di Gaetano Fiumi
Io sono rimasto quel moccioso con le grinze in faccia che si stira il maglione in una mossa nevrotica e volge lo sguardo lontano. Sembra un duro. Non lo sarà. Purtroppo. Crescendo non è cresciuto, continua a guardare lontano, ma si potesse allargare la vista si noterebbe che non c’è nulla da quella parte. L’invecchiamento senza passaggio dall’età adulta lo ha reso creatura inutile. Un vero peccato. Vero? Aveva una faccia simpatica. Sembrava promettere meglio. Da troppe intemperie è stato funestato. Ho messo questa foto della mia infanzia nel mio profilo di Facebook, sperando di farti pietà, ma tu non hai commentato. Tanti hanno commentato, anche femmine pedofile, è una foto commovente. Tanti hanno espresso simpatia per l’operazione. Non tu. Lui è il moccioso originale, precedente ad ogni mutazione. È lui che hai ferito a morte, puttana, il mio nucleo centrale, la mia parte pulita e indifesa. Come hai potuto non aver alcuna pietà di lui? Proprio tu che mi dicevi Io non sono come te, sterile egoista, io con il Promesso Sposo avrò dei figli. Storpi, poco muscolati, mi auguro. E molto pelosi fin dalla tenera età.
A guardar meglio l’immagine il moccioso sembra sul punto di piangere. Forse una favola gli ha profetizzato della maledizione Baronale di Terronia. Fiabe nere. Dove nessuno visse felice e contento.
Nemmeno tu.













