La CanGura nasce dal suo balzo.
Partorita dal movimento, è la mossa che mette rizoma, le sue zampe sono ali al suo volo, la sua coda è ciò che la fa avanzare.
La CanGura è lo spericolato, acrobatico salto in avanti, il coraggio che mancava, la ricerca dei luoghi che hanno fame di sogni, il desiderio di sfuggire all’orbita, guizzo dopo guizzo, oltre l’ottusa gravità fatta di sordità accademica, di mutismo che sa solo andare a capo, di cecità editoriale che striscia, serpentina e biforcuta, tra un mainstream e l’altro, grigia come un sorcio.… Leggi il resto »
Tag: voce
carte
A mio modesto avviso… (appunti di poetica ragionevolmente sentimentali)
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•di Lello Voce
Cchiu’ luntana mi staje
Cchiu’ vicino te sento
(Libero Bovio, Passione)
a J.
La poesia è un arte che abita il tempo. E che ne è abitata. Quale che sia la sua storia, più o meno dal XV secolo in avanti, i millenni precedenti l’hanno formata come arte dell’oralità e l’oralità abita il tempo (e fa risuonare lo spazio).… Leggi il resto »
inediti, vasicomunicanti
♫ dei poeti le voci [3]: MARIA VALENTE
by
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Maria Valente
DISCONNECT THE MACHINE O LA BUONA MORTE
DISCONNECT THE MACHINE O LA BUONA MORTE
La vita? la morte?… succede come i fiori e il loro vezzo
di decorare il tritacarne, renderlo confortevole- così
farcito di metastasi – rosa determinante o piuttosto
grigio accogliente che si spalanca e inghiotte tutto:
braccia e busto, gambe e busto, bastone e carota,
bastone e carota, bastone e carota
nessuna indicazione sul senso di marcia
se abbiamo conservato i nomi è stato per
abitudine, unicamente per abitudine, perché è b…
ma più spesso, preferisco confinarmi nella più
piccola delle mie idee: una formula magica, le
prime parole. il resto: l’ho già scordato come
il mio indirizzo – ammesso pure che qualcuno
mi abiti, perché dovrei farne parte?
carte
Piccola cucina cannibale
by
•Piccola cucina cannibale
a J.
ho bisogno di una scorciatoia lenta e di una vita che mi menta
dove si senta il suono spento d´ogni sentimento io ho bisogno
di un sogno lasciato indietro di trovare un metro alla menzogna
di sfuggire alla gogna bisogno di silenzio di assenzio e mugugno
ho bisogno di tatto d´olfatto di dare di matto sfuggire allo scacco
bisogno di occhi e polpastrelli di lingua di narici di mitragliatrici
di un gorgo sordo che inghiotta il futuro di una vena delle tue radici… Leggi il resto »
carte
Lo stato delle cose in Occidente
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•di Massimo Rizzante
Amo le stazioni termali. Immergermi nelle loro acque calde e rigeneratrici. Nuotare lentamente in una grande piscina blu.
Al mattino, soprattutto. Prima delle nove, quando l’allegro «Avanti, muovetevi!», lanciato da un robusto insegnante in costume da bagno, dà inizio alla lezione di water-gym programmata per una clientela alla ricerca dei suoi glutei perduti.… Leggi il resto »
incisioni
La bellezza andrà all’inferno? Lettera a Ornela Vorpsi
by
•di Massimo Rizzante
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Cara Ornela,
ho letto Il paese dove non si muore mai (2004). Ho letto anche la tua seconda opera, Buvez du cacao Van Houten! (2005), che non è ancora stata pubblicata in Italia. Infine, La mano che non mordi (2007).… Leggi il resto »