di Stefano Jorio
La letteratura è visione. Quando è realista mostra le cose come non le avevamo mai viste pur avendole sempre davanti agli occhi. Quando rifiuta il realismo mostra le cose come potrebbero essere, o come sono davvero sotto i giochi di specchi. Quando affrettatamente prende nota di ciò che da sempre vediamo, o lo descrive senza essere capace di andare oltre lo specchio, non è più visione: è uno scadente prodotto editoriale che può essere insulso o dannoso. Come dio comanda (Mondadori) è insulso. Ci fa vedere un universo di periferia fatto di neonazisti dal cranio rasato, violenti e alcolizzati. Vite spezzate dalla perdita di una figlia e dall’abbandono della moglie. Assistenti sociali di formazione cattolica pieni di rimorsi perché vanno a letto con la moglie del loro migliore amico. Scemi del villaggio che inseguono una ragazzina, la stuprano e le spaccano la testa con una pietra. Com’è noto, i matti sono pericolosi perché violentano e uccidono le persone. Insulso è ciò che procede senza mai aprire tragedie vere né spiragli di vita insospettata, attingendo con spensierata mancanza di ogni dubbio a un rassicurante serbatoio mentale dal quale finge di voler prendere le distanze.



di Gianni Biondillo







