Tentativo Primo
Ecco Montréal così come l’ho lasciata. Una città che le mie sofisticate tecniche d’oblio hanno ridotto ad una semplice frase. “Non c’era la guerra.” (È più facile vivere qualche giorno in una città dove non c’è la guerra.) Questo è il ricordo più vivido, più certo. Posso essere stato manipolato, mi hanno magari rapito, per poi drogarmi, e attraverso ipnosi impormi alcune immagini o frasi fatte, e poi con sostanze non comuni hanno cancellato i ricordi del condizionamento, lasciando intatti solo quelli fittizi, ma comunque non ho visto morti, crateri per le strade, uomini armati ad ogni angolo, mezzi blindati fermi nei piazzali. È difficile anche per loro, per quanto possano essere astuti e progrediti medicalmente, neutralizzare le ramificazioni vaste, incontrollabili, di un’esperienza di guerra.






