di Antonio Sparzani
[non me la sento di mettere immagini su questo tema, se ne trovano in rete di stupefacenti, bastano le nude parole]
credo molti sappiano che il 6 agosto del 1945, sessantacinque anni fa, presidente regnante Harry S. Truman, un aereo statunitense chiamato Enola Gay sganciò sulla città di Hiroshima, in Giappone, un nuovo tipo di bomba, detta atomica, provocando conseguenze di nuova mostruosa disumanità e che tre giorni dopo, il 9 agosto, un analogo ordigno fu sganciato sul porto di Nagasaki (per una cronaca dettagliata si veda qui) Aggiungo qui qualche informazione, forse non di dominio così pubblico, anche se reperibile qua e là in rete (ad esempio qui).
La notte tra il 9 e il 10 marzo del 1945 (cinque mesi prima di Hiroshima), un’ondata di 300 bombardieri americani colpì Tokyo, uccidendo 100.000 persone. Lanciando circa 1.700 tonnellate di bombe, gli aerei devastarono buona parte della capitale, bruciando completamente oltre 25 chilometri quadrati e distruggendo 250.000 edifici. Un milione di abitanti rimasero senza casa.
Il 23 maggio, undici settimane più tardi, arrivò il più grande raid aereo della guerra sul Pacifico,







