di Marco Rovelli
Come dire a tuo padre che stai facendo nient’altro che il tuo dovere? Di mattina presto, attorno al tavolo della casa natale, lontana mille chilometri dalla nuova casa. “No, non adesso, il caffè dopo, adesso racconta”. Da quella prospettiva, lontana e obliqua, con i piani sfalsati, da cui tutto si confonde, non si riesce a dire che cosa è doveroso fare. E allora Rosaria deve raccontarla al padre la sua percezione, deve spiegargli perché ha deciso di mettersi in movimento, di seguire l’onda del tempo, e l’onda del tempo le fa dovere di scendere in piazza e levare la voce. Ma forse bisognerebbe dire che è l’onda del controtempo, quella di Rosaria. Di giovani che hanno deciso di non starci al flusso delle cose, un flusso che li priva di futuro, che li vorrebbe trattenere in un’impotenza senza scampo. Ognuno di loro conosce dei laureati che non trovano lavoro o che sopravvivono nel precariato, ognuno di loro sente su di sé, e non per sentito dire, che questo Paese non investe su di loro. Così il flusso del tempo lo vogliono deviare. Fanno diga, o barricata.









