#Prop (video) Art

Gangnam Style / Ai Weiwei


Gangnam for Freedom / Anish Kapoor and Friends

Print Friendly, PDF & Email

8 Commenti

  1. La creazione non sarà mai una voce seppellita. Ogni prigione è piena di pensiero, di speranza, di imaginazione. Chi scrive, inventa, canta, rende miracoloso ogni momento della vita. Non dimenticare l’artista che lotta, soffre, sogna la libertà.

    Bell’iniziativa!

    Sono di passaggio, in fretta come sempre. Ma volevo lasciare un messaggio.

  2. Un nome per l’Europa: Roberto Saviano. Un solo nome, ma la vergogna è li;

    Uno scrittore privato della sua libertà, perché ha scritto un libro è una vergogna.

    • Ma Salvatore, quello di Bolle è un video “serio”, che finge d’essere sbarazzino. Questi due, invece, sono puro trash. E’ quello che mi appassiona.

  3. Mi è molto piaciuto…l’ho visto nel fb di Roberto, trovo che è un modo molto carino di protestare.

    Comunque se consideriamo la Russia come parte dell’Europa, ci sono pure le Pussy Riot :-)

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Di quale “cancel culture” si parla in Italia?

di Bruno Montesano e Jacopo Pallagrosi
Negli Stati Uniti, a un anno da Capitol Hill, si continua a parlare di guerra civile. Questa è la dimensione materiale della cosiddetta...

L’orso di Calarsi

di Claudio Conti
«Da una parte l’Impero ottomano, dall’altra la Valacchia. In mezzo il Danubio, nero e immenso». Lara è sul fianco e ruota la testa all’indietro, verso Adrian. Rimane così per un po’, con la reminiscenza del suo profilo a sfumare sul cuscino.

Amicizia, ricerca, trauma: leggere Elena Ferrante nel contesto globale

L'opera dell'autrice che ha messo al centro l'amicizia femminile è stata anche veicolo di amicizia tra le studiose. Tiziana de Rogatis, Stiliana Milkova e Kathrin Wehling-Giorgi, le curatrici del volume speciale Elena Ferrante in A Global Context ...

Dentro o fuori

di Daniele Muriano
Un uomo faticava a sollevarsi dal letto. Un amico gli suggerì di dimenticarsi la stanza, la finestra, anche il letto – tutti gli oggetti che si trovavano lì intorno.

Un selvaggio che sa diventare uomo

di Domenico Talia Mico, Leo e Dominic Arcàdi, la storia di tre uomini. Tre vite difficili. Una vicenda che intreccia...

Soglie/ Le gemelle della Valle dei Molini

di Antonella Bragagna La più felice di tutte le vite è una solitudine affollata (Voltaire) Isabella Salerno è una mia vicina di...
helena janeczek
helena janeczek
Helena Janeczek è nata na Monaco di Baviera in una famiglia ebreo-polacca, vive in Italia da trentacinque anni. Dopo aver esordito con un libro di poesie edito da Suhrkamp, ha scelto l’italiano come lingua letteraria per opere di narrativa che spesso indagano il rapporto con la memoria storica del secolo passato. È autrice di Lezioni di tenebra (Mondadori, 1997, Guanda, 2011), Cibo (Mondadori, 2002), Le rondini di Montecassino (Guanda, 2010), che hanno vinto numerosi premi come il Premio Bagutta Opera Prima e il Premio Napoli. Co-organizza il festival letterario “SI-Scrittrici Insieme” a Somma Lombardo (VA). Il suo ultimo romanzo, La ragazza con la Leica (2017, Guanda) è stato finalista al Premio Campiello e ha vinto il Premio Bagutta e il Premio Strega 2018. Sin dalla nascita del blog, fa parte di Nazione Indiana.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: