Articolo precedente
Articolo successivo

Due merli

birds-white-background

di   Francesco Accattoli

 

Due merli s’azzuffano sopra sfalci neri
nel raso di una corte abbandonata.
Nell’umido la gara di un aprile di pioggia,
a tratti s’ignorano scuotendo il becco,
un seme è fatto santo tra i rovi diserbati,
le siepi del vicino sono inutilmente verdi,
la fuga corrisponde allo scontento.
Sgomenta la direzione delle folate
di nebbia tra le case in costruzione,
somiglia ad un’arena senza terra
la terra sudata e senza voce.

 

 

*

 

 

merlo2

In fondo alla sala c’è un camino nero
infisso in un bosco di legno scuro.
E’ da lì che ti guardo e sudo
l’acqua che ha risolto il mondo.
Tra poco chiuderemo le porte,
per ritrovarci sul fondale.
Sul fondo c’è il nero da cui siamo nati ,
nessuna brezza o corrente fredda,
siamo liberi negli occhi, posidonie
nella luce delle lampare.
Mi vedi nei contorni, mi tocchi per provarti
che esisto, che non sono un osso
di balena, e che respiro, come gli altri.

 

 

articoli correlati

A quarantadue anni

Di Yousef Elqedra

A quarantadue anni,
non si nasce più.

Lunari

di Giuliana Pala
Tutto somiglia alla volta (ormai è una volta perché questo libro va pur fatto e il tempo passa) / in cui un uomo stava disteso su un cerchio e quel mondo pareva un altro mondo / e la terra pareva un'altra terra: (è così che si prende tempo una volta che l'ora è esaurita

Morire di strati

Di Giovanna Conti
[estratti da un'opera verbo-visiva in lavorazione]
I testi poetici e le immagini che ho raccolto interrogano la figura di mio padre a partire dalla sua faccia difficile. [...] La speranza è che i continui passaggi di stato—dall’Italia all’America e poi indietro, dagli sbuffi di mio padre alla sua rabbia dura...

L’esodo da Gaza – non cercavamo la vita quando lasciammo Gaza

Di Yousef Elqedra

Moheeb,

non ti chiedo di rispondere.
Va’, fuma il tuo narghilè e maledici il mondo.
A me basta che tu sappia che ci sono, che esisto nonostante tutto,

porto Gaza nel cuore come una ferita bella,
e Marsiglia sulle spalle come una croce leggera.

L’altro volto della resistenza

Di Yousef Elqedra

La tenda non è casa,
è promessa d’attesa
e ogni refolo di vento
ti rammenta che non sei che un passante
su una terra che non porta il tuo nome.

TLC

Di Federica Defendenti

dimmi tutti i tuoi segreti a cosa pensi
come un file protetto da password
esteso a .zip: secretato
come estrarti? e anche a saperlo
cosa cambia, dovrei hackerarti per leggerti in pieno ma ora
scegli un’altra app, file non eseguibile
ancora ancora un’altra volta riprovare
renata morresi
renata morresi
Renata Morresi scrive poesia e saggistica, e traduce. In poesia ha pubblicato le raccolte Terzo paesaggio (Aragno, 2019), Bagnanti (Perrone 2013), La signora W. (Camera verde 2013), Cuore comune (peQuod 2010); altri testi sono apparsi su antologie e riviste, anche in traduzione inglese, francese e spagnola. Nel 2014 ha vinto il premio Marazza per la prima traduzione italiana di Rachel Blau DuPlessis (Dieci bozze, Vydia 2012) e nel 2015 il premio del Ministero dei Beni Culturali per la traduzione di poeti americani moderni e post-moderni. Cura la collana di poesia “Lacustrine” per Arcipelago Itaca Edizioni. E' ricercatrice di letteratura anglo-americana all'università di Padova.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: