di Andrea Inglese
Al piano di sopra, sono sicuro, ci sono degli africani.
Non so di che paese dell’Africa sono, non so neppure se siano “africani”, in quanto sono magari cittadini francesi, ma è sicuro che sono dei francesi africani, e dei francesi africani neri, sono senz’altro degli africani neri, quelli al piano di sopra, lo so pur non vedendoli, pur non avendo nessuna certezza visiva del colore della loro pelle, perché se avessero la pelle molto scura, la pelle nera, non sarebbero di certo africani del Maghreb, come degli egiziani o degli algerini, la cui pelle più scura di quella di un francese rimane comunque più chiara di quella di un africano del Senegal o del Camerun, anche se poi molti europei sono neri, e tra questi moltissimi europei sono una fotocopia degli africani neri, perché in definitiva sono figli degli africani neri, pur essendo dei francesi, a tal punto che confondono le idee intorno alla certezza della pelle europea,












Miglior trucco. Dico apparentemente perché, a parer mio, l’arma vincente dell’opera è stata proprio il maquillage ovvero l’arte dello svelare e insieme rivelare (nascondere, velare due volte) verità altrimenti disturbanti nella presa diretta. Per spiegare come e perché questo film non mi sia affatto piaciuto e soprattutto perché lo considero come l’ennesimo esempio di esperienza mancata mi sono necessari alcuni passaggi che spero non tedieranno il lettore.