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Il bosco che ci contiene (per il paese di Torri)

di Francesca Matteoni Torri è un borgo della Sambuca Pistoiese a 912 metri di altezza sul livello del mare, dove termina una strada asfaltata che dal torrente, dalla Limentra Orientale, sale tra gli antichi castagneti. Quando arrivi lassù da bambino pensi che dopo non c’è davvero nulla, solo le valli che si aprono dagli scogli assolati, uscendo dagli alberi quando vai per more e lamponi d’estate. Certo non è così...

Da “Canti di un luogo abbandonato”

di Azzurra D'Agostino Chi era qui, chi zappava e mungeva chi insomma c'era non l'avrebbe voluto il crollo del fienile e neanche, inutile dire, questo scrostarsi di pareti, la gramigna tra le fessure del selciato e tutto sommato il mondo l'intero mondo spopolato. Il mondo quello lì, che c'era e pensava alla primavera come a una promessa, la terra del campo spessa come una preghiera. *   Tutto questo verde, le foglie piccole, i gambi, i fili d'erba e poi pistilli...

Parole di terra

di Pierre Rabhi (dall'introduzione dell'autore a "Parole di Terra", per gentile concessione dell'editore Pentagora)Il personaggio di Tyemorò è nato dalla mia immaginazione e rappresenta tutto ciò che provo, in termini di amore, compassione e ammirazione, per i contadini autentici. Sono loro, al nord come al sud, quelli che impastano la terra che li ha impastati, e che spesso ne hanno incarnato la forza e il silenzio. Ora e ovunque, ne...

Pierre Rabhi, la terra, l’agroecologia, i Colibrì

di Massimo Angelini(sempre per gentilissima disponibilità di Pentagora, pubblichiamo la biografia di Rabhi, che chiude il volume "Parole di terra")Agricoltore, scrittore e pensatore, Pierre Rabhi nasce nel 1938 nel Sud dell’Algeria. Dopo la morte della madre, è affidato a una coppia francese; in seguito alla Guerra d’Algeria, lascia gli studi e, a vent’anni, si trasferisce a Parigi, dove lavora come operaio specializzato. Qui inizia a mettere in discussione...

La terra, il paesaggio, la letteratura

di Angelo Ferracuti Girando parecchio l’Italia, negli ultimi periodi mi sono reso ancora di più conto di come il paesaggio marchigiano, fermano, mi appartenga interiormente in modo molto forte per intima consonanza. Come questo condizioni il mio umore, un’idea estetica in generale, persino lo stile, la scrittura che adopero, l’organizzazione dello spazio, e come non riesco a staccarmene, nonostante poi la vita di provincia sia in realtà abbastanza claustrofobica e...

I colori della terra

di Vincenzo Pardini Aristide, d’estate, aveva preso a tornare nella sua terra. Calzati i vecchi scarponi che teneva nella casa nativa, si inerpicava lungo la mulattiera di infanzia e adolescenza. Era cambiata. Cespugli e alberelli si stavano impossessando dell’impiantito di sassi e di pietre, le selve dei castagni s’erano infittite, alcuni di quelli antichi erano crollati come guerrieri sconfitti. Anche la terra che traspariva tra i sassi del percorso era...

La mia terra

di Vincenzo Pardini Con la terra ho sempre avuto un legame di viscere e di mente. Non potrei vivere in città; mi sentirei peggio di un orfano o di un recluso. Debbo guardare la terra ogni giorno, alla stregua di un volto e di un corpo che si ama. Quando la lavoro (taglio di erba e seminagione) avverto che mi trasmette un’insolita energia: un contraccambio di sentimenti e di...

La fabbrica della terra

di Marino Magliani Questa è la storia di un contadino ligure al quale se chiedete brav'uomo, cosa fate nella vita, non vi potrà neanche dire che fa il contadino, perché qui si sono rubati persino le parole. Vi dirà semplicemente che va in campagna. Cosa fate brav'uomo, su e giù per queste frane polverose e appese? Vado in campagna. Qui le frane erano una cattedrale, immaginate lunghi muri a...

In mezzo alla terra

di Franco Arminio Oggi ancora Puglia, ma è un viaggio muto, non voglio portare a casa impressioni particolari, non voglio trovare niente di nuovo. Vago tranquillamente nella campagna. Mi fermo davanti a una masseria semiabbandonata. Poi passo per Ordona, ma oggi i paesi non mi attirano, potrei andare a Stornara e a Stornarella, preferisco camminare un poco a piedi su queste strade tra i campi dove non passa nessuno....

I muri di K.

di Giacomo Sartori     Cari muri di K. siete divenuti superflui nei vostri marsupi di terra prodiga e rossa (importa a qualcuno?) squatterano pini possenti e lucenti corbezzoli Cari muri di K. ora foraggiate solo le pubblicità turistiche e gli olivi di qualche anziano (lasciamo stare per piacere i giardini dei villini balneari)                   L’agricoltura industriale vi ha epurato: siete rozzi e duri di comprendonio non collaborate alla soluzione finale Voi però non demordete non crollate manifestate anzi in cortei impettiti il vostro arcaico dissenso                     2 Cari muri di K. dovete scusarmi se vi violo lo sapete bene per tante estati vi...

La terra con la t minuscola

di Giacomo Sartori Oggi è la giornata mondiale del suolo. Il suolo è quella sostanza sporca che chiamiamo comunemente terra, nello stesso modo cioè della Terra, il globo terrestre, che invece i suoi quarti di nobiltà li ha. La terra, il suolo, è quella pellicolina fangosa che riveste le parti emerse della Terra. Un velino da niente dal quale dipende tutto il nostro avvenire, perché solo su di esso cresce...
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