di Graziano Dell’Anna

a zia Rosy
Spalanco la finestra di stanza “Mimosa” e sono colpito dal sole in piena faccia. Lascio che qualche secondo sgranelli giù nella mia clessidra mentale. Poi, quando gli occhi prendono confidenza con la luce, distinguo finalmente il giardino e l’albero di mandarini, i giocattoli, il cancelletto accostato, via Forlì e persino un lembo di piazza Lecce. Allora ritorno con lo sguardo all’interno della stanza. I Quaderni in ottavo di Kafka. Un soffio di luce impolverata incornicia il libro spaginato sul comodino.





