Extraterrestrial activity#6 – “sempre limpida aria silenziosa”

di Francesca Fiorentin

Se le minuscole pulci

Resero la peste nera all’umanità

Figuriamoci

Una febbre di moneta invisibile da moneta

 

*

 

La macina ha un potere

Venti ne ha lo Stato

 

Le mie mani senza frumento di maggio

Ottanta ne ha la banca

 

Tre giocatori rubano il sonno

Posseggono macchine truccate

 

Gocce notturne sul viso

Cadono sulla posidonia

Il mio funerale quasi indiano

 

 

*

 

 

No non desidero vedere te, lettore

Camminare

Lungo lo stretto spazio

Fra le piastrelle

O dove i nomi scivolano di zuccheri grassi

Se io accorro alle parole

Giudiziosa e limpida

 

 

*

 

Posso dormire

Se i cassetti sono colmi

Se non c’è più un luogo vuoto

Ogni persona

Tracimata dalle tre dimensioni

Dentro di me lavora

Il nero concime per il mio sangue arterioso

La pressione che scoppia

Erano i metallici ripetitivi “io…io”

Un surplus di essere

A rendermi vertigine e spavento

Pendolo, suona la mezzanotte dei fantasmi

Dei vivi dei ghigni

E dei morti che sono vivi

 

 

*

 

 

Sorrisi di infanzia in fotografia

Ed ora sono morti

Il dispiacere ha fiaccato loro le braccia

E la fine sempre

Limpida aria silenziosa

 

 

*

 

 

Il sole di novembre ha raggiunto Mosca

Ad est i fiori sono bianchi e stanchi

La luna di Napoli ha corso nei dipinti notturni

Visitava nidi di abeti

Un messaggio dal calendario

(Che ne sa più di Dio)

Assicura che non i pesi gravitazionali

Muovono i punti cardinali

Ma nostalgie indomite

Di essere in due

 

 

*

 

 

Cosa è questo silenzio

Metafisica e ordine

Allevia il tonfo del meteorite

La voce del re deposto

Torna

Guai a chi non lascia il clamore

Pentiti per le parole spostate

Dagli orizzonti vasti

Ai fornelli di cucina

Di mense metropolitane.

 

 

*

 

 

Se Marte mi incontrasse

Il tempo della terra

Ed il passo astronomico

I cerchi che scolpisce nel cielo

Le dimensioni discordi

Dalla mia pelle

Il magma universale

Diverso dalla mia saliva

 

Se hai tu, Universo

Un demiurgo

Restituiscigli i contrasti

E’ giustizia l’armonia di questa distanza

Disperata? Da cui non giunge suono

O le mie parole che lo chiamavano

vivente, umano, simile?

Dove sono i clamori della mia preghiera

Dispersi attraverso i millenni

di rotazione silenziosa

 

 

*

 

 

Pare che viva risolto ormai solo con il nero

Che è il più fermo!

A nord la scia boreale

Alta e verde islandese

Sognata

Ha uno scudo impermeabile e mobile

Per la sua totale incapacità al verde

 

 

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1 commento

  1. All’interno della sempre interessante sezione “Extraterrestrial Activity”, è stata una piacevole sorpresa trovare questi versi bellissimi di Francesca Fiorentin: la limpidezza delle immagini è affascinante, così come la tessitura delle frasi e della parole, legate da un sottile, evocativo, magico filo…
    complimenti all’autrice e alla curatrice.

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