra lunedi e martedì, quando si poteva leggere che il candidato del Pdl in Calabria, Giuseppe Scopelliti aveva ottenuto il 98,67% dei voti validi. Prima di interrogarci se...

Dalla Milano da bere a quella da vomitare #2

di Franz Krauspenhaar 1. Milano e’ diventata più triste Milano, qualcuno ha scritto recentemente, in fondo è una città qualsiasi di medie dimensioni, come ce ne sono migliaia nel mondo. Non è l’inferno in terra che qualcuno esageratamente rappresenta e nemmeno un porto ideale, mancando delle attrattive tipiche di ogni città del cuore che entra nel mito e nell’immaginario collettivo dalla porta (o Porta Romana) principale. Io non sono d’accordo; conosco bene...
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