Rivedrò domani le banchine
e la muraglia e l’usata strada.
Nel futuro che s’apre le mattine
sono ancorate come barche in rada.
Ossi di seppia, E. MONTALE
A cinque anni ho preso in mano un coltello per affettare il pane e mi sono tagliato un dito. Una brutta ferita, la falangetta del dito medio pencolava spaventosamente. Mio padre mi ha portato all’ospedale come se una spada mi avesse trafitto il cuore e io stessi morendo. Non ero preoccupato, sapevo che tutto sarebbe andato per il verso giusto e il medio avrebbe perso quella piega innaturale per tornare in asse con le dita di tutti. Il pane di grano duro sarebbe stato il mio ultimo desiderio cosciente. Anche adesso lo è. Non ho mai più toccato un coltello e o una posata. Mangio con le bacchette di legno. Chi mi invita lo sa. Non ho mai più fatto niente, avvitato o martellato o fissato o incollato. Sono stato e sto.











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