Tre giorni e una vita

di Gianni Biondillo

Pierre Lemaitre, Tre giorni e una vita, Mondadori, 223 pagine, 2016
traduzione di Stefania Ricciardi

Possono gli avvenimenti di pochi giorni, tre per la precisione, cambiare per sempre l’esistenza di una persona? È esattamente quello che succede ad Antoine, un dodicenne che vive a Beauval, nella profonda provincia francese, in una delle tante anonime case a schiera, con vicini anonimi quanto lui. Antoine non ha il padre, che lo ha abbandonato quand’era piccolo, e vive con una madre fin troppo affettuosa e oppressiva. Le sue amicizie sono rare, i suoi compagni di scuola non lo considerano un vincente. Vive l’arrivo dell’adolescenza pieno di timori nei confronti della sua mediocrità, incapace di eccellere, di farsi notare.

Poi accade un fatto allo stesso tempo di poco conto eppure brutale e catastrofico: il vicino di casa uccide il proprio cane davanti ai suoi occhi. L’affetto che provava Antoine per un cane neppure suo, l’idea che coltivava di amicizia disinteressata, bambinesca, subisce un duro colpo. Da qui un concatenarsi di avvenimenti muterà per sempre la sua esistenza.

Pierre Lemaitre appare un narratore sadico con i suoi personaggi, sempre in balia di eventi dovuti al caso, deus ex machina che rimettono di volta in volta in gioco le certezze del lettore. Tre giorni e una vita ha nella sua prima parte le pagine migliori, dove i temi della colpa e dell’inganno assumono colorazioni dostoevskiane, mentre il ritratto di Antoine adulto, dopo i tre fatali giorni del suo peculiare superamento della linea d’ombra, sembra ineluttabile, senza appigli.

La scrittura di Lemaitre è concentrata su due poli: l’intreccio serratissimo, colmo di colpi di scena, e la lettura dell’interiorità del suo protagonista. Tutti gli altri personaggi, e sono molti, sembrano reagenti chimici al servizio della analisi psicologica di Antoine, un ragazzo che avrebbe potuto vivere una vita differente, se non avesse vissuto quei tre giorni maledetti.

(pubblicato precedentemente su Cooperazione n° 35 del 30 agosto 2016)

Print Friendly, PDF & Email

articoli correlati

Festival della nuova città

di Gianni Biondillo
dal 21 al 23 settembre si terrà la seconda edizione del Festival della Nuova Città, fortemente voluto dalla Fondazione Giovanni Michelucci. Mi piace qui ricordare la figura di quel geniale architetto. Raccontando come, da studentello, lo incontrai. G.B.

Tempo intermedio

di Gianni Biondillo
Osservando le fotografie di Manuel Cicchetti, “fotografo puro” e attento lettore del paesaggio, pubblicate in "Tempo intermedio" - un defatigante lavoro durato quattro anni in giro per lo Stivale- ho incominciato ad apprezzarne il pensiero e la costanza (mai una fotografia rubata, mai uno scatto occasionale, una progettazione del processo ideativo che può durare anni, anche lustri). Guardare le sue fotografie mi ha aperto a un ricordo sepolto nel tempo. A una lettura fatta davvero molti anni fa, anzi decenni: "La nube purpurea" di M.P. Shiel.

Dallo Zoo all’Aldilà

di Romano A. Fiocchi
"Sillabario all’incontrario" di Ezio Sinigaglia e un romanzo che è un insieme di tante cose, messo in una scatola divisa in ventuno scomparti, uno per ogni lettera dell’alfabeto italiano. Una scatola che è soprattutto un contenitore di umorismo.

Skei razza Piave

di Fabio Rodda
La catena fa sglang, sglang, sglang. Comincia con una sirena, un rumore aspro che risuona troppo a lungo nel capannone ancora silenzioso. Poi, si accendono gli ingranaggi ed è sglang, sglang, sglang che non smette più. Sglang, il colpo della pressa sulle lamiere: passano, sfilano sui rulli e arrivano alla postazione di Martino.

Non-traduzioni novecentesche

di Romano A. Fiocchi
Nel libro di Luca Limite, al centro di tutto non sono i personaggi, tanto meno la storia in sé: autentica protagonista è la lingua, la sua bellezza, i suoi equivoci, le sue ambiguità, i suoi giochi semantici, in una parola: la sua plasticità.

Spazio delle mie brame

di Giuseppe Dambrosio
Vi segnaliamo l'uscita un libro di filosofia dell'educazione che tratta in generale il tema dello spazio-potere ed in particolare la relazione tra l'ipercittà e l'elemento spaziale del dispositivo disciplinare scolastico. Pubblichiamo qui su NI l'introduzione al volume, ringraziando l'autore e l'editore per l'anticipazione.
gianni biondillo
GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Nel 2011 il romanzo noir I materiali del killer ha vinto il Premio Scerbanenco. Nel 2018 il romanzo storico Come sugli alberi le foglie ha vinto il Premio Bergamo. Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.
Print Friendly, PDF & Email
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: